ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02845

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 234 del 08/10/2019
Abbinamenti
Atto 5/02846 abbinato in data 09/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: GEBHARD RENATE
Gruppo: MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Data firma: 08/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO 08/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/10/2019
Stato iter:
09/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/10/2019
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2019
Resoconto VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 09/10/2019
Resoconto MAGI RICCARDO MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/10/2019

DISCUSSIONE IL 09/10/2019

SVOLTO IL 09/10/2019

CONCLUSO IL 09/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02845
presentato da
GEBHARD Renate
testo di
Martedì 8 ottobre 2019, seduta n. 234

   GEBHARD e MAGI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   come riporta un'inchiesta di Nello Scavo pubblicata il 4 ottobre 2019 su Avvenire all'incontro nel Cara di Mineo (CT) dell'11 maggio 2017, dove l'Italia stava «negoziando con le autorità libiche il blocco delle partenze di profughi e migranti», ha partecipato anche Abd al-Rahman al-Milad, il famigerato Bija, la cui presenza è testimoniata dalle foto esclusive ottenute dal giornalista da una «fonte ufficiale»;

   la notizia completerebbe il quadro già emerso con un'inchiesta di Francesca Mannocchi, poi ripresa da Associated Press, da cui emergeva un patto, fra luglio e agosto 2017, tra il Governo italiano e alcune milizie libiche che controllavano il traffico di esseri umani;

   pochi giorni dopo l'incontro, il 1° giugno, le Nazioni Unite – rapporto del Consiglio di sicurezza – denunciavano: «Abd al-Rahman Milad (alias Bija) e altri membri della Guardia costiera sono direttamente coinvolti nell'affondamento di imbarcazioni migranti utilizzando armi da fuoco (...) Si chiede il congelamento dei beni e il divieto di viaggio di Bija fuori della Libia»;

   il 7 giugno 2018 tali sanzioni per Bija e altri cinque persone sono state approvate all'unanimità dal Consiglio di sicurezza;

   già da molto prima Bija era finito nel mirino delle inchieste giornalistiche. Nel febbraio 2017 The Times diffonde un video che ritrae un uomo in divisa mimetica e con una menomazione alla mano destra (come Bija) picchiare selvaggiamente un gruppo di migranti su un gommone;

   pochi giorni dopo Nancy Porsia pubblica un reportage per Trt World nel quale spiega che «Bija lavora sotto la protezione di Al Qasseb (...) che esercita il controllo totale sulla raffineria e sul porto di Zawiyah»;

   già nel 2016 Panorama e Il Giornale avevano indicato Abdou Rahman quale uomo chiave del traffico di esseri umani;

   «Bija» avrebbe ottenuto un lasciapassare per entrare in Italia ed essere accompagnato dalle autorità a studiare «il modello Mineo»; a quanto si apprende, durante l'incontro, la delegazione libica avrebbe invitato l'Italia a finanziare la realizzazione di strutture per migranti in tutto il Paese;

   da lì a poco partirà l’«assedio» alle ong e verranno annunciati interventi dell'Italia e dell'Europa per aprire campi di raccolta in Libia –:

   quale fosse la composizione della delegazione libica e italiana, quale l'oggetto dell'incontro – se il salvataggio in mare o i centri di accoglienza – e se ci siano stati contatti con Bija, successivi alla condanna dell'Onu, da parte delle autorità italiane.
(5-02845)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 9 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-02845

  Signor Presidente, On.li Deputati.
  Sulla base degli accertamenti svolti è stato acclarato che in data 3 maggio 2017 l'OIM ha chiesto ai competenti uffici del Ministero dell'Interno di autorizzare l'accesso al Centro di Mineo da parte di una delegazione composta da 14 funzionari libici, appartenenti a diverse amministrazioni, e da funzionari dell'OIM, che dall'8 al 12 maggio 2017 si sarebbero recati in Italia in visita di studio per uno scambio informativo e di buone prassi sulla gestione dell'immigrazione e sul sistema di accoglienza nell'ambito del progetto SEE DEMM.
  Si tratta di un progetto realizzato, nell'ambito del Programma Regionale di Sviluppo di Protezione per il Nord Africa, finanziato dalla Commissione Europea al 90 per cento e realizzato in Libia dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (O.I.M.), con l'obiettivo di supportare le Autorità Libiche e la società civile nella gestione dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo: tra le altre attività il progetto prevedeva la formazione rivolta agli Ufficiali della Guardia costiera libica per la gestione degli sbarchi, dei salvataggi in mare e per l'individuazione dei migranti vulnerabili.
  Nell'elenco dei componenti della rappresentanza fornito dall'OIM figurava il seguente nominativo «Abdurahmans Salem Ibrahim Milad – Libyan Coast Guard Officer of the Zwara Almisafa port point».
  Lo stesso era in possesso di regolare visto di ingresso per breve periodo rilasciato dalla Rappresentanza Diplomatica Italiana in Libia a seguito delle ordinarie procedure di consultazione con i partner Schengen.
  Sulla base di quanto sopra i competenti uffici del Ministero hanno autorizzato la Prefettura di Catania a consentire l'accesso della delegazione per il giorno 11 maggio, come richiesto.
  Tale nominativo, sulla base degli atti acquisiti, è quello che ora viene ricondotto a Abd al-Rahman al Milad.
  Si evidenzia, peraltro, che solo con provvedimento del 7 giugno 2018, quindi un anno dopo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha disposto le sanzioni internazionali a carico di Abd al-Rahman al Milad: più di un anno dopo, quindi, dall'ingresso in Italia della citata delegazione libica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di persone

traffico illecito

migrante