Legislatura: 18Seduta di annuncio: 231 del 02/10/2019
Primo firmatario: TONELLI GIANNI
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 02/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma IEZZI IGOR GIANCARLO LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 DE ANGELIS SARA LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 MATURI FILIPPO LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 MOLTENI NICOLA LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019 VINCI GIANLUCA LEGA - SALVINI PREMIER 02/10/2019
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 09/10/2019 Resoconto TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 09/10/2019 Resoconto VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 09/10/2019 Resoconto TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/10/2019
DISCUSSIONE IL 09/10/2019
SVOLTO IL 09/10/2019
CONCLUSO IL 09/10/2019
TONELLI, IEZZI, BORDONALI, DE ANGELIS, INVERNIZZI, MATURI, MOLTENI, STEFANI e VINCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
notizie di stampa del 26 settembre 2019 riportavano l'arresto di tre immigrati accusati di essere trafficanti di esseri umani approdati in Italia il 29 giugno scorso, a bordo della Sea Watch III, ossia il natante finito alla ribalta delle cronache perché comandato dalla signora Carola Rackete;
successivamente, alcuni immigrati, sbarcati con la nave Mediterranea, hanno riconosciuto Mohammed Condè, detto Suàrez, di 27 anni, originario della Guinea, Hameda Ahmed, di 26 anni, egiziano, e Mahmoud Ashuia, egiziano di 24 anni, quali soggetti che nel campo Zawya, in Libia, li avevano torturati, sottoposti a violenze di ogni genere ed anche ad abusi sessuali oltre a riservare loro condizioni di vita disumane;
le indagini condotte dalla direzione distrettuale antimafia e dalla squadra mobile di Agrigento hanno portato quindi all'arresto di queste persone con l'accusa di tratta di persone, violenza sessuale, tortura, omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina;
nell'articolo de Il Giornale si evidenzia, secondo fonti attendibili, che il Ministro interrogato avrebbe imposto il silenzio sulla notizia;
a parere degli interroganti è fondato il dubbio che tale riservatezza sia stata imposta non già per motivi di carattere investigativo, bensì per ragioni di opportunità politica, visto che, a seguito della vicenda della Sea Watch III, l'ex Ministro dell'interno, Matteo Salvini, è stato querelato da Carola Rackete, anch'essa a sua volta sottoposta ad indagine per vari reati;
se ciò fosse confermato a parere degli interroganti Carola Rackete non sarebbe una caritatevole soccorritrice che ha rispettato solo gli obblighi derivanti dalle Convenzioni sul diritto internazionale del mare come descritta da diversi esponenti politici saliti a bordo della nave, ma piuttosto una traghettatrice di torturatori e scafisti;
il rischio che le organizzazioni non governative (Ong) nelle loro attività di salvataggio in mare finiscano di fatto per diventare complici del traghettamento in Europa di delinquenti e trafficanti di esseri umani suscita grande preoccupazione, dato l'esponenziale aumento del numero degli arrivi nell'ultimo mese a seguito delle navi di diverse Ong;
alla nave Sea Watch 3 – si ricorda – venne intimato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane dall'allora Ministro dell'interno Matteo Salvini, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 53 del 2019, il quale ha disposto la possibilità di adottare tale misura proprio per motivi di ordine e sicurezza pubblica e in caso di violazione delle leggi sull'immigrazione –:
se i fatti riportati in premessa corrispondano al vero e, con particolare riguardo al silenzio sulla notizia, quali siano le ragioni sottese, nonché quali iniziative intenda adottare al fine di scongiurare rischi come quelli sopra esposti alla luce dei nuovi intendimenti del Governo sugli sbarchi.
(5-02805)
Signor Presidente, On.li Deputati.
Il 15 settembre scorso la squadra mobile di Agrigento ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico dei tre cittadini stranieri citati dagli Onorevoli interroganti.
Gli stessi sono ritenuti responsabili dei reati di associazione a delinquere, tortura e sequestro di persona a scopo di estorsione.
L'indagine è scaturita da dichiarazioni testimoniali rese alla Procura di Palermo da alcuni migranti sbarcati sulle coste dell'isola di Lampedusa.
Preciso che la notizia dell'arresto è stata diffusa agli organi di stampa nel corso di una conferenza che si è tenuta il 16 settembre 2019 presso i locali della questura di Agrigento.
A seguito di ulteriori indagini si è accertato che i tre fermati facevano parte di un gruppo di migranti soccorsi dalla nave ONG «Sea Watch 3», sbarcati a Lampedusa il 29 giugno 2019 e successivamente trasferiti presso l’Hotspot di Messina.
Questi i fatti.
Come si evince dallo svolgimento della vicenda, le notizie relative all'individuazione e all'arresto dei suddetti indagati sono state immediatamente rese pubbliche.
In relazione a quanto paventato dagli onorevoli interroganti, citando fonti di stampa, non appare pertanto immaginabile ipotizzare, in questo, come in qualsiasi altro caso, che il Ministro dell'interno abbia potuto svolgere qualsivoglia azione per evitare la divulgazione della notizia, tant’è che la stessa è stata successivamente riportata dagli stessi organi di stampa.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sicurezza marittima
traffico di persone
trasporto internazionale