ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02603

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 214 del 24/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/07/2019
DE FILIPPO VITO PARTITO DEMOCRATICO 24/07/2019
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 24/07/2019
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 24/07/2019
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 24/07/2019
PAGANO UBALDO PARTITO DEMOCRATICO 24/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/07/2019
Stato iter:
25/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/07/2019
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/07/2019
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 25/07/2019
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/07/2019

SVOLTO IL 25/07/2019

CONCLUSO IL 25/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02603
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Mercoledì 24 luglio 2019, seduta n. 214

   CARNEVALI, SIANI, DE FILIPPO, PINI, SCHIRÒ, RIZZO NERVO e UBALDO PAGANO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero della salute ha pubblicato i dati ufficiali sulle coperture vaccinali del 2018 dove si segnala un trend in aumento nella maggior parte delle regioni e dove la copertura a 24 mesi contro la poliomielite supera la soglia minima raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità, pari al 95 per cento; mentre la Valle d'Aosta e Trento sono prossime all'obiettivo e quattro regioni, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia e Veneto hanno una copertura sottosoglia (Bolzano addirittura ha una copertura pari all'83,33 per cento);

   nel 2018 è cresciuta del +1,38 per cento, rispetto all'anno precedente, la copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo-parotite-rosolia, fermandosi al 93,2 per cento, a fronte del 95 per cento necessario per eliminare la malattia (Bolzano ha una copertura inferiore al 90 per cento);

   sono in aumento anche le coperture per le vaccinazioni anti-pneumococcica (+0,73 per cento: 91,63 per cento nel 2018 rispetto a 90,90 per cento nel 2017) e anti-meningococcica C (+2,29 per cento: 84,93 per cento) nel 2018 rispetto a 82,64 per cento nel 2017) nonché le coperture dei vaccinali nazionali a 36 mesi (relative ai bambini nati nell'anno 2015) e quelle a 48 mesi (bambini nati nel 2014), rilevate per verificare le attività di recupero nei bimbi inadempienti: l'anti-polio passa dal 93,33 per cento (dato a 24 mesi rilevato al 31 dicembre 2016) al 96,01 per cento e l'anti-morbillo dall'87,26 per cento al 94,93 per cento, con un guadagno rispettivamente del +2,68 per cento e del +7,67 per cento. Per le coorti di nascita successive si registrano recuperi di copertura, anche se non si raggiunge l'obiettivo del 95 per cento;

   nonostante siano passati ormai due anni dall'introduzione del «decreto Lorenzin» che aveva come obiettivo quello di dotare il Paese della più grande misura di prevenzione attraverso l'obbligo vaccinale per recuperare le coperture per malattie che si pensavano ormai archiviate e nonostante siano aumentate le percentuali delle coperture vaccinali, si è ancora lontani dalle soglie raccomandate dall'Oms, anche a causa di una politica non lineare sul mantenimento dell'obbligo vaccinale da parte di questo Governo –:

   se il Ministro interrogato non ritenga doveroso fare chiarezza su quelle che sono le linee d'intervento in tema vaccinale, riconfermandone l'obbligo, fino a quando non saranno raggiunti livelli di copertura ottimali per tutte le vaccinazioni, adottando le iniziative di competenza per rafforzare le risorse umane e strutturali dei servizi di prevenzione territoriali, incrementando campagne di informazione per le famiglie sull'utilità dei vaccini ed arginando le campagne «no vax».
(5-02603)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 luglio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02603

  Ritengo innanzitutto opportuno evidenziare che i dati relativi alle coperture vaccinali, appena pubblicati dal Ministero della salute, rappresentano l'indicatore per eccellenza delle strategie vaccinali, poiché forniscono informazioni in merito alla loro reale attuazione sul territorio.
  Tali dati – si badi bene – sono relativi a tutte le vaccinazioni contemplate dal Calendario vaccinale allegato al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019, che, com’è noto, persegue quale obiettivo prioritario la tutela della salute di tutta la popolazione, inclusi i soggetti fragili.
  Essi, peraltro, saranno incrociati con quelli dell'Anagrafe nazionale – istituita finalmente da questo Governo – che, a regime, conterrà la registrazione di tutte le vaccinazioni effettuate anche nella popolazione adulta/anziana: ciò al fine di poter calcolare, in maniera puntuale, le coperture vaccinali non solo per i bambini e per gli adolescenti, come avviene adesso, ma anche per ulteriori coorti di popolazione.
  È con il Piano, dunque, prima ancora che con la decretazione d'urgenza del 2017, che sono stati declinati gli obiettivi da perseguire in materia di prevenzione vaccinale, inclusi quelli di copertura vaccinale, nella consapevolezza che l'efficacia delle vaccinazioni può essere perseguita anzitutto mediante interventi formativi ed educativi mirati – in relazione ai quali è stato, infatti, definito e recentemente rinnovato anche un accordo tra il Ministero della salute e il MIUR.
  Inoltre, con specifico riferimento al morbillo, comunico che il nuovo Piano per la sua eliminazione, destinato ad applicarsi fino al 2023, sarà a breve condiviso con le regioni.
  Ancora: è stato ricostituito ed è operativo il Gruppo Tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (NITAG), che, in conformità alle indicazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, riunisce attorno allo stesso tavolo esperti, istituzioni e società scientifiche per mantenere vivo il dialogo e il confronto sulle vaccinazioni.
  Pertanto, è chiaro che questo Governo ha adottato tutte le iniziative di competenza in materia di prevenzione vaccinale, ivi incluse specifiche campagne di comunicazione, per accrescere la consapevolezza dell'utilità delle vaccinazioni.
  Ciò premesso, ribadisco che non sussiste contraddizione tra l'obbligo vaccinale e lo strumento programmatorio per eccellenza in materia, basato sulla raccomandazione, in quanto il Piano Nazionale vigente e il decreto-legge n. 73 del 2017, come già detto, condividono il comune obiettivo di prevenzione, pur essendo il frutto di due approcci differenti.
  In tale ottica, non posso che confermare la bontà della soluzione che fonda il disegno di legge attualmente in discussione al Senato, che consente al decisore pubblico di riconsiderare la scelta effettuata a favore della raccomandazione ovvero dell'obbligo, confermando, da un lato, la bontà di uno strumento di programmazione condiviso con le regioni, qual è il Piano Nazionale, dall'altro lato, la possibilità di introdurre l'obbligo, quando, alla luce dei dati epidemiologici disponibili e delle conoscenze scientifiche, si ritenga di dover rafforzare la cogenza degli strumenti di profilassi vaccinale.
  Peraltro, un rilievo al valore della dinamica evolutiva propria delle conoscenze medico-scientifiche, è rinvenibile nello stesso decreto-legge n. 73 del 2017, che ha previsto, all'articolo 1, comma 1-ter, un sistema di monitoraggio periodico suscettibile di sfociare nella cessazione della obbligatorietà di alcuni vaccini.
  In conclusione, questo Governo, così come la Corte costituzionale, ritiene che un elemento di flessibilizzazione della normativa – da attivarsi alla luce dei dati emersi nelle sedi scientifiche appropriate – sia irrinunciabile e denoti che la scelta legislativa a favore dello strumento dell'obbligo ovvero della raccomandazione, così come previsto dal DDL di iniziativa parlamentare, sia fortemente ancorata al contesto e possa essere oggetto di diversa valutazione al mutare di esso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vaccino

politica sanitaria

costo della salute