ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02573

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 213 del 23/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/07/2019
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 01/08/2019
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/07/2019

DISCUSSIONE IL 01/08/2019

SVOLTO IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02573
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 23 luglio 2019, seduta n. 213

   QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il giornalista russo Ivan Golunov è stato arrestato il 7 giugno 2019 con l'accusa di spaccio di droga e poi rilasciato. Golunov è un reporter del portale d'opposizione Meduza noto per le sue inchieste contro il sistema di corruzione che investe il mondo del business nella capitale russa e per questo era stato molte volte minacciato di morte;

   in seguito al suo arresto, Golunov, è stato ricoverato in ospedale dopo aver denunciato di essere stato percosso in carcere. Secondo il capo dell'organizzazione umanitaria «Agora», Pavel Chikov, Golunov avrebbe subito una commozione cerebrale e avrebbe una costola rotta;

   a Mosca è montata una vera e propria rivolta popolare contro il suo arresto, con colleghi e persone comuni che si sono riversate davanti alle sedi del ministero dell'interno (o delle rappresentanze diplomatiche) per mostrare il loro sostegno a Golunov, inscenando «manifestazioni individuali» così da sfuggire alle stringenti leggi russe sugli assembramenti non autorizzati. Inoltre, i tre maggiori quotidiani economici liberali (Vedomosti, RBK e Kommersant) sono andati in stampa con una prima pagina condivisa: «Io/Noi siamo Ivan Golunov»;

   sin dalle prime ore della vicenda, secondo alcuni media e organizzazioni non governative si sarebbe trattato di un'accusa montata ad arte per censurare il giornalista. Reporter senza frontiere si è detta «molto preoccupata» per «il comportamento sospetto della polizia» e Amnesty International ha denunciato uno «schema purtroppo conosciuto». «Abbiamo ragione di credere che Golunov sia stato accusato per via della sua attività giornalistica», ha reagito Meduza che ha sede a Riga, in Lettonia, proprio per sfuggire alla censura russa. E difatti, dopo il suo rilascio, poiché l'imputazione è stata annullata, lo stesso Ministro dell'interno Vladimir Kolokoltsev ha ammesso che il caso era fabbricato e due grossi capi della polizia sono stati licenziati;

   negli ultimi 13 mesi Golunov aveva ricevuto numerose minacce di morte dalle persone coinvolte nell'inchiesta su cui stava lavorando. Aveva inviato l'articolo finito proprio poche ore prima dell'arresto –:

   quali iniziative intenda assumere il Governo, di concerto con i partner europei, per testimoniare vicinanza al giornalista e preservarne la libertà fisica e la libertà di cronaca.
(5-02573)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-02573

  I profili controversi connessi alla vicenda di Ivan Golunov – arrestato lo scorso 7 giugno con l'accusa di possesso e spaccio di sostanze stupefacenti – hanno da subito innescato un'importante mobilitazione a favore del giornalista sia da parte di utenti internet (russi e non solo), sia di quotidiani di rilievo nella Federazione Russa, quali Kommersant, Vedomosti, RBK, come peraltro ricordato dall'interrogante.
  L'inconsistenza di prove a carico del Sig. Golunov, unitamente alla summenzionata rilevanza mediatica del caso, hanno consentito il rilascio del giornalista quattro giorni dopo il suo arresto, lo scorso 11 giugno.
  Sin dalle sue prime battute, abbiamo seguito il caso con estrema attenzione, sulla base delle informazioni fornite dall'Ambasciata d'Italia a Mosca e dagli organismi internazionali competenti.
  Il Governo italiano, in linea con gli impegni derivanti dalla risoluzione sulla sicurezza dei giornalisti e degli operatori dei media adottata da questa Commissione lo scorso 15 gennaio, è particolarmente attivo sul tema, nella consapevolezza della preoccupante frequenza con cui essi sono vittime di atti intimidatori e violenze in tutto il mondo.
  Di tale messaggio ci facciamo portatori sia nei canali di dialogo bilaterali, sia come membri dell'Unione europea e nelle principali organizzazioni regionali e internazionali competenti, nelle quali non manchiamo di promuovere e sostenere ogni iniziativa internazionale utile per la protezione e la sicurezza dei giornalisti.
  In particolare, in ambito ONU continuiamo a co-sponsorizzare, a cadenza biennale, le risoluzioni sulla sicurezza dei giornalisti presentate in Assemblea Generale (da ultimo adottata a dicembre 2017) e in Consiglio Diritti Umani (approvata lo scorso settembre).
  Ricordo inoltre il nostro impegno sul tema in ambito OSCE, ove assicuriamo costante sostegno al Rappresentante Speciale per la libertà dei media, carica attualmente ricoperta dal francese Harlem Désir. Proprio lo scorso 7 giugno, il Rappresentante Speciale si è pronunciato con una dichiarazione pubblica in merito al caso del Sig. Golunov, seguita da una lettera al Ministro degli esteri Lavrov del 10 giugno. In entrambi i messaggi, è stata espressa forte preoccupazione per la situazione di detenzione del Sig. Golunov e l'auspicio della conduzione di investigazioni chiare e trasparenti. Tale vicenda è peraltro confluita nel rapporto del 4 luglio scorso del Rappresentante Speciale, presentato al 1234o Consiglio Permanente dell'OSCE e sostenuto da tutti gli Stati membri dell'UE con una dichiarazione a 28.
  La nostra azione di sensibilizzazione sul tema è forte anche alla luce della Decisione sulla sicurezza dei giornalisti, approvata al Consiglio Ministeriale OSCE di Milano (6-7 dicembre 2018) nell'ambito della Presidenza italiana di turno dell'Organizzazione. Tale documento, adottato su nostro impulso, riconosce l'importanza del giornalismo d'inchiesta e i rischi ad esso connessi, esortando tutti gli Stati parte a condannare attacchi ai giornalisti, con un'attenzione particolare al lavoro condotto dalle giornaliste donne.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

professioni del settore delle comunicazioni

accusa

arresto