Legislatura: 18Seduta di annuncio: 210 del 17/07/2019
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 17/07/2019
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Ministero destinatario:
- MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 17/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 19/02/2020 Resoconto BONACCORSI LORENZA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO) REPLICA 19/02/2020 Resoconto FASSINA STEFANO LIBERI E UGUALI
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/07/2019
DISCUSSIONE IL 19/02/2020
SVOLTO IL 19/02/2020
CONCLUSO IL 19/02/2020
FASSINA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
il palazzo Canevari, ubicato nel centro storico di Roma, in largo di Santa Susanna, già sede del Museo geologico nazionale, voluto da Quintino Sella e inaugurato nel 1885, fu appositamente costruito per ospitare il Regio ufficio geologico e il relativo Museo agrario geologico;
il palazzo, sede del Servizio geologico d'Italia, organo deputato alla realizzazione della carta geologica d'Italia, conservava ed esponeva nel Museo i campioni di roccia provenienti dalle campagne di rilevamento e di studio del territorio;
nel 1995 si decise la ristrutturazione del palazzo con l'intento di valorizzare le parti museali. Centocinquanta reperti di alto interesse paleontologico, mineralogico, pietrografico, oltre a numerosi plastici che illustrano i più importanti processi che avvengono sul pianeta Terra, sono rimasti negli scantinati dell'edificio fino al 2012. Quell'anno sono stati sparpagliati in vari punti di Roma, una piccola parte esposti in uno spazio presso Termini, e, poi, portati in un magazzino all'Eur, nella sede dell'Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dove continuano a restare imballati e inutilizzati;
in due finanziarie, quella del 1996 e quella del 1998, vennero stanziati dieci milioni di euro per la ristrutturazione del palazzo Canevari. Nel 2003 l'edificio venne cartolarizzato. Oggi, dopo aver subito vari cambi di destinazione d'uso e vari passaggi, è di proprietà della Cassa depositi e prestiti che potrebbe restituirlo alla cittadinanza, riportandolo alla sua originaria destinazione scientifica e museale;
da tempo associazioni e professionisti, tra cui i geologi italiani e vari enti di ricerca, denunciano la situazione dell'edificio e chiedono il ricongiungimento del Palazzo Canevari alle collezioni geografiche che permetterebbe il recupero delle preziose collezioni che giacciono imballate da più di venti anni;
da fonti di stampa si apprende che Cassa depositi e prestiti starebbe per investire 600 milioni di euro per riqualificare alcune proprietà dell'istituto presenti su Roma, tra cui Palazzo Canevari, per cui sono previsti 11 milioni di euro. L'edificio verrebbe adibito agli uffici del Fondo nazionale innovazione, che, però, occuperebbe, molto probabilmente, una parte minima degli spazi disponibili –:
se il Governo non ritenga necessario ed urgente adottare le iniziative di competenza per rendere nuovamente fruibile presso Palazzo Canevari il patrimonio museale di assoluto rilievo che costituiva la dotazione del museo geologico nazionale, restituendo alla città di Roma, al pari delle altre grandi capitali europee, un museo di scienze della terra e un polo d'informazione ambientale di rilievo nazionale;
se il Governo non ritenga di adottare iniziative, d'intesa con l'amministrazione di Roma capitale, per prevedere il divieto di cambio di destinazione d'uso per palazzo Canevari, valutando ogni possibile intervento finalizzato a ripristinare le funzioni originarie del prestigioso edificio.
(5-02529)
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