ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02230

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 185 del 05/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: TROIANO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/06/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
TRIZZINO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019
VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/06/2019
Stato iter:
06/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/06/2019
Resoconto TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/06/2019
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 06/06/2019
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/06/2019

SVOLTO IL 06/06/2019

CONCLUSO IL 06/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02230
presentato da
TROIANO Francesca
testo di
Mercoledì 5 giugno 2019, seduta n. 185

   TROIANO, BOLOGNA, MASSIMO ENRICO BARONI, D'ARRANDO, LAPIA, MAMMÌ, MENGA, NAPPI, NESCI, PROVENZA, SAPIA, SARLI, SPORTIELLO, TRIZZINO e LEDA VOLPI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo l'analisi «Il fabbisogno di personale medico del Ssn dal 2016 al 2030», di Anaao/Assomed i medici attivi in Italia al 2016 «sino all'età di 70 anni, sono circa 354.000»;

   la stima delle cessazioni nei prossimi 3 quinquenni, per tutte le categorie di specialisti del servizio sanitario nazionale risulta pari a circa 23.255 unità per il quinquennio 2016-2020, destinato ad aumentare a 6.445 unità per anno nel quinquennio 2021-2025 e a 4.514 unità per anno nel quinquennio 2026-2030;

   il numero annuo di laureati in medicina è inferiore ai pensionamenti: sempre secondo le proiezioni a 10 anni di Anaao Assomed, a fronte di 47.284 medici del servizio sanitario nazionale cessati, ne entreranno 40.000; nello studio si afferma che «È ragionevole prospettare che nel decennio 2014-2023 l'uscita media del servizio sanitario nazionale interesserà circa il 40=45 per cento dell'attuale dotazione», perché circa il 64 per cento dei medici ha più di 50 anni;

   mediamente si laureano circa 10.000 medici ogni anno, ma i contratti di formazione post lauream, che solo nel 2018 sono arrivati a circa 7.000, sono da tempo insufficienti a coprire la richiesta di specialisti. Si è determinato, così, un «imbuto formativo», che ha ingabbiato circa 3.000 giovani medici, che aumenteranno nei prossimi 5 anni;

   l'incremento delle borse di specializzazione, la possibilità di assumere gli specializzandi dell'ultimo anno e la possibilità, fino al 31 dicembre 2021 per gli iscritti al corso di formazione di medicina generale di partecipare all'assegnazione di incarichi convenzionali in subordine a chi ha già il titolo, sono azioni concrete per risolvere il fabbisogno stimato, ma è necessario intervenire anche sulla programmazione degli specialisti per disciplina e sulla organizzazione delle singola azienda sanitaria;

   secondo i dati di Eurostat e Ocse, come evincibili nel profilo 2017 dedicato all'Italia, del rapporto della Commissione europea «State of health in the UE», nell'ultimo decennio la forza lavoro del settore sanitario ha riportato una crescita costante ed il rapporto 3,8 medici ogni mille abitanti è al di sopra della media dell'Unione (3,6);

   tali ultimi dati sembrano «contraddire» le stime non ufficiali delle associazioni categoriali e, al riguardo, sarebbe quindi opportuno conoscere i dati ufficiali –:

   quali siano i dati ufficiali delle dotazioni organiche del servizio sanitario nazionale con le relative proiezioni, onde verificare se vi sia rispondenza tra le rilevazioni ufficiali e le stime degli organismi sindacali citate in premessa.
(5-02230)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 giugno 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02230

  In considerazione dei tempi concessi, eviterò di ricordare le misure concrete che questo Governo ha già adottato – e che sono ben note ai componenti di questa Commissione – al fine di cominciare ad invertire una tendenza, pericolosamente sottovalutata da chi ci ha preceduto, che sta determinando un gravissimo svuotamento delle professionalità operanti nel SSN.
  Mi limito solo a precisare che, per contrastare il cosiddetto «imbuto formativo», questo Governo ha ritenuto di dover investire anche sull'accesso al corso di formazione specifica in medicina generale, che costituisce l'altra strada che è possibile intraprendere per poter entrare a pieno titolo nel Servizio sanitario nazionale.
  Tanto premesso e venendo alla specifica questione sollevata dagli Onorevoli interroganti in merito ai dati ufficiali che consentano di effettuare proiezioni attendibili circa l'andamento della dotazione organica degli operatori del SSN, si ritiene doveroso fornire una precisazione sulle statistiche internazionali citate nel testo dell'atto ispettivo.
  Nel confrontare i dati riferiti al numero di professionisti sanitari che esercitano nei vari Paesi UE è necessario, infatti, entrare nel merito delle definizioni e delle classificazioni utilizzate dai distinti organismi internazionali.
  Le statistiche attualmente esistenti vengono, infatti, elaborate in base a tre distinte tipologie di «status» del professionista sanitario: licensed (abilitato all'esercizio della professione), professionally active (il cui titolo di studio è prerequisito per l'accesso alla professione esercitata) e practising (che presta servizio a diretto contatto con i pazienti).
  Peraltro, occorre tener conto che il numero di professionisti operanti in un Paese è strettamente correlato alla specifica organizzazione dei servizi e del sistema sanitario di quel Paese. In sintesi: qualsiasi confronto inerente il numero di professionisti sanitari operanti in Paesi diversi andrebbe contestualizzato e un raffronto con la sola media calcolata nei Paesi UE rappresenta un'indicazione di massima che non può costituire il solo metro di valutazione dell'efficienza e della qualità di un sistema sanitario nazionale.
  Per quanto riguarda l'Italia, va detto che l'unica fonte ufficiale relativa ai medici impiegati presso le strutture sanitarie del SSN è il Conto annuale: una rilevazione, effettuata dalla Ragioneria generale dello Stato, che raccoglie le informazioni relative alla struttura ed alle caratteristiche del personale dipendente di tutte le aziende sanitarie pubbliche, fornendo, dunque, una accurata ed oggettiva fotografia della reale situazione del personale del SSN.
  Con riferimento all'anno 2017, ultimo disponibile, la rilevazione evidenzia, in effetti, un contingente importante (pari a oltre 47.000 professionisti) inseriti nelle classi di età 55-59 e 60-64, che sono quelle che comprendono i medici che raggiungeranno i requisiti per il pensionamento nei prossimi anni.
  Nel riservarmi di lasciare agli atti della seduta la tabella con il dettaglio dei dati richiesti, desidero ribadire che proprio nella consapevolezza della necessità di far fronte a tale fuoriuscita di medici specialisti dal SSN – invero già prevedibile da anni – si è ritenuto indispensabile assicurare, oltre al reperimento di risorse aggiuntive da destinare alla formazione specialistica, l'adozione di ulteriori specifiche misure per ovviare al fenomeno dei concorsi che vanno deserti, soprattutto con riguardo ad alcune specialità.
  E così, mi piace ricordare che proprio in questi giorni il Parlamento, in sede di conversione del decreto-legge n. 35 del 2019, ha approvato un emendamento che consente agli specializzandi del quarto anno di corso (pertanto per i corsi di durata quinquennale già dal penultimo anno di corso) non solo di poter partecipare ai concorsi, ma anche di essere assunti da subito, con contratti a tempo determinato, mentre completano la formazione specialistica. L'obiettivo di tali disposizioni è, infatti, quello di immettere il prima possibile i giovani professionisti nel Servizio sanitario nazionale, evitando che i tempi tecnici intercorrenti tra il conseguimento del diploma di specializzazione e la pubblicazione dei bandi di concorso, possano determinare una «dispersione» degli specialisti stessi, che – a quanto risulta – sono sempre più attratti dalle strutture private.

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Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

metodo statistico

sindacato

statistica comunitaria