ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02172

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 179 del 28/05/2019
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDO ANTONIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/05/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
CADEDDU LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
CASSESE GIANPAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
CIMINO ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019
PIGNATONE DEDALO COSIMO GAETANO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 28/05/2019
Stato iter:
29/05/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/05/2019
Resoconto LOMBARDO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 29/05/2019
Resoconto PESCE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
 
REPLICA 29/05/2019
Resoconto LOMBARDO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/05/2019

SVOLTO IL 29/05/2019

CONCLUSO IL 29/05/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02172
presentato da
LOMBARDO Antonio
testo di
Martedì 28 maggio 2019, seduta n. 179

   LOMBARDO, BELLA, CADEDDU, CASSESE, CILLIS, CIMINO, DEL SESTO, GAGNARLI, GALLINELLA, L'ABBATE, MAGLIONE, ALBERTO MANCA, MARZANA, PARENTELA e PIGNATONE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   come noto, la viticoltura siciliana attraversa da tempo una crisi di mercato dovuta alla scarsa richiesta di vino e mosto concentrato e al basso costo del vino non confezionato, compreso tra 0,15 e 0,20 euro al litro, che registra pertanto un netto ribasso rispetto agli anni precedenti;

   alle notizie positive sui trend del vino imbottigliato, emersi durante l'ultima edizione del Vinitaly, non corrisponde una ripresa della filiera della produzione che vede i giovani viticoltori, già gravemente penalizzati dalla vendita dei diritti di reimpianto agli imprenditori del nord Italia, battersi quotidianamente per scongiurare l'abbandono dei vigneti siciliani;

   la crisi della produzione siciliana ha origine nella grande quantità di giacenze immesse sul mercato nell'ultima annata agraria dalle cantine di diverse regioni italiane che hanno dichiarato una raccolta con alte rese per ettaro;

   la legge n. 238 del 2016 consente alle cantine di presentare dichiarazioni di raccolta relative al vino bianco comune per un valore massimo di 500 quintali per ettaro di vigneto; è auspicabile un intervento di modifica di tale normativa nel senso di prevedere per il vino bianco comune il limite massimo, nelle dichiarazioni di raccolta, di 250 quintali per ettaro;

   posto che per conoscere la somma complessiva delle denunce aziendali di raccolta è necessario confrontare i dati relativi alla resa dei vigneti con i dati delle dichiarazioni di produzione delle singole aziende, sarebbe utile un duplice intervento da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo che da un lato verifichi la corretta corrispondenza fra i dati di raccolta e quelli di produzione, dall'altro avvii l’iter per richiedere la distillazione degli esuberi per quelle realtà che abbiano superato mediamente i 200 quintali per ettaro nelle denunce di raccolta, per le uve destinate a vino bianco comune; sarebbe altresì utile svolgere una serie di controlli volti ad individuare eventuali soggetti responsabili del cosiddetto «Zuccheraggio», pratica vietata in Italia;

   la crisi del mercato vitivinicolo non consente a molte cantine sociali siciliane di onorare i prestiti relativi alla cosiddetta anticipazione bancaria su merci, con il rischio di incorrere in gravi sofferenze bancarie e, nei casi più gravi, nel fallimento aziendale, con ripercussioni sociali devastanti e migliaia di famiglie senza lavoro;

   quali iniziative urgenti intenda adottare il Ministro interrogato al fine di sostenere e rilanciare il comparto vitivinicolo siciliano e tutelare i viticoltori che operano in questo territorio.
(5-02172)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 maggio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-02172

  Signor Presidente, Onorevoli colleghi,
  mi preme sottolineare che, da sempre, il settore della produzione e della commercializzazione del vino anche a livello internazionale ha una rilevante portata strategica, trattandosi di una delle produzioni di qualità più rappresentative del « Made in Italy», un emblema di pregio della nazione.
  La crescita delle nostre esportazioni in campo agricolo e alimentare, pretende ogni sforzo di investimento sull'eccellenza, la tipicità e l'autenticità delle nostre produzioni, tra le quali si colloca – a fortissima vocazione export – il vino, di cui siamo primo produttore mondiale.
  In linea generale, è necessario evidenziare che la vitivinicoltura italiana, compresa quella del Sud Italia e delle Isole, da diversi anni sta registrando un buon andamento di mercato, prova ne è la forte crescita dell’export che, nel 2018, ha superato i 6 miliardi di euro.
  Tale situazione è il risultato di una politica di investimenti caratterizzata da una forte spinta alla qualificazione delle produzioni, sia in vigneto che in cantina, all'incremento del prodotto imbottigliato e delle produzioni a DO e IG, alla riqualificazione delle produzioni di minore livello, con interventi strutturali sostenuti dall'OCM vino, che reca una dotazione finanziaria annua pari a circa 336 milioni.
  Tuttavia, nonostante tali investimenti, nel 2018 è stata registrata una leggera stagnazione a carico dei cosiddetti vini comuni, il cui sbocco principale è rappresentato dalla vendita allo stato sfuso.
  In questo ambito, evocare possibili misure finalizzate alla riduzione dell'offerta, quali la distillazione potrebbe sollevare obiezioni a livello unionale dove abbiamo sempre sostenuto l'esigenza di assecondare, seppur in forma estremamente contenuta, l'esigenza di crescita delle superfici vitate nel nostro Paese.
  Sulla questione della resa massima di uva ad ettaro per la produzione di vini comuni, pari a 500 quintali, così come previsto dalla legge n. 238/2016 (cosiddetto Testo unico), condivido si tratti di un limite eccessivamente elevato, anche se devo ricordare che è stato condiviso con l'intera filiera vitivinicola. Una modifica al ribasso si ritiene quindi possa essere valutata positivamente, anche alla luce delle precedenti riflessioni, relative all'esigenza di puntare con crescente decisione sulla qualità.
  Ribadisco, inoltre che l'Italia, ha il primato nei controlli nel settore con circa 14.200 controlli antifrode all'anno e oltre 3.600 campioni analizzati nel 2018.
  Il Dipartimento dell'Ispettorato centrale repressione frodi è il maggior controllore antifrode in Europa e ormai da anni, ha avviato una estesa digitalizzazione sia dei sistemi informativi che degli adempimenti documentali previsti dalle norme vigenti.
  Inoltre, nei mesi estivi del precorso anno, per contrastare l'illecito uso di sostanze zuccherine nella vinificazione, l'ICQRF ha avviato un'azione straordinaria di controllo mirato sui mosti concentrati e sui mosti concentrati rettificati di produzione estera, al fine di verificare la genuinità dei prodotti vitivinicoli introdotti da altri Stati membri nonché di garantire il corretto svolgimento delle pratiche commerciali in territorio nazionale.
  Nel corso dei controlli sono stati sequestrati circa 170 tonnellate di prodotti vitivinicoli provenienti dalla Spagna per irregolarità nella documentazione di accompagnamento, rilevate dalla stessa Autorità di controllo spagnola a seguito di specifica richiesta da parte dello stesso Ispettorato.
  Anche per l'anno in corso l'ICQRF garantisce un livello di attenzione particolarmente elevato nel settore vitivinicolo, che si concretizzerà soprattutto nel corso della prossima campagna vendemmiale e di vinificazione, periodo nel quale, come è noto, è più probabile che si possano verificare fenomeni fraudolenti e pratiche di sofisticazione.
  Infine, per quanto attiene le dichiarazioni di produzione, sottolineo che con il decreto ministeriale in vigore (DM 26 ottobre 2015) è già previsto che la dichiarazione di produzione uve debba essere presentata il 15 novembre di ogni anno.
  In questo modo, già al 30 novembre di ogni anno, è possibile disporre delle informazioni necessarie per conoscere perfettamente la situazione produttiva dell'annata, ed i relativi orientamenti del mercato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

viticoltura

situazione dell'agricoltura

recessione economica