ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01978

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 165 del 17/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 17/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 17/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/04/2019
Stato iter:
18/04/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/04/2019
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/04/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 18/04/2019
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/04/2019

SVOLTO IL 18/04/2019

CONCLUSO IL 18/04/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01978
presentato da
SQUERI Luca
testo di
Mercoledì 17 aprile 2019, seduta n. 165

   SQUERI e BARELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nonostante il voto contrario del Parlamento europeo, è attualmente in costruzione il gasdotto Nord Stream 2 che raddoppierà la portata del Nord Stream 1, portandola a complessivi 110 miliardi di mq l'anno di gas naturale – più di un quarto del consumo medio annuale di gas dell'Unione europea – che transiteranno dalla costa baltica russa fino a giungere in Germania, dove avverrà l'allacciamento alla rete di distribuzione dell'Unione europea ovvero ai gasdotti tedeschi Transitgas e Tag;

   complice il calo della domanda e del prezzo del gas sui mercati asiatici, la Russia dal mese di febbraio 2019 è divenuta anche la principale fonte dell'Unione europea di gas naturale liquefatto (Gnl), superando fornitori storici come il Qatar, la Nigeria, l'Algeria e facendosi largo in un segmento di mercato fino ad oggi considerato lo strumento in grado di allentare la dipendenza europea dalla fornitura russa. Durante il mese di marzo 2019 risultano partiti dalla costa artica della Russia 19 carichi di Gnl (per un totale di 1,41 milioni di tonnellate) destinati principalmente ai rigassificatori nord europei;

   in tale contesto la Germania, consapevole di essere lo snodo cruciale per lo smistamento del gas russo in Europa, si appresta ad attuare politiche che generano preoccupazione per il nostro Paese: l'autorità, energetica tedesca Bundesnetzagentur avrebbe deciso di applicare una nuova metodologia di prezzo, spostando una quota significativa degli oneri per la remunerazione delle infrastrutture di trasporto del gas sul cosiddetto «exit», ossia sul gas che transita dai punti di uscita della rete nazionale verso l'estero, incluso perciò quello che transita verso l'Italia;

   tale decisione determinerebbe, già a partire dal 2019, un'influenza sul mercato del gas italiano che fonte autorevole dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha quantificato in 500 milioni di euro in più all'anno, con un possibile ulteriore aggravio di costi laddove iniziassero a transitare per la Germania verso l'Italia anche i volumi crescenti di gas russo via Nord Stream2;

   le barriere tariffarie che si vogliono introdurre ostacolano la creazione di un mercato unico del gas, generano una distorsione delle regole della concorrenza a favore della sola Germania le cui aziende beneficerebbero di una riduzione dei costi infrastrutturali del gas a scapito degli altri concorrenti europei –:

   se non ritenga opportuno farsi promotore di iniziative a tutela del mercato nazionale del gas, in un quadro di diversificazioni delle fonti di approvvigionamento nazionali e della Unione europea.
(5-01978)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 aprile 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01978

  Rispondo in merito alle questioni poste dall'Onorevole Interrogante, rappresentando quanto segue.
  Come noto, il settore dei metalli preziosi ha subito, in questi anni, una profonda trasformazione come conseguenza di un lungo periodo di crisi strutturale, con volumi di mercato che si sono drasticamente ridotti.
  Si riportano dunque le azioni messe in atto dal Governo per contribuire al rilancio del comparto.
  Presso il Ministero dello sviluppo economico è stato istituito il «Tavolo di sviluppo orafo», con il supporto delle associazioni di categoria. I lavori del Tavolo hanno contribuito all'emanazione di atti normativi a sostegno delle imprese del settore, quali: il decreto sull'utilizzo di un marchio facoltativo (decreto del Presidente della Repubblica 168 del 2015), provvedimenti finalizzati a favorire il migliore utilizzo delle tecnologie nei processi di lavorazione (es. marcatura laser per l'apposizione dei marchi).
  Inoltre, il MISE ha seguito la questione riguardante la mancata adesione dell'Italia alla Convenzione di Vienna sulla marcatura e controllo dei prodotti in metalli preziosi. Con la riunione dello Standing Committee della Convenzione di Vienna tenutasi a Riga il 5 settembre 2018, si è infatti formalmente superato l'ostacolo alla partecipazione italiana determinato da veto posto dalla Repubblica Ceca nel 2012.
  L'adesione alla Convenzione favorisce la libera circolazione dei prodotti in metalli preziosi in numerosi mercati, ciò costituisce un vantaggio per l'Italia, titolare di una quota pari al 75-80 per cento del mercato europeo. Si stima che l'adesione alla Convenzione contribuirà a determinare l'incremento delle quote di export di circa 9.000 imprese italiane verso 19 paesi UE ed Extra UE, coniugando la creatività dei prodotti nazionali con la certificazione della loro autenticità.
  L'adesione alla Convenzione dà inoltre diritto all'Italia di partecipare attivamente alla determinazione degli standard tecnici che ne sono alla base.
  In tale contesto si inseriscono a pieno titolo le potenzialità del distretto orafo di Valenza.
  Il Polo di Valenza Po è stato interessato nel 2017 da un importante investimento di Bulgari, parte del gruppo francese LVMH, che ha fatto di Alessandria la prima Provincia esportatrice.
  Infine, preciso che il sito di Valenza è inserito nell'ambito del progetto di Unioncamere, sottoposto all'avallo del Ministero dello sviluppo economico, di rilancio di una rete di laboratori che coinvolge le aree rappresentative dei distretti dell'oro: Vicenza, Arezzo, Napoli ed Alessandria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

consumo interno

industria del gas