ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01923

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 161 del 11/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: COSTANZO JESSICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
DE LORENZO RINA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
CUBEDDU SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019
GIANNONE VERONICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/04/2019
Stato iter:
28/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 28/07/2021
Resoconto COSTANZO JESSICA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/04/2019

ATTO MODIFICATO IL 09/01/2020

SOLLECITO IL 10/06/2021

DISCUSSIONE IL 28/07/2021

SVOLTO IL 28/07/2021

CONCLUSO IL 28/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01923
presentato da
COSTANZO Jessica
testo presentato
Giovedì 11 aprile 2019
modificato
Giovedì 9 gennaio 2020, seduta n. 285

   COSTANZO, TRIPIEDI, CIPRINI, DE LORENZO, CUBEDDU, SIRAGUSA, DAVIDE AIELLO, INVIDIA, PALLINI, TUCCI, SEGNERI e GIANNONE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere — premesso che:

   Bennet è un'azienda italiana nata nel 1964 a Como, operante nel mercato degli ipermercati e dei centri commerciali e presente in Italia con 63 punti vendita e 50 centri commerciali di proprietà, con un fatturato che nel 2017 ammontava a 2 miliardi di euro e con circa 7.000 dipendenti al 2018;

   fin dal 12 febbraio 1994, La Repubblica titolava «Supermarket? No, era un lager», in un articolo di Barbara Faverio in cui si denunciava come le domande d'impiego di candidati meridionali venissero cestinate, le cassiere fossero costrette a lavorare in piedi per tutto il turno e i licenziamenti allo scadere dei periodi di prova fossero la prassi, dopo che la società aveva approfittato degli sgravi contributivi per chi veniva avviato al lavoro con contratti di formazione nei supermercati di Como-Tavernola, Erba, Olgiate Comasco;

   nel 2007, un'inchiesta de L'Espresso pubblicata il 18 ottobre denunciava «abusi, lavoratrici discriminate, contratti part-time imposti e straordinari senza contributi» definendo il clima respirato nei punti vendita della provincia di Como «da anni Cinquanta»;

   sempre del 2007 è la morte di Claudio De Pellegrin, operaio quarantenne morto sul colpo stritolato dalle forche del carrello elevatore del punto vendita di Pieve di Soligo, come riportato dal quotidiano Oggi Treviso in data 21 novembre 2007;

   in un articolo del 9 novembre 2018 sul sito Sullascia.net, un dipendente dell'ipermercato Bennet di Caselle, Alessandro Carozza, ha denunciato turni massacranti, ferie decise unilateralmente dall'azienda e come al rientro da un infortunio alla schiena occorsogli nel 2015 durante un turno di lavoro e costatogli quattro mesi di fermo, sia stato demansionato e al suo rientro abbia continuato a svolgere lavori pesanti fino a procurarsi un altro infortunio con la scelta finale delle dimissioni, definite «necessarie» per salvaguardare la sua salute;

   dubbi in merito ai livelli di tutela dell'organico e delle condizioni di lavoro garantiti da Bennet spa sono poi tornati a farsi evidenti negli ultimi tempi;

   come denunciato dalla stampa locale a gennaio 2019, quindici lavoratori del Bennet di Chivasso, tutti over 35 e di cui la maggior parte donne, sono stati licenziati dall'oggi al domani, al termine dello scadere dei tre mesi (già precedentemente rinnovati) di contratto di lavoro;

   come affermato dal sindacalista UILTuCS Francesco Sciarra c'è da sospettare si tratti di una scelta mirata per non confermare lavoratori over 35, poiché Bennet spa starebbe procedendo a nuove assunzioni per la sostituzione dei dipendenti non confermati, rendendo evidente la volontà di svecchiare –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare al fine di salvaguardare le posizioni lavorative dei quindici lavoratori del punto vendita Bennet di Chivasso, per la maggior parte over 35 e con famiglie a carico;

   se non ritenga opportuno promuovere un incontro con i vertici di Bennet spa al fine di ottenere un incontro costruttivo in merito.
(5-01923)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01923

  L'onorevole interrogante, con l'atto di sindacato ispettivo in parola, ha richiamato l'attenzione su di una vicenda che, a partire dal 1994 sino agli anni recenti, ha avuto un'eco mediatica in ordine alle ripetute denunce della stampa nazionale e locale circa le condizioni di lavoro imposte ai lavoratori dalla Bennet, società operante nel settore della grande distribuzione con settantatré punti vendita distribuiti in tutta Italia.
  Come ampiamente illustrato dall'onorevole interrogante, secondo quanto emerso in occasione delle testimonianze rese da dipendenti dell'azienda, si sono susseguiti nel tempo molteplici episodi che hanno generato profondo disagio nei lavoratori, sia sotto il profilo della sicurezza nel luogo di lavoro, sia sotto il profilo della mancata o scorretta applicazione degli istituti contrattuali di legge, con particolare riferimento alle condizioni di lavoro.
  Al riguardo, segnalo che l'Ispettorato nazionale del lavoro ha attivato, già a decorrere dall'anno 2018, numerosi accertamenti ispettivi nei confronti della società Bennet, con riferimento ai punti vendita siti nelle province di Biella, Como, Lecco e Torino. Dette ispezioni, in numerosi casi, hanno dato luogo all'applicazione di sanzioni per violazione della normativa in materia di tempi di lavoro. Si precisa che ulteriori accertamenti sono attualmente in corso e che la questione è costantemente monitorata dall'ispettorato territoriale competente.
  La regione Piemonte ha inoltre riferito che, nel 2019, la società Bennet, conseguentemente all'apertura di una nuova sede, aveva proceduto a diverse assunzioni di personale a tempo determinato che, alla scadenza dei contratti, non erano state rinnovate.
  A seguito di ciò, le organizzazioni sindacali segnalavano all'Amministrazione comunale di Chivasso (TO), come il mancato rinnovo dei contratti, già preoccupante per la tenuta dei livelli occupazionali, interessava una platea di lavoratori di età superiore ai 35 anni con famiglia a carico, rischiando quindi di determinare una situazione particolarmente critica per questi lavoratori. I sindacati sottolineavano altresì che il comportamento dell'azienda non era risultato rispettoso di quanto previsto dal Protocollo d'intesa sottoscritto dal comune, dall'Agenzia Piemonte Lavoro e l'azienda medesima, che prevedeva di favorire nel processo di reclutamento i residenti della zona, «offrendo loro concrete opportunità di lavoro e un processo di selezione trasparente che eviti ogni forma di discriminazione di clientelismo».
  Su sollecito delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali, la regione Piemonte procedeva alla convocazione di un tavolo con l'azienda in parola, le istituzioni locali e i sindacati. Al termine dell'incontro, le parti avevano convenuto di proseguire la discussione in sede sindacale, per una valutazione più puntale della situazione, al fine di individuare eventuali soluzioni per i lavoratori. La regione Piemonte riferisce che non sono pervenute ulteriori segnalazioni da parte sindacale o istituzionale dopo detto incontro.
  Presso il Ministero del lavoro non risultano pervenute segnalazioni o sollecitazioni relativamente a ipotesi di confronto tra le parti sociali.
  Tanto premesso, il Ministero del lavoro, assicura la massima attenzione sull'evoluzione della vicenda, e si impegna a sostenere, per quanto di competenza, tutte le iniziative utili all'attivazione di percorsi di confronto con le parti sociali, affinché le condizioni di lavoro dei dipendenti siano doverosamente rispettate e sia garantita la tutela dei livelli occupazionali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infortunio sul lavoro

punto di vendita

vita aziendale