ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01517

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 129 del 19/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 19/02/2019
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 19/02/2019
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 19/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/02/2019
Stato iter:
20/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/02/2019
Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 20/02/2019
Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 20/02/2019
Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/02/2019

SVOLTO IL 20/02/2019

CONCLUSO IL 20/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01517
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Martedì 19 febbraio 2019, seduta n. 129

   MELONI, FOTI, PRISCO e DONZELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella serata di sabato 16 febbraio 2019 si sono verificati disordini nella zona Gad di Ferrara, dove alcune decine di nigeriani hanno rovesciato cassonetti in strada, rivolto minacce e lanciato oggetti contro i poliziotti intervenuti, a causa del ferimento di un loro connazionale durante la fuga da un controllo delle forze dell'ordine perché in possesso di droga;

   l'episodio in questione desta particolare allarme anche a causa della forte presenza di richiedenti asilo di nazionalità nigeriana nella zona di Ferrara e in tutta l'Emilia-Romagna, legata alla criminalità nigeriana, prevalentemente dedita allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione, confermato anche dalle ultime operazioni antidroga della squadra mobile della polizia di Stato con sequestri di droga e arresti e denunce di soggetti nigeriani, tra i quali irregolari o richiedenti asilo con permessi di soggiorno per motivi umanitari;

   l'insediamento della mafia nigeriana in Emilia-Romagna è stato recentemente confermato anche dalla direzione investigativa antimafia ed era già stato ben descritto da una relazione dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata dell'università di Milano che aveva rilevato come le «organizzazioni criminali centrafricane vi operano in diversi settori, dal traffico di sostanze stupefacenti alla ricettazione, fino alla tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e al lavoro nero; e sono principalmente insediate nei territori di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ravenna e Rimini anche se, proprio per la struttura reticolare, se ne ha una presenza diffusa sull'intero territorio della regione»;

   negli scorsi anni clamorosi fatti di cronaca hanno dimostrato che la mafia nigeriana che agisce in Emilia-Romagna sta diventando sempre più offensiva, e, al contempo, organizzata, utilizzando associazioni etniche e agenzie di money transfer come copertura per traffici di droga e prostituzione;

   sinora l'attenzione dedicata dalle istituzioni alla criminalità organizzata nigeriana si è dimostrata del tutto insufficiente e ne ha permesso la crescita e la strutturazione operativa –:

   quali urgenti iniziative intenda assumere per evitare il ripetersi di episodi come quello accaduto sabato sera 16 febbraio 2019 a Ferrara, restituendo vivibilità e sicurezza alla città, e per contrastare la mafia nigeriana.
(5-01517)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-01517

  Signor Presidente, On.li Deputati,
   nella serata del 16 febbraio scorso, a Ferrara, un cittadino nigeriano, nel tentativo di sottrarsi ad un controllo di routine da parte dei Carabinieri, si è dato alla fuga, venendo investito da un veicolo in transito. Il soggetto, ricoverato presso l'ospedale cittadino, è stato trovato in possesso di 7,40 grammi di hashish e deferito all'Autorità Giudiziaria.
  Nella fase successiva all'incidente, un gruppo di circa 40/50 persone di origine africana, sull'erroneo presupposto che il giovane fosse morto, si è radunato in strada rovesciando i cassonetti e ostruendo una parte della carreggiata alla circolazione.
  I disordini sono cessati in breve tempo a seguito dell'intervento in zona di diverse pattuglie delle Forze dell'Ordine. Sono, tuttora, in corso accertamenti per l'identificazione dei responsabili, in ordine ai citati fatti accaduti in quella parte del capoluogo conosciuta come «zona G.A.D.», acronimo con cui si identificano i quartieri «Giardino – Arianuova – Doro», situati nel quadrante nord-ovest del territorio comunale di Ferrara. In tale zona sono, in particolare, compresi la stazione ferroviaria ed i giardini antistanti, contesti urbani interessati dal fenomeno dello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti, praticato per lo più da cittadini africani, principalmente di nazionalità nigeriana, comunità numericamente radicata nel capoluogo ferrarese.
  In particolare, nel 2018, nel «G.A.D.» sono stati effettuati dalle Forze di Polizia complessivamente 166 servizi straordinari, con 4.618 persone controllate ed identificate, 65 arresti ed il sequestro di Kg. 1,242 di cannabinoidi e di 208 grammi di hashish/cocaina.
  Nel mese di gennaio 2019, infine, nella stessa zona sono stati effettuati dalle complessivamente 14 servizi straordinari di controllo, con 321 persone identificate, 2 arresti ed il sequestro di 122 grammi di cannabinoidi e di 0,42 grammi di hashish.
  Gli onorevoli interroganti, prendendo spunto dall'episodio di Ferrara, pongono poi l'attenzione, più in generale, sul fenomeno della diffusione della cosiddetta «Mafia Nigeriana» nel nostro Paese, tema che è stato già oggetto di precedenti atti di sindacato ispettivo.
  In proposito, non posso che confermare quanto già riferito in tali occasioni e, cioè, che il fenomeno delle mafie «straniere» e, in particolare di quella nigeriana, non è affatto sottovalutato bensì attentamente monitorato dalle forze di polizia, anche grazie all'impiego di risorse a ciò dedicate in modo specifico.
  Al riguardo, evidenzio che sia nell'ambito del Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della pubblica Sicurezza che all'interno delle Squadre Mobili delle Questure, esistono articolazioni dedicate alle indagini concernenti la criminalità straniera, tra cui quella nigeriana.
  L'incisiva azione di contrasto da parte delle Forze di Polizia sta già producendo significativi risultati investigativi. Ne sono testimonianza le più recenti operazioni portate a termine sull'intero territorio nazionale. Mi riferisco, ad esempio:
   a quella svolta a Cagliari il 21 novembre scorso, con il fermo da parte della Polizia di Stato di 21 nigeriani responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tratta finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti, e il sequestro di circa 7,5 Kg. tra eroina e cocaina;
   all'operazione conclusa dalla Polizia di Stato il 23 gennaio 2019 a Mineo (CT) e nella provincia di Catania, con il fermo di 15 nigeriani responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso aggravata dall'uso delle armi, associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di stupefacenti, e violenze sessuali anche di gruppo;
   all'operazione svolta il 25 gennaio scorso a Messina dall'Arma dei Carabinieri che ha portato all'arresto di 4 nigeriani e un italiano ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone minorenni, alla loro riduzione in schiavitù, all'ingresso e permanenza clandestina in Italia e allo sfruttamento della prostituzione minorile;
   a quella dell'11 febbraio scorso a Catania, con la quale la Polizia di Stato ha proceduto all'arresto di 3 donne e 2 uomini nigeriani responsabili, a vario titolo, di tratta di persone con l'aggravante della transnazionalità, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.

  L'elencazione di queste operazioni, che costituiscono solo una parte delle iniziative investigative poste in essere sull'intero territorio nazionale, dimostra il deciso impegno da parte delle diverse componenti del sistema sicurezza e della magistratura nel contrasto di un sodalizio criminale che per le sue caratteristiche e capacità di penetrazione nei territori presenta effettivamente profili di elevata pericolosità.
  In conclusione, tornando alla specifica situazione della sicurezza e dell'ordine pubblico di Ferrara, segnalo la forte attenzione del Governo e l'incisiva attività di vigilanza e controllo del territorio, anche con l'impiego, nell'ambito dell'Operazione «Strade Sicure», di 13 militari in vigilanza dinamica e presso la stazione ferroviaria in vigilanza fissa, con l'impegno del Governo a un potenziamento ulteriore.
  Va ricordato, inoltre, che alcuni Comuni della provincia di Ferrara (Voghiera, Tresigallo e Comacchio) sono risultati beneficiari, nel novembre del 2018, di finanziamenti per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza per un importo complessivo di circa 433 mila euro.
  Da ultimo, informo che la Questura di Ferrara, nell'ambito del Piano di riorganizzazione delle Questure e dei Commissariati post legge Madia, attualmente in definizione, beneficerà di un incremento di organico pari a 55 unità.
  A ciò si aggiungerà un piano straordinario di rinforzi di controllo del territorio attraverso il Reparto Prevenzione Crimine.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di stupefacenti

asilo politico

lotta contro la criminalita'