ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01487

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 125 del 13/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: OSNATO MARCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 13/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 13/02/2019
Stato iter:
20/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/02/2019
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 20/02/2019
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 20/02/2019
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/02/2019

SVOLTO IL 20/02/2019

CONCLUSO IL 20/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01487
presentato da
OSNATO Marco
testo di
Mercoledì 13 febbraio 2019, seduta n. 125

   OSNATO e BUTTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il comune di Cerano Intelvi, provincia di Como, iscrive ogni anno a bilancio una cifra variabile, in funzione dei residenti nel comune ma impiegati professionalmente in Svizzera, definita «Fondo frontalieri»;

   le tasse che i lavoratori frontalieri, residenti nella fascia di confine, versano alla Confederazione elvetica in base all'accordo fiscale del 1974 vengono stornate, in parte, alle regioni che, a loro volta, le destinano ai comuni aventi diritto;

   per gli anni 2014, 2015 e 2016 il comune di Cerano Intelvi ha verificato una notevole difformità tra la cifra ipotizzata e iscritta a bilancio, calcolata sui lavoratori frontalieri effettivamente residenti sul territorio comunale e quella introitata;

   dopo reiterate richieste di chiarimenti il dipartimento delle istituzioni ufficio migrazioni di Bellinzona (Chieti) ha risposto ufficialmente che il numero dei frontalieri residenti a Cerano e in posizione attiva è di 32 (anno 2015);

   ci sono state numerose richieste di chiarimenti al Governo ad oggi senza riscontro;

   il numero riconosciuto, dalle autorità italiane, dei lavoratori frontalieri residenti a Cerano Intelvi è di 14 unità per il 2014,15 per il 2015 e 14 per il 2016 con un mancato introito pari a 40 mila euro/anno;

   appare evidente l'incoerenza tra i dati reali e quelli considerati dal Ministero dell'economia e delle finanze –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative intenda assumere per addivenire a una soluzione e consentire a Cerano Intelvi e a tutti i comuni di confine con la Confederazione elvetica di acquisire l'effettivo gettito loro spettante relativamente alle imposte sui redditi corrisposte dai transfrontalieri residenti in tali comuni.
(5-01487)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01487

  Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti, chiedono chiarimenti in merito al numero dei lavoratori frontalieri residenti nel comune di Cerano di Intelvi ma impiegati professionalmente in Svizzera ai fini della corresponsione del ristorno fiscale ai sensi dell'Accordo Italia-Svizzera del 1974.
  Al riguardo, sentiti gli uffici competenti, si rappresenta quanto segue.
  L'accordo stipulato tra l'Italia e la Confederazione Elvetica il 3 ottobre 1974, è stato attuato con la legge 26 luglio 1975, n. 386, il cui articolo 5 prevede che «Il Ministro per le finanze, di concerto con il Ministro per il tesoro, sentite le regioni Lombardia, Piemonte e la provincia autonoma di Bolzano, nonché i comuni frontalieri interessati, determinerà, annualmente, i criteri di ripartizione e di utilizzazione dei fondi di cui all'articolo 3».
  Da ultimo, in attuazione del citato articolo 5 della legge n. 386 del 1975, è stato emanato il decreto del Ministro dell'Economia e delle finanze del 27 luglio 2018, recante i criteri di ripartizione e utilizzazione delle compensazioni finanziarie operate dai Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese a favore dei comuni italiani di confine, per gli anni 2016 e 2017.
  Per quanto riguarda in particolare la regione Lombardia, in base all'articolo 5 del decreto ministeriale sopra citato, il meccanismo di distribuzione delle somme rinvenienti dal ristorno fiscale risulta essere il seguente:
   a) ai «Comuni di confine» in cui il numero dei frontalieri residenti nel corso di ciascun anno, cui si riferisce la ripartizione, rappresenti almeno il 4 per cento dell'intera popolazione risultante residente nel Comune, rispettivamente al 31 agosto 2016 e al 31 agosto 2017. L'entità delle somme da attribuire è data per ogni ripartizione dal prodotto fra la detta «quota pro-capite» 2 ed il numero dei frontalieri – lavoratori dipendenti in uno dei tre Cantoni – residenti nel comune nell'anno interessato al riparto;
   b) alle comunità montane, qualora il cennato rapporto sia inferiore al 4 per cento ed il «Comune di confine» sia compreso in tutto od in parte nella comunità montana. Le somme da attribuire sono determinate secondo il procedimento sopra indicato, tenendo conto del solo numero dei frontalieri residenti nei «Comuni di confine» con rapporto frontalieri/popolazione inferiore al 4 per cento;
   c) alla Regione Lombardia, qualora il «Comune di confine» con numero di frontalieri inferiori alla detta percentuale, non sia compreso neanche in parte nelle comunità montane. Anche in questo caso vale quanto è stabilito nella precedente lettera b) in merito alla quantificazione delle somme da attribuire.

  Pertanto, il ristorno fiscale che viene versato ogni anno il 30 giugno ai sensi dell'articolo 3 dell'Accordo, viene distribuito alla Regione Lombardia solo nella fattispecie prevista dalla lettera c) dell'articolo 5 del decreto ministeriale del luglio 2018.
  Con riferimento ai dati utilizzati l'articolo 2 stabilisce che, ai fini della rilevazione della situazione del frontalierato esistente in ciascun comune, si assumono i dati rilevati dalle competenti autorità dei Cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese alla data del 31 agosto del 2016 e 2017, dati che vengono acquisiti direttamente dalle autorità italiane presso quelle svizzere.
  Nel corso dell'incontro annuale, viene formalmente consegnato alle autorità italiane, da parte dei rappresentanti dei cantoni elvetici previsti dall'accordo del 1974, l'elenco dei lavoratori frontalieri, diviso per cantone e per comune, delle somme versate alla data del 30 giugno e il numero totale dei lavoratori frontalieri.
  In particolare per quanto riguarda il comune di Cerano di Intelvi, i dati del Canton Ticino riferiscono di un numero di unità pari a 13 per il 2014 e a 14 per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017.
  Occorre infine rilevare che i versamenti effettuati dal Canton Ticino – pari a CHF 79.242.002,28 per il ristorno fiscale 2017, a CHF 76.236.220,11 per il ristorno fiscale 2016, a CHF 73.177.244,82 per il ristorno fiscale 2015, e a 62.257.240,50 per il ristorno fiscale 2014 – sono riferiti ai seguenti numeri di lavoratori frontalieri (ivi incluso il numero relativo al comune di Cerano di Intelvi):
   58.430 per il 2017;
   56.434 per il 2016;
   56.358 per il 2015;
   55.158 per il 2014.

  Pertanto, le somme del ristorno fiscale versato dal Canton Ticino sono relative solo al numero dei frontalieri (ivi incluso quello riferito al comune di Cerano di Intelvi) calcolato dal Dipartimento delle finanze e dell'economia di Bellinzona, ed è su questi dati, forniti annualmente dallo stesso Cantone, che viene operata la distribuzione delle somme ai comuni della Lombardia, in base ai criteri stabiliti dalla stessa regione e recepiti nel decreto ministeriale del 27 luglio 2018.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoratore frontaliero

convenzione fiscale

regione di frontiera