ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 112 del 23/01/2019
Abbinamenti
Atto 5/01295 abbinato in data 24/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 23/01/2019
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 23/01/2019
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 23/01/2019
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 24/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/01/2019
Stato iter:
24/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/01/2019
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 24/01/2019
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/01/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/01/2019

DISCUSSIONE IL 24/01/2019

SVOLTO IL 24/01/2019

CONCLUSO IL 24/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01294
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo presentato
Mercoledì 23 gennaio 2019
modificato
Giovedì 24 gennaio 2019, seduta n. 113

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, DE MARIA, LA MARCA, SCALFAROTTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nei giorni scorsi, l'Ambasciatrice d'Italia a Parigi, Teresa Castaldo, è stata convocata dal Ministero degli esteri francese per un colloquio chiarificatore, dopo le ultime dichiarazioni del vice premier Di Maio e altri esponenti M5S, che hanno attaccato la Francia definendola con espressioni considerate dal Governo francese come «affermazioni inaccettabili e inutili»;

   anche il vice premier Salvini ha contribuito ad accrescere la tensione tra Roma e Parigi affermando che «la Francia non ha alcun interesse a stabilizzare la situazione in Libia probabilmente perché ha interessi petroliferi opposti a quelli italiani»;

   questo tipo di dichiarazioni da parte di alte autorità del Governo hanno il solo risultato di danneggiare la qualità delle relazioni tra la Francia e l'Italia e risultano ostili e senza motivo, visto il partenariato della Francia e dell'Italia in seno all'Unione europea;

   il Ministro Moavero ha replicato alle esternazioni dei due vicepremier, affermando che fanno parte di un dibattito più ampio che ci accompagnerà fino alle elezioni europee e a cui forse dobbiamo abituarci;

   il 22 gennaio 2019 Francia e Germania hanno firmato un nuovo accordo «sulla cooperazione e l'integrazione franco-tedesca» ad Aquisgrana. Questo nuovo accordo franco-tedesco è destinato a diventare, con ogni probabilità, l'architrave su cui si fonderà la nuova Europa politica, visto che viene difficile pensare che le decisioni prese nel contesto di questo nuovo asse non saranno di ispirazione per il resto dell'Europa. L'Italia invece, a differenza di 60 anni fa, non farà parte di questo processo costitutivo, ma sarà alla guida di chi si oppone allo sviluppo del processo di integrazione europea, insieme ai Paesi del cosiddetto «Gruppo di Visegrad» che non aiutano l'Italia coi migranti e che vogliono ancora più austerità economica;

   anche l'Italia aveva avviato, nel gennaio 2018, un processo di cooperazione rafforzata con la Francia – proprio sul modello di Aquisgrana – detto «Trattato del Quirinale», per coordinarsi in maniera sistematica e strategica su questioni bilaterali, politiche, economiche, di difesa, sull'immigrazione e sul futuro dell'Unione europea –:

   quale sia lo stato delle relazioni diplomatiche con la Francia e del giacente «Trattato del Quirinale» alla luce delle dichiarazioni dei due vice premier e del colloquio dell'ambasciatrice italiana con il Ministro degli esteri francese.
(5-01294)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01294

  I recenti scambi sul piano della comunicazione tra Roma e Parigi hanno certamente messo in luce alcune divergenze a livello politico tra Italia e Francia in alcuni settori strategici delle politiche europee, a cominciare dal settore migratorio. Esse, tuttavia, non sono tali da rimettere in discussione la natura delle relazioni bilaterali tra Italia e Francia, che restano profonde, intense e radicate in scelte comuni di valori e alleanze. Come ha detto ieri il Presidente del Consiglio Conte, «Italia e Francia hanno una tradizione di rapporti che non viene messa in discussione, si tratta di affrontare i temi politici critici che sono nell'agenda attuale europea e internazionale di politica estera, in modo molto sereno».
  È importante tenere a mente il contesto più generale in cui si sono svolti tali scambi dialettici. Le prossime elezioni al Parlamento Europeo, per la prima volta, vedono una vera competizione politica tra visioni diverse dell'Europa e del futuro dell'Europa. Di conseguenza, le logiche tipiche di una campagna elettorale tendono a importare una dialettica e toni che non siamo ancora abituati ad avere su scala europea perché più tipica dei dibattiti interni agli Stati. È una dinamica che riguarda e riguarderà tutti i Paesi europei, non solo Roma e Parigi.
  È, inoltre, ben noto come su alcuni temi, in particolare quello migratorio, le posizioni dei governi italiano e francese non coincidano. Non lo scopriamo certamente oggi ed è normale che possa essere così anche fra Paesi amici. D'altra parte questa divergenza riflette le divisioni esistenti in Europa sul tema migratorio e dipende da queste. Ciò ha impedito all'UE di compiere progressi sostanziali su questo fronte dal Consiglio europeo di giugno 2018, sia per la dimensione interna sia per la dimensione esterna.
  Come ha detto il Presidente Conte, «continueremo a lavorare con le istituzioni di governo francesi – oltreché europee e di altri Paesi – fianco a fianco per trovare soluzioni condivise». Sul piano politico, il dialogo continua a caratterizzarsi per costanza e regolarità, come testimoniano i molteplici incontri bilaterali tra esponenti di governo susseguitisi negli ultimi mesi. Basti solo pensare ai ripetuti incontri fra il Ministro Moavero Milanesi e il Ministro francese Le Drian. In riferimento a quanto sollevato dall'Onorevole Quartapelle, il progetto del Trattato del Quirinale rappresenta soltanto uno dei potenziali strumenti in cui si può articolare la fitta rete della collaborazione bilaterale tra Italia e Francia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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