ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01268

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 111 del 22/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: SCALFAROTTO IVAN
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 01/08/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/01/2019
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 01/08/2019
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/01/2019

ATTO MODIFICATO IL 24/01/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/08/2019

DISCUSSIONE IL 01/08/2019

SVOLTO IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01268
presentato da
SCALFAROTTO Ivan
testo presentato
Martedì 22 gennaio 2019
modificato
Giovedì 1 agosto 2019, seduta n. 220

   SCALFAROTTO, QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Guido Berardis, uno dei due giudici italiani presso il Tribunale dell'Unione europea con sede a Lussemburgo, in carica dal settembre del 2012 e il cui mandato è in scadenza, ha accusato il Governo italiano e, in particolare il Ministro interrogato, di non aver sostenuto la sua riconferma per favorire personalità vicine all'Esecutivo;

   il giudice ha dichiarato a mezzo stampa al giornale lussemburghese «Le Jeudi» che «l'Italia conferma sempre i mandati dei giudici che, come me, lo desiderano. Per la prima volta non lo fa, nonostante l'appello alla stabilità dei giudici del presidente (della Corte di giustizia dell'Ue) Jaeger»;

   parrebbe che il Berardis abbia scoperto nel mese di settembre 2018 sulla Gazzetta Ufficiale italiana un appello alla presentazione di candidature per due posti di giudici, che farebbe pensare che, oltre a lui, il Governo sarebbe intenzionato a sostituire anche l'altro giudice italiano presso il Tribunale dell'Unione europea, Ezio Perillo. Dal bando, contrariamente a quanto accaduto in passato, sarebbero stati esclusi i funzionari dell'Unione europea come Berardis;

   a tal proposito, Berardis ha dichiarato che il Ministro «Enzo Moavero Milanesi ha venduto l'esclusione al presidente del Consiglio italiano in nome della discontinuità per designare dei “veri” italiani, che non provengono dall'Eurocrazia», ma in realtà, ha continuato Berardis: «Moavero si è personalmente opposto alla mia designazione per un secondo mandato, contrariamente alla prassi per vendetta personale. Ho rifiutato – afferma – di prendere suo figlio come referendario nel mio gabinetto. Questo giovane non era all'altezza e avrei dovuto cacciare uno dei miei eccellenti collaboratori. La sua richiesta era profondamente immorale. Non me lo ha perdonato. Questa procedura inedita e pomposa è stata concepita per mascherare questa vendetta»;

   previsione del voto per le elezioni europee del prossimo maggio, le forze di maggioranza del Governo hanno già cominciato a caratterizzare la campagna elettorale con una durissima propaganda di lotta agli sprechi che ha colpito per primi i commissari europei;

   la vicenda Berardis di cui sopra, se confermata, sarebbe, ad avviso dell'interrogante, un segno tangibile del fatto che i partiti di Governo attaccano i commissari politici in Europa per distogliere l'attenzione dalle proprie «mosse» per avere giudici non indipendenti per le loro politiche «clientelari» –:

   come il Ministro intenda rispondere a tali gravi accuse del giudice Berardis;

   a che punto sia la procedura di nomina del nuovo giudice per il Tribunale dell'Unione europea.
(5-01268)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01268

  Le questioni alle quali fa riferimento l'On. interrogante sono pubbliche e note da mesi. Nel merito, l'unica cosa oggettivamente vera è che il Governo abbia deciso di adottare una nuova procedura di selezione, competitiva e trasparente, per individuare i candidati italiani alle due posizioni di giudice del Tribunale Ue per il mandato che decorre dal 1o settembre.
  In precedenza, tali designazioni erano sempre state effettuate in maniera assolutamente discrezionale dal Governo in carica e peraltro, contrariamente a quanto affermato, non sempre conducevano a una conferma del giudice in scadenza di mandato, desideroso di restare in carica.
  Il Ministro ha già chiarito di ritenere le accuse incomprensibili e diffamatorie e di respingerle come frutto di un fantasioso processo alle intenzioni. Di certo affermazioni gravi, anche perché provenienti da una persona che dichiara di essere uno dei candidati nella procedura di selezione, all'epoca ancora in corso. Anche per questo motivo sfugge la logica delle insinuazioni: come può chi si è validamente candidato, con altri, a una selezione aperta, sostenere che questa è stata bandita allo scopo di escluderlo ?
  Va anche ricordato che l'altro giudice italiano in scadenza di mandato, ha espresso la sua «più ferma disapprovazione» e la sua «più totale dissociazione» dall'iniziativa del collega, come riportato dalle agenzie stampa.
  Con riguardo alla procedura di cui trattasi, va precisato che le materie relative all'Unione europea, incluse le designazioni di membri italiani delle sue istituzioni, rilevano delle competenze della Presidenza del Consiglio, ai sensi della legge n. 400 del 1988 e come ulteriormente precisato dalla legge n. 234 del 2012.
  Con DPCM del 3 ottobre 2018, è stata avviata la selezione dei candidati giudici del Tribunale UE, per mezzo di un bando, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 ottobre 2018 e pubblicizzato anche sui siti internet della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli affari esteri.
  Con successivo DPCM dell'11 dicembre 2018, è stata istituita una Commissione istruttoria di cinque membri di alto profilo istituzionale e scientifico: presieduta dal Presidente del Consiglio di Stato e composta dall'Avvocato Generale dello Stato, da un Presidente di sezione della Corte Suprema di Cassazione, da due Professori ordinari di Diritto dell'Unione europea.
  La Commissione ha approfonditamente valutato i curricula dei 50 candidati, che hanno risposto al bando, e ha poi sottoposto all'attenzione del Presidente del Consiglio dei ministri una rosa di nomi.
  Al Consiglio dei ministri del 23 aprile 2019 sono stati infine scelti, tra i profili preselezionati dalla Commissione istruttoria, la prof.ssa Ornella Porchia e il prof. Roberto Mastroianni da proporre come candidati italiani per il successivo vaglio dell'apposito Comitato di cui all'articolo 255 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea. Quest'ultimo (composto da 7 personalità scelte tra ex membri della Corte di giustizia e del Tribunale UE, membri dei massimi organi giurisdizionali nazionali e giuristi di notoria competenza, uno dei quali è proposto dal Parlamento europeo), dopo apposita audizione dei due candidati l'8 giugno scorso, ha successivamente fornito il prescritto parere sull'adeguatezza dei candidati, per consentire alla Conferenza dei Rappresentanti dei Governi degli Stati UE di deliberarne la formale nomina. Da notare che il Comitato ex articolo 255 TFUE ha costantemente ribadito di apprezzare l'esistenza di procedure di selezione a livello nazionale.
  Ricordo, infine, che nell'osservanza dell'articolo 17 della legge 234/2012, le competenti Commissioni parlamentari di Camera e Senato possono chiedere l'audizione dei due giudici neonominati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

candidato

dichiarazione di candidatura