ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01212

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 108 del 15/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: GIACOMONI SESTINO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTINO ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/01/2019
BIGNAMI GALEAZZO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/01/2019
BARATTO RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/01/2019
BENIGNI STEFANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/01/2019
CATTANEO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/01/2019
ANGELUCCI ANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/01/2019
Stato iter:
31/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/01/2019
Resoconto GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 31/01/2019
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 31/01/2019
Resoconto GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/01/2019

DISCUSSIONE IL 31/01/2019

SVOLTO IL 31/01/2019

CONCLUSO IL 31/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01212
presentato da
GIACOMONI Sestino
testo di
Martedì 15 gennaio 2019, seduta n. 108

   GIACOMONI, MARTINO, BIGNAMI, BARATTO, BENIGNI, CATTANEO e ANGELUCCI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   durante la XVII legislatura è stata approvata, con la massima condivisione da parte di tutte le forze politiche, dalla Commissione VI (Finanze) della Camera dei deputati, la risoluzione del gruppo di Forza Italia n. 8-00266, On. Giacomoni e altri, finalizzata a rafforzare le misure agevolative in favore di investimenti qualificati e piani di risparmio a lungo termine (Pir) per ottenere effetti di sostegno nell'economia reale, soprattutto nelle piccole e medie imprese e nelle società che non possono aspirare alla quotazione;

   i dati riportati da Assogestioni, anche nell'ambito del Def 2018, indicano come i risultati registrati nel 2017 siano stati superiori alle aspettative iniziali, mostrando una raccolta netta pari a 11 miliardi di euro che rappresenta l'11 per cento della raccolta netta dell'intera industria italiana del risparmio gestito nell'anno, con un patrimonio promosso di 15,8 miliardi di euro;

   per quanto risulta agli interroganti, la stima non ancora ufficiale della raccolta a fine 2018 dovrebbe corrispondere a 20 miliardi di euro (ovvero all'1,3 di prodotto interno lordo);

   purtroppo il Governo, non tenendo conto di alcune proposte emendative presentate dal primo firmatario del presente atto e da altri parlamentari del Gruppo Forza Italia durante la discussione del disegno di legge di bilancio 2019 che davano attuazione agli impegni contenuti nella risoluzione sopracitata, ha preferito intervenire a giudizio degli interroganti in modo unilaterale e confuso;

   le norme introdotte dalla nuova legge di bilancio 2019 in materia di Pir, infatti, presentano evidenti lacune che, se non appianate per tempo, rischiano di ingessare inesorabilmente il mercato di questi prodotti;

   al momento, infatti, appare impossibile istituire nuovi Pir con i relativi benefici fiscali, visto che la normativa ne subordina la creazione ai chiarimenti contenuti nei decreti di attuazione che dovranno essere varati entro i prossimi quattro mesi;

   intanto, sia Eurizon che Arca hanno deciso di fermare la sottoscrizione di nuovi Pir, perché il rischio è che comprando un nuovo Pir, che non risponde puntualmente ai criteri previsti dalla legge, si perda il conseguente beneficio fiscale –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere al fine di rimuovere le gravi criticità descritte in premessa destinate a paralizzare i Pir e quindi l'afflusso del risparmio verso l'economia reale, bloccando la crescita economica di un Paese come il nostro che, purtroppo, si trova già sull'orlo della recessione.
(5-01212)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01212

  L'istituto dei Piani di Risparmio (PIR) a lungo termine, come noto, è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2017 (Legge 232/2016), dove all'articolo 1, comma 100, viene prevista l'esenzione fiscale per gli investimenti che rispettino determinate caratteristiche, in riferimento ai soggetti sottoscrittori e ai limiti di investimento.
  Il successivo comma 102 disciplina le regole di investimento delle somme e dei valori destinati ai PIR, affinché le stesse possano beneficiare dell'esenzione fiscale introdotta.
  Ora, con la Legge di Bilancio 2019, attraverso i commi 211 e seguenti dell'articolo 1, sono state modificate le regole di ripartizione dell'investimento per i PIR costituiti a decorrere dal 1o gennaio 2019.
  Il comma 215 del medesimo articolo rimanda la definizione di modalità e criteri per l'attuazione delle disposizioni introdotte ad un Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (di concerto con il MEF).
  Il Ministero dello Sviluppo economico, sentito in proposito, ha comunicato di essersi immediatamente attivato per dare attuazione alle disposizioni di cui alla legge di bilancio 2019 in materia e che sta lavorando, in collaborazione con il nostro Ministero, alla stesura del predetto decreto, che sarà pronto ben prima dei quattro mesi previsti dalla norma per la sua adozione. La complessità della disciplina; nazionale e comunitaria, che regolamenta la materia ha reso necessario prevedere appositi strumenti di attuazione. Si stanno, quindi, approfondendo analiticamente i vari punti utili alla definizione del provvedimento, al fine di rendere al più presto operativi i nuovi strumenti, superando così anche le paventate criticità rappresentate dagli onorevoli interroganti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

risoluzione

economia aziendale