ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01159

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 107 del 09/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 08/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 08/01/2019
Stato iter:
24/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 24/01/2019
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/01/2019

DISCUSSIONE IL 24/01/2019

SVOLTO IL 24/01/2019

CONCLUSO IL 24/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01159
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 9 gennaio 2019, seduta n. 107

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Kosovo è una regione dei Balcani che ha proclamato unilateralmente, il 17 febbraio 2008, la sua separazione dal resto della Serbia;

   in questi territori la stragrande maggioranza della popolazione è di etnia albanese di fede musulmana, solo il 5 per cento è composto da serbi, soprattutto cristiano-ortodossi;

   a febbraio 2018, l'Esercito italiano ha ricevuto dal Patriarca serbo Ireneo un'alta onorificenza «per l'amore dimostrato alla Chiesa Ortodossa Serba e al popolo serbo con particolare riguardo per l'enorme contributo offerto attraverso la protezione e ricostruzione del monastero dei Santi medici Cosma e Damiano a Zociste, del Monastero di Visoki Decani e altri luoghi sacri nella diocesi di Raska e Prizren nonché la franca testimonianza sulla sofferenza del nostro popolo Kosovo e Metohija»;

   il monastero di Decani, antico simbolo della cultura serba incluso nella lista dei patrimoni Unesco, è stato più volte bersaglio di attentati negli anni scorsi ed è l'unico che continua a essere presidiato dai militari della missione Nato Kfor (Kosovo force). Gli altri siti religiosi della Chiesa serbo ortodossa sono attualmente affidati alla protezione della polizia kosovara – che è maggiormente di etnia albanese – o addirittura non più vigilati da militari, come per il monastero di Gracanica;

   i militari del contingente MNBG-W a guida italiana hanno anche il compito di vigilare e di proteggere il Monastero di Decani in qualità di first responder, ossia primi responsabili della risposta a una situazione di escalation della violenza provocata dall'avvicinamento di una folla ostile in prossimità di un'area particolarmente sensibile;

   il Kosovo è il territorio europeo che ha visto partire il maggior numero di foreign fighter unitisi allo Stato islamico, secondo il Governo di Pristina, più di 300 combattenti sono partiti da lì per arrivare in Siria e Iraq;

   grazie anche al preziosissimo lavoro dei militari della Kfor, le autorità locali hanno definito una serie di leggi di contrasto al fenomeno e, grazie al favorevole esito delle operazioni della coalizione anti-Isis, il flusso di foreign fighter in uscita è stato azzerato;

   il problema attuale è il rischio terroristico derivante da coloro che tornano legalmente in Kosovo, spesso irretiti dalla radicalizzazione legata all'aumento delle scuole coraniche wahhabite e integraliste, fenomeno contrastato da specifici programmi di deradicalizzazione dedicati al reintegro degli ex combattenti;

   permangono i tentativi di radicalizzazione, attraverso offerte di denaro, verso la popolazione musulmana in difficoltà economica che non ha mai aderito a condotte radicali, come imporre il velo o avviare i figli alle scuole coraniche radicalizzate;

   la regione del Kosovo – Metohija – rappresenta il cuore della civiltà serba. In quella regione si svilupparono gli insediamenti primordiali del popolo serbo e ivi sorsero, nei secoli XIII e XIV, numerosi monasteri ortodossi, custodi delle scritture, delle pitture e della memoria storica del popolo serbo;

   tali monasteri sono stati oggetto di atti vandalici e terroristici da parte dell'estremismo schipetaro. Nel 2004 i monasteri cristiano-ortodossi del XII e XIII secolo sono stati bruciati, distrutti, vandalizzati e i cimiteri sono stati profanati, scene che non possono appartenere alla civiltà europea;

   quei monasteri per la cultura serba, per la storia serba e per la Chiesa ortodossa, e per tutti i cristiani europei sono di valore inestimabile;

   l'Italia può giocare un ruolo fondamentale. I soldati italiani hanno già salvato il monastero di Studenica dalla distruzione e alcune istituzioni italiane vorrebbero operare in Serbia per restaurare gli affreschi danneggiati –:

   quale sia la situazione attualmente in essere nella regione del Kosovo, con particolare riferimento alle tensioni religiose e ai rischi per i monasteri ortodossi e alla sicurezza nei luoghi di culto;

   quali siano gli intendimenti del Governo in merito alle iniziative di collaborazione con le autorità serbe per il recupero del patrimonio storico-artistico oggetto di atti vandalici da parte del radicalismo islamico.
(5-01159)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01159

  Il quadro di sicurezza nella Repubblica del Kosovo è andato progressivamente migliorando a partire dall'indipendenza e risulta al momento stabile.
  Nel Paese non si registrano attualmente particolari tensioni religiose. Gli stessi atti vandalici compiuti tra il 1999 ed il 2004 contro siti ed edifici religiosi ortodossi, più che ad una matrice prettamente religiosa, erano da collegare alle tensioni e violenze interetniche – che hanno infatti interessato anche numerosi edifici civili e privati – tra kosovari di lingua albanese e di lingua serba, a seguito dei tragici eventi collegati al conflitto culminato con l'intervento NATO nella primavera del 1999.
  Permangono, certamente, alcuni elementi di fragilità, anche in ragione delle complesse ed ancora non normalizzate relazioni con la Serbia. I potenziali rischi per la sicurezza motivano la perdurante presenza della missione NATO-KFOR, attualmente guidata – per la decima volta dal suo dispiegamento e per il sesto mandato annuale consecutivo – da un generale italiano. L'ampiezza della missione è andata tuttavia decrescendo in linea con la sinora positiva evoluzione sul terreno, che ha consentito di ridurre progressivamente i siti religiosi ortodossi oggetto della sorveglianza diretta da parte delle forze NATO, ora limitati al solo caso del Monastero di Decani. Alla base di tali positivi sviluppi vi sono anche le crescenti capacità dello Stato e della Polizia del Kosovo, che nelle zone abitate dai Serbi è composta anche da personale serbo, come previsto dalle intese raggiunte nel corso degli anni nel quadro del dialogo tra Pristina e Belgrado facilitato dall'UE.
  La missione NATO-KFOR rimane comunque in generale il «third responder» in materia di sicurezza, dopo la Polizia del Kosovo e la missione europea EULEX. In tale quadro è opportuno che le attuali capacità operative di KFOR atte a garantire la capacità e l'efficacia dell'espletamento della propria missione siano mantenute ad un livello adeguato – e a questo l'Italia attribuisce una importanza prioritaria.
  Allo stesso modo, l'Italia è particolarmente impegnata nel sostegno alle Autorità della Repubblica del Kosovo nel settore dello Stato di diritto, al fine di favorire lo sviluppo duraturo di capacità e professionalità adeguate ad un'efficace lotta e prevenzione anche alla radicalizzazione religiosa ed al terrorismo. Queste ultime rientrano tra le priorità dell'azione del Governo di Pristina, impegnato nella prevenzione e nel contrasto di tali fenomeni e firmatario delle intese internazionali in materia.
  Va infine rilevato come la tutela del patrimonio culturale – incluso quello religioso – sia prevista dalle vigenti leggi della Repubblica del Kosovo, la cui Costituzione tutela le minoranze e la libertà religiosa e di culto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituzione religiosa

gruppo religioso

ortodossia