ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 94 del 04/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: VIVIANI LORENZO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 03/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUBISUTTI AURELIA LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018
GASTALDI FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018
GOLINELLI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018
LIUNI MARZIO LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018
LO MONTE CARMELO LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018
LOLINI MARIO LEGA - SALVINI PREMIER 03/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 03/12/2018
Stato iter:
04/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/12/2018
Resoconto VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2018
Resoconto MANZATO FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
 
REPLICA 04/12/2018
Resoconto VIVIANI LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/12/2018

SVOLTO IL 04/12/2018

CONCLUSO IL 04/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01039
presentato da
VIVIANI Lorenzo
testo di
Martedì 4 dicembre 2018 in Commissione XIII (Agricoltura)

   VIVIANI, BUBISUTTI, COIN, GASTALDI, GOLINELLI, LIUNI, LO MONTE e LOLINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   il calabrone asiatico («vespa velutina») è un animale originario dell'Asia sud-orientale (Cina del sud, India del nord, penisola indocinese, arcipelago indonesiano);
   nel 2004 la «vespa velutina» è comparsa in Europa, in Francia, probabilmente introdotta con merci di origine cinese. Dopo il primo rilevamento, si è diffusa in pochi anni in quasi tutta l'Europa, penetrando anche in Belgio, Spagna, Portogallo e Germania, dimostrando la sua capacità di fare notevoli danni. Nel 2012 è apparsa per la prima volta in Italia, a Loano in Liguria;
   la «vespa velutina», o calabrone asiatico, è un pericoloso insetto alieno di origine cinese predatore di api e altri impollinatori, che, dopo la penetrazione in Liguria di ponente e Piemonte meridionale e centrale (in provincia di Cuneo e Torino), si è diffuso sempre più in Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna;
   l'apicoltura svolge un compito essenziale per lo sviluppo dell'agricoltura nel suo complesso, dal punto di vista del funzionamento dell'ecosistema nazionale, consentendo l'indispensabile funzione dell'impollinazione, migliorando la biodiversità e assicurando la varietà genetica delle piante;
   in Italia sono attualmente presenti oltre 70.000 apicoltori con 1,3 milioni di alveari, per un fatturato complessivo superiore ai 60 milioni di euro;
   forte è l'allarme nel mondo dell'agricoltura per la presenza di questo insetto che sta causando gravi danni economici agli apicoltori italiani essendo in grado di ridurre fino al 75 per cento la produzione degli alveari;
   la produttività delle api risulta minacciata, oltre che dalla diffusione di parassiti, anche dalle condizioni meteorologiche: secondo dati recenti, il caldo record e i temporali improvvisi, che hanno caratterizzato il 2018, hanno fatto registrare un calo stimato del 50 per cento rispetto alla media degli ultimi anni;
   il calo della produzione di quest'anno comporterà l'aumento delle importazioni da altri Paesi, che già nel primo quadrimestre del 2018, ha fatto registrare una crescita del 32 per cento per un totale di oltre 9,4 milioni di chili, provenienti in particolare dall'Ungheria (+64 per cento), dalla Romania (+46 per cento), dalla Polonia (+34 per cento) e dalla Cina (+19 per cento) –:
   quali iniziative intenda porre in atto il Ministro interrogato al fine di arginare il dilagare della «vespa velutina», che sta causando tanti danni agli apicoltori italiani, e quali iniziative intenda assumere per sostenere gli apicoltori che devono affrontare emergenze sanitarie, cambiamenti climatici, predatori e parassiti, nonché la concorrenza dei Paesi esteri. (5-01039)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 dicembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-01039

  Signor Presidente, Onorevoli colleghi, premetto che questo Ministero è a conoscenza della problematica e, per quanto di competenza, si è adoperato in ambito nazionale e comunitario per le iniziative volte a fronteggiare l'emergenza.
  Tuttavia questa problematica rientra nella competenza del Ministero della Salute, al quale è necessario far riferimento per le strategie di contenimento dell'insetto predatore di api e di altri impollinatori.
  Tenuto conto dell'importanza delle api, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico nel nostro Paese operano infatti più di 50 mila apicoltori che detengono poco meno di 1,4 milioni di alveari), questo Ministero ha profuso ogni sforzo per sostenere il settore, che può far affidamento sul contributo della Politica Agricola Comune, garantito attraverso l'Organizzazione comune di mercato del settore apistico e di specifici fondi nazionali destinati al settore della ricerca.
  Diverse sono infatti le iniziative finanziate in questi anni nel settore della ricerca, sia per monitorare la presenza dell'insetto predatore, sia per individuare le più efficaci misure di contenimento, da affiancare alla distruzione dei nidi, tra cui lo studio di «attrattivi feromonali» e di misure di protezione degli apiari.
  Nelle aree in cui la vespa è stabilmente presente, sono stati messi a punto piani di distruzione dei nidi, in base ad un protocollo definito nell'ambito del «Progetto Velutina» dal CREA-API, a cui hanno preso parte altre importanti Istituzioni scientifiche, oltre all'istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
  In questa fase, è di fondamentale importanza la collaborazione con le associazioni di settore presenti sul territorio, ai fini dell'individuazione dei nuovi nidi del predatore, soprattutto nelle aree ancora apparentemente indenni.
  Vi sono però altre problematiche, oltre all'arrivo di specie aliene, che occorre affrontare per difendere il settore apistico nazionale. Tra queste annoveriamo i cambiamenti climatici, alcune patologie endemiche che richiedono un costante intervento e l'uso improprio dei fitofarmaci.
  Altre minacce sono invece rappresentate dagli alti costi di produzione del miele, da un mercato internazionale caratterizzato da bassi prezzi del prodotto, dall'aumento dei fenomeni di contraffazione e adulterazione.
  Per affrontare queste importanti problematiche, mentre vi parlo, è in corso presso il nostro Ministero la riunione del Tavolo apistico nazionale, al quale sarà affidato il compito di definire la strategia di intervento da inserire nel nuovo Piano triennale da presentare a Bruxelles per il periodo 2019-2021 e mettere a punto le linee di intervento da inserire nel nuovo Piano strategico della PAC della fase post 2020.
  Da questo punto di vista, è importante rilevare che la proposta di riforma della PAC post 2020 dedica grande attenzione al settore dell'apicoltura, i cui interventi dovranno essere inseriti nei Piani strategici, e a cui sono riservate maggiori risorse, che passano dai 36 milioni di euro all'anno dell'attuale periodo, ai 60 milioni di euro all'anno della fase 2021-2027.
  I nuovi Piani avranno la stessa durata del Piano Strategico, mentre gli obiettivi, gli interventi, come anche i beneficiari degli attuali piani apistici, restano di fatto immutati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

apicoltura

conseguenza economica

sostegno agricolo