ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01029

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 93 del 29/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: VIZZINI GLORIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
DE LORENZO RINA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
CUBEDDU SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
GIANNONE VERONICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018
AMITRANO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 29/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 29/11/2018
Stato iter:
24/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 24/01/2019
Resoconto VIZZINI GLORIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/11/2018

DISCUSSIONE IL 24/01/2019

SVOLTO IL 24/01/2019

CONCLUSO IL 24/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01029
presentato da
VIZZINI Gloria
testo di
Giovedì 29 novembre 2018, seduta n. 93

   VIZZINI, COSTANZO, TRIPIEDI, PERCONTI, DAVIDE AIELLO, DE LORENZO, INVIDIA, CUBEDDU, SEGNERI, PALLINI, SIRAGUSA, TUCCI, GIANNONE e AMITRANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il marchio Piaggio rappresenta un marchio storico dell'industria italiana. La Piaggio & C., attiva già nel 1884, è oggi controllata dalla holding industriale Immsi Spa e quotata in borsa;

   il gruppo Piaggio opera nel settore scooter, moto e ciclomotori con i marchi Piaggio, Vespa, Gilera, Aprilia, Moto Guzzi, Derbi e Scarabeo;

   negli anni ’80 la Piaggio aveva circa 12.000 operai, a cui vanno aggiunti quelli che lavoravano per le imprese dell'indotto; attualmente nello stabilimento di Pontedera risultano occupati circa 2.700 operai;

   a parere degli interroganti, nel tempo, in seguito agli accordi sindacali, avallati dalle forze politiche, si è creato un percorso che ha portato alla perdita di posti di lavoro, oltre alla diminuzione dei diritti dei lavoratori;

   la Piaggio è attualmente oggetto di una profonda trasformazione che ha condotto a una graduale e progressiva delocalizzazione degli impianti di produzione all'estero in India e in Vietnam. In Italia la riduzione della produzione è stata pagata attraverso il ricorso a Cassa integrazione guadagni, contratti di solidarietà e mobilità;

   nello stesso tempo allo stabilimento di Pontedera la Piaggio ha progressivamente aumentato i ritmi di lavoro e fatto ricorso a un incremento della stagionalità della produzione, nonché dell'uso di contratti precari e part time stagionali (7 mesi su 12);

   da quello che si evince dagli ultimi due bilanci consolidati pubblicati, riferiti agli anni 2016 e 2017, l'azienda è in costante crescita sia per quello che riguarda il risultato operativo e netto sia per i ricavi netti e i volumi di vendita dei prodotti;

   lo scopo e le finalità dei contratti di solidarietà dovrebbero essere quelli di tutelare i lavoratori dipendenti di fronte a situazioni di crisi tali da compromettere il livello occupazionale di un'azienda;

   la richiesta del contratto di solidarietà al Ministero del lavoro e delle politiche sociali viene fatta dall'azienda con la firma dei sindacati maggiormente rappresentativi sul territorio nazionale. In questa fase non vengono mai affrontati e analizzati a fondo né i motivi né le cause alla base della richiesta aziendale di ricorso a questi sussidi né tanto meno c'è un impegno delle parti a trovare soluzioni alternative al ricorso a un ammortizzatore sociale che comporta un contributo oneroso da parte pubblica. Tale contributo finisce in gran parte nelle tasche delle aziende attraverso uno sgravio contributivo che va dal 25 al 35 per cento, mentre ai lavoratori arrivano piccolissime parti dell'intero ammontare –:

   quali iniziative intenda intraprendere per verificare l'effettiva sussistenza dei presupposti che consentono alla Piaggio di ricorrere all'istituto della Cassa integrazione guadagni e ai contratti di solidarietà, in considerazione della crescita esponenziale dei relativi fatturati e dei dati di vendita del gruppo aziendale;

   se sia stata compiuta, per quanto di competenza, una verifica in merito al rischio che tali strumenti siano configurabili come aiuti di Stato;

   quali iniziative intenda adottare per scongiurare il ripetersi di casi simili e fare in modo che gli sgravi e gli ammortizzatori sociali siano effettivamente destinati ad aziende che comprovino lo status di crisi aziendale.
(5-01029)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01029

  La società Piaggio & C S.p.A., con sede legale in Pontedera (PI), ed unità produttive in Pontedera, Noale (VE), Scorzé (VE) e Mandello del Lario (LC), svolge attività di progettazione, sviluppo ed assemblaggio di motoveicoli, ciclomotori e scooter e applica il CCNL Industria Metalmeccanica Privata ed Installazione di impianti.
  Come sottolineato anche dagli onorevoli interroganti, le diverse unità produttive dell'azienda hanno usufruito per diversi anni degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge. Nello specifico: l'unità di Pontedera ha beneficiato quasi ininterrottamente dal 20 febbraio 2013 ad oggi del trattamento di CIGS mediante contratti di solidarietà; l'unità di Scorzé (VE) dal primo febbraio 2010 ad oggi; mentre l'unità di Noale (VE) dal primo febbraio 2011 al 31 ottobre 2017.
  Nel dettaglio, per quanto concerne le ultime autorizzazioni concesse, il 26 novembre 2018 è stato sottoscritto il verbale di accordo governativo per il ricorso alla proroga di 12 mesi – a decorrere dal 9 gennaio 2019 – della CIGS per riorganizzazione aziendale in favore di 267 lavoratori occupati presso lo stabilimento di Scorzé (VE). La proroga è stata concessa su istanza dell'azienda e nel rispetto della normativa vigente con l'obiettivo di raggiungere alcuni punti del programma di riorganizzazione. Tra questi, segnalo l'avviamento di una serie di interventi in grado di raggiungere una maggiore efficienza e l'avvio dei percorsi di formazione, durante il periodo di CIGS, rivolti alla valorizzazione professionale del personale.
  A tal riguardo, segnalo che la regione Veneto, presente all'incontro, ha dichiarato che la società riveste una rilevanza economico-strategica per il territorio regionale e si è impegnata a concordare con la stessa la programmazione delle iniziative di politica attiva rivolte ai lavoratori.
  Un ulteriore trattamento di integrazione salariale riguarda l'unità di Pontedera (PI) coinvolta nella stipula di un contratto di solidarietà di tipo «difensivo» (fino al 15 marzo 2019) per 2.437 unità lavorative su un organico complessivo di 3.248 unità.
  In questo caso, la società, registrando un'eccedenza non diversamente occupabile in tutte le aree di produzione, ha dichiarato l'urgenza di ridimensionare le risorse ai ridotti volumi, individuando un assetto organizzativo e produttivo adeguato alle attuali esigenze ed alle previsioni di periodo.
  In merito poi alla richiesta degli onorevoli interroganti, relativa alle verifiche previste negli interventi di integrazione salariale, sono state richieste maggiori informazioni alla sezione territoriale competente dell'Ispettorato nazionale del lavoro, che ai sensi all'articolo 25, comma 6, del decreto legislativo n. 148 del 2015, avvia le procedure di accertamento degli impegni aziendali.
  Nello specifico, l'ispettorato territoriale di Livorno-Pisa ha reso noto che da tutti i controlli svolti, sul rispetto degli impegni aziendali assunti in sede di accordo con le OOSS, non sono state riscontrate criticità.
  In linea più generale, tengo, inoltre, qui ad evidenziare che questo Governo si è posto di fronte alle aziende in crisi con un duplice approccio.
  Da una parte, quello della lotta alla delocalizzazione che tocca i temi cui rivolgono l'attenzione nelle premesse esposte gli onorevoli interroganti. Dall'altra, quello dell'ausilio alla parte più fragile del sistema lavoro.
  Quanto al primo aspetto, concernente la lotta alla delocalizzazione, la normativa inserita all'interno del «Decreto Dignità» ha previsto che le imprese, operanti nel territorio nazionale e che percepiscano un aiuto di Stato, decadano dal beneficio stesso qualora l'attività economica venga delocalizzata al di fuori dell'ambito territoriale del sito incentivato. Questo provvedimento di tipo sanzionatorio si è ritenuto necessario al fine di porre un limite al fenomeno destabilizzante delle continue delocalizzazioni.
  Quanto al secondo aspetto, quello del sostegno ai lavoratori, rammento che all'interno del «Decreto Genova», abbiamo colmato il vuoto lasciato dall'approvazione del Jobs Act. In particolare, con l'articolo 44 abbiamo previsto la possibilità di autorizzare, entro un limite temporale di 12 mesi e previo accordo stipulato in sede governativa, un intervento di cassa integrazione guadagni straordinaria anche in deroga ai limiti generali di durata vigenti, nei casi in cui l'azienda cessi o abbia cessato l'attività produttiva e sussista una delle seguenti ipotesi: 1) concrete prospettive di cessione dell'attività, con conseguente riassorbimento occupazionale; 2) possibilità di realizzare interventi di reindustrializzazione del sito produttivo; 3) specifici percorsi di politica attiva del lavoro, posti in essere dalla regione interessata e relativi ai lavoratori dell'azienda in oggetto.
  Entrambi gli interventi sono in linea con il programma di questo Governo, di intervenire con ogni strumento utile al fine di trattenere le aziende nei luoghi originari di produzione e di evitare il depauperamento del territorio, sostenendo tutti i lavoratori in difficoltà, che di fronte al pericolo delocalizzazione rischiano la precarizzazione della propria vita.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto del lavoro

quota di produzione

ritmo di lavoro