ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01013

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 91 del 27/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2018
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2018
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/11/2018
Stato iter:
28/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/11/2018
Resoconto FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 28/11/2018
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 28/11/2018
Resoconto FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/11/2018

SVOLTO IL 28/11/2018

CONCLUSO IL 28/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01013
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 27 novembre 2018, seduta n. 91

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, SCALFAROTTO e DE MARIA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   domenica tre unità navali ucraine stavano attraversando, nel Mare d'Azov, lo stretto di Kerch che divide la Crimea dalla Russia e che dopo l'annessione della Crimea, Mosca considera parte del proprio territorio. La Marina russa ha aperto il fuoco, speronato e sequestrato il rimorchiatore. Nel 2014 è stato costruito un ponte che collega fisicamente la Russia alla penisola di Crimea, ma che la comunità internazionale considera «illegittimo»;

   da diversi mesi il bacino vive situazioni di altissima tensione: le navi mercantili che salpano da Mariupol, in Ucraina, vengono, spesso, bloccate per «controlli» da ispettori russi, provocando un rallentamento notevole del traffico commerciale ucraino e costringendo gli operatori portuali ad abbandonare lo scalo di Mariupol;

   Mosca ha considerato l'incidente come «un'invasione di navi militari straniere in acque territoriali della Federazione russa» e i media di Stato russi hanno riportato la notizia definendo lo scontro una provocazione organizzata dall'Ucraina e dai democratici americani per intralciare il prossimo incontro tra Putin e Trump al prossimo vertice del G20;

   Poroshenko ha definito l'episodio «un atto di aggressione volto a intensificare deliberatamente la situazione nel Mar d'Azov» e ha chiesto la condanna internazionale di Mosca e l'imposizione di nuove sanzioni e il Parlamento ucraino ha approvato l'introduzione della legge marziale nelle regioni di confine per 30 giorni;

   il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito d'emergenza e l'ambasciatore americano, in tale sede, ha chiesto alla Russia di non compiere «azioni illegali» e Trump ha commentato: «Non ci piace quel che sta succedendo, dobbiamo lavorare tutti assieme»;

   il Segretario Generale della Nato ha detto che l'Alleanza «appoggia pienamente la sovranità dell'Ucraina e la sua integrità territoriale»;

   il Parlamento europeo ha recentemente approvato una risoluzione firmata dai cinque maggiori gruppi politici, nella quale è stata chiesta la nomina di un inviato speciale dell'Unione europea per la Crimea e il Donbass, con responsabilità per il Mar d'Azov e la proroga del mandato della Missione di monitoraggio dell'Osce in tale regione;

   l'Ambasciatore ucraino a Roma ha chiesto al Governo italiano di condannare con fermezza l'aggressione russa contro l'Ucraina e unirsi agli sforzi della comunità internazionale per fermare l'aggressione da parte russa –:

   quale sia la posizione italiana in merito alla condanna della suddetta azione russa, alla proroga della missione dell'Osce nel Mar d'Azov e all'eventuale sostegno al rafforzamento delle misure sanzionatorie contro la Russia.
(5-01013)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01013

  L'Italia – anche nelle sue vesti di Presidenza OSCE – ha rivolto sin da subito attenzione ed espresso preoccupazione in merito ai recenti sviluppi nell'area del Mare di Azov e dello Stretto di Kerch. Abbiamo infatti provveduto, su richiesta ucraina, alla convocazione di un Consiglio Permanente OSCE straordinario, che si è tenuto il 26 novembre a Vienna. Il Ministro Moavero Milanesi inoltre, attraverso una dichiarazione congiunta con il Segretario Generale dell'OSCE Thomas Greminger, ha invitato le parti coinvolte a profondere ogni sforzo diplomatico e politico per evitare una ulteriore escalation della situazione con rischi di ulteriore destabilizzazione dell'intera regione. Il Ministro ha in particolare rivolto a Mosca e Kiev un appello ad astenersi dall'uso della forza e a comporre le controversie mediante il ricorso a mezzi pacifici, nel pieno rispetto del diritto internazionale, dei princìpi e degli impegni in ambito OSCE e nel pieno rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dei Paesi.
  Sulla vicenda restiamo strettamente coordinati con i nostri partner UE, NATO e G7, nonché con i membri europei del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Desidero in particolare ricordare che l'Italia, alla stregua dei suoi alleati e della comunità internazionale tutta, non riconosce la sovranità russa sulla Crimea ovvero sugli Stretti di Kerch.
  Ferma restando la nostra posizione sull'illegalità delle azioni russe, il nostro principale obiettivo è trasmettere alle parti coinvolte un appello forte e coeso alla de-escalation, evitando scelte o attività che possano ulteriormente esacerbare i rapporti fra le parti, e soprattutto compromettere il nostro dialogo con le stesse, essenziale ai fini del raggiungimento di una soluzione concreta e condivisa.
  Quanto alla missione di Monitoraggio Speciale OSCE – il cui mandato è stato rinnovato nel marzo 2018 per la durata di un anno –, essa sin dallo scorso aprile riferisce sulle conseguenze (economiche e di sicurezza) derivanti dall'attuale stato di tensione nel mare di Azov sulle regioni ucraine più direttamente interessate, e sulle quali è in grado di raccogliere dirette informazioni. Tale attività di monitoraggio, di cui abbiamo a più riprese ribadito l'importanza per la riduzione delle tensioni sul terreno, avviene quotidianamente, mediante rapporti pubblici ed è quindi destinata a continuare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

sequestro di beni

risoluzione PE