Legislatura: 18Seduta di annuncio: 73 del 29/10/2018
Primo firmatario: TRIPODI MARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 29/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FASCINA MARTA ANTONIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2018 FONTANA GREGORIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2018 PEREGO DI CREMNAGO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2018 RIPANI ELISABETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2018 SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2018 VITO ELIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 29/10/2018
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 30/10/2018 Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 30/10/2018 Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 30/10/2018 Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 30/10/2018
SVOLTO IL 30/10/2018
CONCLUSO IL 30/10/2018
MARIA TRIPODI, FASCINA, GREGORIO FONTANA, PEREGO DI CREMNAGO, RIPANI, SIRACUSANO e VITO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
con la nota sentenza n. 120 del 2018, i giudici della Corte costituzionale hanno riconosciuto ai militari il diritto di costituire associazioni professionali a carattere sindacale, specificando che la restrizione dell'esercizio del diritto di associazione sindacale dei militari non può spingersi sino alla negazione della titolarità stessa di tale diritto, pena la violazione degli articoli 11 e 14 della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), nonché della Carta sociale europea;
al riguardo, le linee guida emanate dal Ministro interrogato attraverso circolare, alle quali dovranno attenersi le costituende associazioni sindacali, rischiano di limitare la portata della sentenza citata, ossia il vero diritto di organizzazione sindacale, pur con i limiti dettati dalla stessa Corte, rischiando di snaturare in radice i principi fondamentali tipici delle organizzazioni sindacali;
l'attuale formulazione della circolare può aprire un precedente unico nella storia sindacale del Paese, risultando potenzialmente limitativa della funzionalità delle nascenti organizzazioni sindacali, con un inevitabile e ingiustificato detrimento dell'articolo 39 della Costituzione;
gli interroganti ritengono che assoggettare ad autorizzazione preventiva la costituzione di organismi sindacali rischia di tradursi in una profonda lesione della libertà sindacale, vietata, in assenza di una specifica legge ordinaria che ne sancisca l'opportunità, dalla Convenzione 87 Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), ratificata, oltretutto, dall'Italia;
al riguardo, il gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente si è fatto promotore di una proposta di legge depositata dal primo firmatario del presente atto (A.C. 1060), al fine di stabilire nella sede appropriata, ovvero il Parlamento, le scelte più opportune da intraprendere in merito alle forti aspettative sui diritti del personale militare;
l'orientamento assunto dal Governo, ad avviso degli interroganti, non rispecchia esattamente la direzione tracciata dalla Corte costituzionale, correndo il rischio di ridurre la portata stessa della sentenza e di riproporre formule già esistenti nell'istituto della rappresentanza miliare che hanno reso la stessa aprofessionale e deresponsabilizzante nei confronti dei rappresentanti –:
se il Ministro interrogato non intenda intraprendere le opportune iniziative normative di competenza al fine di garantire l'estensione dei diritti sindacali ed associativi per i militari, e favorire il processo di armonizzazione delle Forze armate sul tema della libertà di associazione.
(5-00845)
Gli interroganti richiamano, in premessa, la sentenza n. 120 del 2018 della Corte Costituzionale, con la quale viene riconosciuto il diritto, da parte dei militari, di costituire associazioni professionali a carattere sindacale.
I giudici costituzionali, con questa decisione, hanno offerto i canoni ermeneutici per consentire la piena attuazione di tale diritto, affermando alcuni principi che ritengo basilari e vorrei citare testualmente: «le fonti internazionali, che concorrono a integrare l'articolo 117, primo comma, della Costituzione, riconoscono il diritto di associazione sindacale anche ai militari ed escludono per ciò stesso la possibilità per gli ordinamenti nazionali di negarlo o di prevedere restrizioni al suo esercizio tali da comportarne la sostanziale soppressione; né ritengono che possano costituire adeguate misure compensative organismi come quelli della rappresentanza militare previsti attualmente dall'ordinamento italiano».
È un principio importantissimo, perché obbliga il legislatore nazionale a normare, prevedendo una serie di condizioni e limiti all'esercizio del diritto di associazione tra i militari.
Tale prospettiva, così si esprimono i giudici costituzionali nella nota sentenza, «se è infatti facoltativa per i parametri internazionali, è invece doverosa nella prospettiva nazionale, al punto da escludere la possibilità di un vuoto normativo, vuoto che sarebbe di impedimento allo stesso riconoscimento del diritto di associazione sindacale».
In tale quadro, per non rinviare il riconoscimento del diritto di associazione e l'adeguamento agli obblighi convenzionali, la Signora Ministro della difesa ha ritenuto opportuno far emanare una circolare con cui vengono specificati, a normativa vigente, i criteri e i limiti per la costituzione di tali associazioni e sono fissati gli scopi statutari e i poteri in capo alle stesse, nonché le principali modalità di riconoscimento.
La circolare del Ministro non limita la portata della sentenza cui si fa riferimento, ma è perfettamente in linea con la decisione del giudice costituzionale e non lede la libertà sindacale che deve essere esercitata secondo determinati principi, i quali dovranno, sicuramente, essere puntualizzati in sede legislativa, ma che sono già desumibili dall'assetto costituzionale della materia nei limiti previsti dalla citata sentenza.
Infatti, la sentenza in argomento ha eliminato il divieto di costituire associazioni professionali a carattere sindacale (articolo 1475, comma 2, del decreto legislativo n. 66 del 2010), ma ha ritenuto non censurata la disposizione dell'articolo 1475, comma 1, del decreto legislativo n. 66 del 2010, secondo cui «La costituzione di associazioni o circoli fra militari è subordinata al preventivo assenso del Ministro della difesa».
Ne consegue che, per le associazioni dei militari a carattere sindacale permane l'assenso del Ministro, così come per tutte le associazioni tra militari, a prescindere dalle finalità perseguite.
Il Ministro ha disposto, inoltre, l'emanazione di un chiarimento per ottenere una semplificazione e uno snellimento procedurale, attraverso l'interessamento delle sole autorità militari di vertice.
Contestualmente, ha autorizzato l'invio di una richiesta di parere al Consiglio di Stato, al fine di acquisirne l'autorevole avviso soprattutto in merito alla possibilità che alle associazioni in esame aderisca, oltre al personale militare in servizio permanente e in ausiliaria, anche quello collocato nella riserva e nel congedo assoluto.
La circolare costituisce solo il primo passo verso la piena attuazione di un diritto che tutti i militari aspettano da anni e rappresenta per la Difesa un motivo di orgoglio aver contribuito al raggiungimento di un obiettivo da molti auspicato.
Tuttavia, si è consapevoli del fatto che, come ampiamente evidenziato dagli stessi giudici costituzionali, occorra disciplinare la materia sul piano legislativo.
L'auspicio è che le Camere possano ospitare un ampio confronto tra maggioranza e opposizione, ascoltando ogni singola voce.
Prima di concludere, voglio ribadire quanto già affermato su un tema così importante – quale quello dei diritti del personale – dal Ministro che, rispondendo sullo stesso argomento a un question time presso l'Assemblea della Camera ha assicurato il suo personale impegno, per quanto di competenza, affinché il dibattito avvenga in tempi rapidi, così da poter dare concretezza a un obiettivo che resta in cima alle sue priorità, cioè la tutela del personale, in questo caso quello militare, di ogni ordine e grado.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):sindacato
liberta' d'associazione
condizioni e organizzazione del lavoro