ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00824

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 70 del 24/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 24/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/10/2018
Stato iter:
25/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/10/2018
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 25/10/2018
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 25/10/2018
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/10/2018

SVOLTO IL 25/10/2018

CONCLUSO IL 25/10/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00824
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Mercoledì 24 ottobre 2018, seduta n. 70

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   è condizione sistemica l'abuso dello strumento delle partite Iva al fine di mascherare rapporti di lavoro subordinato;

   in Italia, infatti, sono, in particolare, gli studi professionali, di piccole e grandi dimensioni e dei più svariati settori, nonché le multinazionali della consulenza, che procedono regolarmente all'ingaggio di giovani laureati e di professionisti esperti tramite l'apertura di partita Iva, ma, di fatto, tali lavoratori diventano dei veri e propri dipendenti sottoposti alle direttive del datore, a un orario e sede di lavoro: condizioni che inquadrano il rapporto di lavoro subordinato;

   in tal modo, le strutture sopracitate, procedono a un finto ingaggio di consulenti a partita Iva che in realtà sono sottoposti ad attività di lavoro subordinata, ma in assenza delle tutele previste dalla legge in materia;

   tra l'altro, molto spesso, la finta assunzione riguarda giovani volenterosi di iniziare l'attività professionale, poiché vengono pagati meno di un professionista esperto, ma la problematica riguarda anche consulenti di alto profilo, che diventano lavoratori subordinati, sottopagati rispetto alle loro competenze;

   in definitiva, dunque, un lavoratore a partita Iva, operante nei luoghi citati, non è niente altro che un dipendente, sottoposto a doveri e responsabilità inverosimili, che illegittimamente non gode dei diritti riconosciuti dalla normativa che regola il rapporto di lavoro subordinato;

   l'assurdità di tale situazione è ancora più evidente quando si valutano i contratti della stessa multinazionale o studio professionale in contesti europei differenti, poiché il medesimo soggetto-datore, in sostanza, inquadra diversamente due lavoratori che svolgono le medesime mansioni. Sicché, mentre in Italia si richiede al lavoratore la partita Iva, all'estero viene stipulato un regolare contratto di lavoro dipendente, con l'evidente discriminazione che ne consegue per il lavoratore italiano;

   tale vergognoso costume delle cosiddette false partite Iva costituisce chiaramente un comportamento illegittimo, poiché viola la normativa in materia di lavoro, ma non è stato mai idoneamente contrastato. Ciò permette a società e studi professionali di servirsi del lavoro di valide risorse, in dispregio dei loro diritti di lavoratori;

   negli ultimi anni, nonostante le proteste da parte degli organismi rappresentativi degli albi professionali, che hanno denunciato questa situazione, nulla è mutato –:

   se e quali iniziative di competenza intenda adottare urgentemente per impedire definitivamente l'illegittima prassi di reclutare lavoratori attraverso lo strumento delle partite Iva, mascherando rapporti di lavoro subordinato.
(5-00824)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00824

  Il delicato tema del corretto svolgimento dei rapporti di lavoro e, soprattutto, dell'assolvimento degli obblighi retributivi e contributivi, spesso disattesi, è molto importante per questo Governo.
  L'attività di contrasto alle false partite IVA rientra nel più ampio ambito degli accertamenti sul corretto uso delle tipologie contrattuali.
  Nello specifico, l'ordinamento prevede l'applicazione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche a quei rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro.
  Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha inoltre chiarito (con circolare n. 3/2016) che ogni qualvolta il collaboratore opera all'interno di una organizzazione datoriale rispetto alla quale sia tenuto a prestare la propria attività presso luoghi di lavoro individuati dallo stesso committente e sia tenuto ad osservare determinati orari di lavoro, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento al luogo di lavoro e ai tempi.
  In presenza di una etero-organizzazione, del tipo di quella anzidetto deve intendersi, quale applicazione del rapporto di lavoro subordinato, l'applicazione di qualsivoglia istituto, legale o contrattuale (ad es. trattamento retributivo, orario di lavoro, inquadramento previdenziale, tutele avverso i licenziamenti illegittimi ecc.), che normalmente disciplina un rapporto di lavoro subordinato.
  Anche nell'ultimo documento di programmazione dell'attività di vigilanza per il 2018 è stata data una apposita evidenza al tema laddove è stato previsto che un altro tradizionale ambito di intervento ispettivo è costituito dalle misure di contrasto alle false partite IVA o alle collaborazioni coordinate e continuative, largamente utilizzate soprattutto con riferimento all'impiego di soggetti giovani o più vulnerabili, formalmente occupati in qualità di lavoratori autonomi, al fine di dissimulare la sussistenza di fatto di veri e propri rapporti di lavoro dipendente.
  L'obiettivo è quello di pervenire alla corretta qualificazione dei rapporti di lavoro e di garantire la tutela sostanziale dei diritti fondamentali dei lavoratori coinvolti, attraverso l'applicazione della disciplina propria del lavoro subordinato qualora dall'accertamento emerga lo svolgimento in concreto di prestazioni lavorative di carattere esclusivamente personale e continuativo, con modalità esecutive organizzate dal committente, anche con riferimento ai tempi e ai luoghi di lavoro.
  In relazione al fenomeno delle false partite IVA e collaborazioni coordinate e continuative, viene costantemente effettuata attività di vigilanza, dalla quale è emerso, nell'ambito di alcuni settori merceologici che il fenomeno patologico della non corretta qualificazione dei rapporti di lavoro appare maggiormente concentrato nell'ambito della sanità e dell'assistenza sociale, in cui si registra una presenza media di tale tipologia di illecito nel 51 per cento dei casi definiti, mentre risultano decisamente inferiori le percentuali relative ad altri settori.
  Con specifico riferimento al settore degli studi professionali, l'attività di vigilanza ha registrato, nel 2017, la definizione di n. 1.714 accertamenti di cui 1.021 irregolari rilevando n. 456 casi di riqualificazione, con un'incidenza di quasi il 27 per cento delle pratiche definite nell'anno. Inoltre il Ministero del Lavoro, con le sue varie strutture è impegnato a migliorare ed incentivare, in questo Governo, le attività di monitoraggio e di vigilanza per contrastare il problema evidenziato in tale interrogazione ed alla luce di tali argomentazioni ritengo obiettivo prioritario del Governo ottimizzare l'attività di controllo sui luoghi di lavoro e potenziare le risorse umane a ciò deputate.
  Conclusivamente, in merito a quanto richiesto, posso assicurare che resterà «alta» l'attenzione del Governo per quanto detto, sia nei tavoli tecnici interistituzionali che nell'attività legislativa, affinché possano essere raggiunti, nel breve periodo, i risultati che ci siamo proposti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esperienza professionale

IVA

contratto di lavoro