ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00786

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 68 del 22/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: BOLDRINI LAURA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 22/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 22/10/2018
Stato iter:
24/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2018
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 24/10/2018
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/10/2018

DISCUSSIONE IL 24/10/2018

SVOLTO IL 24/10/2018

CONCLUSO IL 24/10/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00786
presentato da
BOLDRINI Laura
testo di
Lunedì 22 ottobre 2018, seduta n. 68

   BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   tra il 1998 e il 2000 si è sviluppato un sanguinoso conflitto tra Etiopia ed Eritrea. I combattimenti sono cessati nel 2000, quando le due capitali hanno acconsentito alla creazione di una commissione indipendente delle Nazioni Unite al fine di stabilire definitivamente i confini tra i due Paesi. Fu riconosciuta l'appartenenza dei territori contesi all'Eritrea, ma sebbene i due Paesi avessero accettato i risultati del lavoro della commissione, l'Etiopia non ritirò i suoi uomini dalle zone contese. Come conseguenza di questo si è venuta a creare per anni una situazione di pericolosa incertezza, caratterizzata da una serie di incidenti tra i reparti militari etiopi ed eritrei;

   il 6 giugno 2018 il Premier recentemente eletto in Etiopia, Abiy Ahmed, ha deciso l'abolizione dello stato di emergenza e ha dichiarato di accettare l'accordo del 2000. Il 9 luglio 2018 sono stati firmati gli accordi che hanno stabilito la fine dello «stato di guerra», la ripresa formale delle relazioni diplomatiche, dei collegamenti aerei e l'uso dei porti eritrei per Addis Abeba. A questa primo accordo si è aggiunto il 16 settembre 2018 a Gedda, in Arabia Saudita, un nuovo accordo di pace che integra e approfondisce quello firmato il 9 luglio e prevede il ripristino di normali relazioni fra i due Paesi sulla base degli stretti legami geografici, storici e culturali fra le nazioni e i rispettivi popoli. Inoltre, il 5 settembre i presidenti di Eritrea e Somalia, Isaias Afwerki e Mohamed Abduilahi «Farmajo», e il Premier etiope Abiy Ahmed hanno firmato un accordo tripartito di cooperazione che prevede il rilancio della cooperazione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza fra i tre Paesi;

   approfittando della condizione di stato d'emergenza che perdura da circa 20 anni, il presidente Isaias Afwerki ha instaurato nel suo Paese una vera dittatura, con violazioni dei diritti umani denunciate da organizzazioni umanitari e per ben due volte, nel 2015 e nel 2016, dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite. Afwerki, il cui regime è sottoposto a sanzioni delle Nazioni Unite per il sostegno ai terroristi di Al Shabaab, ha sospeso la Costituzione, chiuso la stampa libera e imprigionato migliaia di oppositori;

   in Eritrea è stata inoltre creata una coscrizione forzata a durata illimitata per i cittadini e le cittadine tra i 17 e i 50 anni;

   tutto questo ha tra l'altro determinato un flusso di centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, che hanno lasciato l'Eritrea alla ricerca di maggiore sicurezza presso altri Paesi africani e verso l'Europa alle quali è stato riconosciuto il diritto d'asilo non tanto per il perdurare di una situazione di conflitto, quanto e soprattutto per la soppressione delle libertà civili e democratiche;

   senza un ripristino delle libertà democratiche in Eritrea lo stesso processo di pace può essere di nuovo compromesso;

   il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha svolto l'11 e il 12 ottobre 2018 una visita nei due Paesi, candidando l'Italia a svolgere un ruolo attivo nel processo di pace che è stato avviato;

   questo processo deve essere supportato anche da iniziative di cooperazione che vedano impegnate, tra gli altri, le ong locali e internazionali –:

   come il Governo intenda impegnarsi, alla luce del nuovo scenario, per il ripristino dello stato di diritto, della libertà di espressione e di stampa e per la tutela dei diritti umani in Eritrea.
(5-00786)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 24 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00786

  Ho già avuto modo di soffermarmi in occasione della precedente interrogazione dell'Onorevole Grimoldi sulle iniziative che il Governo sta portando avanti per favorire il processo di riconciliazione in corso. Ho ricordato la visita ad Asmara e Addis Abeba del Presidente del Consiglio, durante la quale è stato manifestato il pieno sostegno italiano alla dinamica in atto nell'auspicio che essa possa avere un impatto positivo sulla promozione dei diritti umani in Eritrea e nell'intera regione. Ho detto che domani alla Farnesina avrà luogo la Conferenza Italia-Africa, che rivolgerà un'attenzione particolare agli sviluppi della situazione nel Corno d'Africa. Aggiungo che, proprio poco fa, il Ministro Moavero ha avuto alla Farnesina un incontro con i Ministri degli esteri di Etiopia ed Eritrea, che fa seguito a quello tenutosi a margine della settimana di alto livello di apertura dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
  Con particolare riferimento all'Eritrea, da un lato persistono forti preoccupazioni per la situazione dei diritti umani, in particolare per la mancanza di progressi sostanziali su questioni come arresti e detenzioni arbitrarie, libertà di espressione, associazione e riunione, libertà di religione o credo. Dall'altro va dato atto di alcuni positivi sviluppi, riconosciuti nello Joint Statement dell'Unione europea pronunciato lo scorso giugno in Consiglio Diritti Umani in occasione del Dialogo Interattivo con la Relatrice Speciale sull'Eritrea. In particolare, le visite nel Paese dell'Ufficio dell'Alto Commissario ONU per i diritti umani (OHCHR) e la volontà espressa dall'Eritrea di impegnarsi in un dialogo sui diritti umani con Paesi terzi.
  L'Italia segue costantemente e con attenzione la situazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Eritrea, anche a livello multilaterale, in particolare in ambito ONU.
  L'Italia partecipa attivamente ai negoziati per la risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Eritrea adottata annualmente dal Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra (CDU), contribuendo alla definizione della posizione dell'Unione Europea in relazione alla stessa. Nel corso della sessione di giugno scorso, il CDU ha adottato l'ultima risoluzione sul tema, promossa da Somalia e Gibuti che, tra l'altro, ha rinnovato di un anno il mandato della Relatrice Speciale.
  Sempre in ambito ONU, in occasione del secondo ciclo della Revisione Periodica Universale (UPR), esercizio di monitoraggio della situazione dei diritti umani cui tutti gli Stati membri dell'ONU si sottopongono ogni quattro anni nell'ambito del CDU, l'Italia ha raccomandato all'Eritrea di: attuare i princìpi della Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o – degradanti; modificare la legge sulla coscrizione obbligatoria; consentire l'accesso nel Paese del Relatore Speciale del Consiglio Diritti Umani e di cooperare con lo stesso; realizzare una campagna di sensibilizzazione sull'importanza della lotta contro ogni forma di discriminazione; adottare misure per garantire il diritto di proprietà conformemente agli standard internazionali in materia. L'Eritrea parteciperà al prossimo ciclo UPR nel gennaio 2019.
  In questo quadro, il Governo continuerà in ogni utile occasione bilaterale e in tutti i consessi multilaterali a sostenere la necessità che il processo di distensione in corso nel Corno d'Africa si accompagni ad una più efficace azione di promozione e tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Eritrea.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

firma di accordo

diritti umani

Commissione dei diritti dell'uomo