ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00689

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 60 del 10/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: SURIANO SIMONA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE CARLO SABRINA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
CABRAS PINO MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
CAPPELLANI SANTI MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
CARELLI EMILIO MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 10/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 10/10/2018
Stato iter:
11/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/10/2018
Resoconto SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2018
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 11/10/2018
Resoconto SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/10/2018

SVOLTO IL 11/10/2018

CONCLUSO IL 11/10/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00689
presentato da
SURIANO Simona
testo di
Mercoledì 10 ottobre 2018, seduta n. 60

   SURIANO, SABRINA DE CARLO, CABRAS, CAPPELLANI, CARELLI, COLLETTI, DEL GROSSO, DI STASIO, EHM, EMILIOZZI, GRANDE, OLGIATI, PERCONTI, ROMANIELLO e SIRAGUSA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Venezuela sta attraversando una fase di grave crisi politica, economica, sociale e umanitaria, causata principalmente dal crollo dei prezzi del petrolio, dal fenomeno del mercato nero e dalle azioni di vero e propria boicottaggio delle grandi aziende distributrici, che ha comportato il peggioramento di tutti gli indicatori economici e che potrebbe portare il Paese a scenari inediti fino a destabilizzare un'intera area geografica che negli ultimi anni ha fatto registrare un periodo di relativa quiete;

   l'instabilità di questi anni ha determinato l'acuirsi della crisi economica fino agli attuali tassi di inflazione che gli analisti stimano intorno al milione per cento; in 5 anni il Paese sudamericano ha visto ridursi il proprio prodotto interno lordo del 40 per cento, traducendosi in una progressiva mancanza di prodotti alimentari, farmaci e servizi essenziali e bruciando, di fatto, tutti gli importanti obiettivi che erano stati raggiunti nei due decenni precedenti;

   si è trattato di obiettivi riconosciuti anche dalla FAO, che aveva premiato il Venezuela per l'impegno dimostrato nel combattere la fame nel Paese, in riferimento al programma «Misión Alimentación», istituito dal Governo nel 2003. Secondo le statistiche ufficiali, il programma è riuscito a distribuire circa 26,5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, arrivando a garantire il 95,4 per cento dei venezuelani con più di 3 pasti al giorno;

   significativi progressi si erano registrati nell'istruzione (l'Unesco ha dichiarato il Venezuela Paese libero dall'analfabetismo nel 2005), nell'assistenza sanitaria, attraverso il programma «Barrio Adentro», che ha permesso la costruzione di più di 13.000 centri medici di varie tipologie, nel campo della distribuzione dell'acqua potabile, rifornendo circa il 95 per cento della popolazione;

   la situazione venezuelana è stata spesso oggetto di indebita ingerenza da parte della comunità internazionale che, anziché favorire un percorso di dialogo, ha contribuito in maniera significativa invece all'aggravarsi della crisi;

   il cosiddetto «Gruppo di Lima», attraverso 11 dei 14 Governi che lo compongono, ha espresso «preoccupazione e il rifiuto di qualsiasi azione o dichiarazione che implichi un intervento militare in Venezuela» come diversamente lasciato intendere dal segretario dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro, esprimendosi invece per una soluzione negoziale della crisi –:

   quali iniziative di carattere diplomatico siano state intraprese, anche in accordo agli altri partner internazionali, per contribuire alla soluzione della crisi venezuelana, con particolare riferimento alle iniziative messe in campo per garantire la sicurezza dei nostri connazionali e per salvaguardare i rapporti commerciali.
(5-00689)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00689

  Come evidenziato dagli stessi onorevoli interroganti, da tempo il Venezuela sta vivendo una gravissima crisi che ne ha dilaniato il tessuto sociale ed economico. Le tradizionali buone relazioni intrattenute con Caracas, e la presenza di una comunità di oltre 140.000 cittadini italiani, hanno fatto sì che l'Italia mantenesse per lungo tempo aperto un canale di dialogo con le autorità venezuelane, prestando allo stesso tempo ascolto alle richieste dell'opposizione parlamentare, così da incoraggiare un dialogo franco e costruttivo. Numerosi in tal senso gli incontri a livello Ministri – Vice Ministri e a livello alti funzionari sia con esponenti di governo che con leader dell'opposizione.
  Senza beninteso sottostimare altri fondamentali aspetti di tale crisi (l'obiettivo auspicabile della riconciliazione nazionale non ha purtroppo avuto successo, come del resto nessuno dei tentativi di mediazione e nessuno degli inviti al dialogo finora promossi da più attori), vorrei in questa sede oggi soffermarmi sulla situazione della comunità italo-venezuelana.
  Le esigenze e la tutela della nostra collettività residente nel Paese sono state e continuano ad essere prioritarie per la Farnesina. Al riguardo, sono state assunte varie decisioni:
   nel 2018 la Farnesina ha reso disponibili 2 milioni di euro a beneficio dei connazionali indigenti residenti in Venezuela (con un incremento rispetto ai 1,35 milioni già erogati nel 2017) ed ha stanziato fondi aggiuntivi a beneficio di enti venezuelani che offrono assistenza ai nostri connazionali indigenti;
   già in passato, è stato sospeso l'adeguamento del tasso di ragguaglio, per evitare che la forte svalutazione della valuta locale si riflettesse negativamente sul costo delle percezioni consolari e quindi creasse ulteriori disagi ai nostri connazionali, in particolare quelli che si trovano in stato di indigenza;
   in più occasioni, e da ultimo quest'anno, si è provveduto ad adeguare il valore monetario delle pensioni erogate a circa 4.000 connazionali, per metterle al riparo dalle conseguenze negative della forte svalutazione della moneta venezuelana;
   stiamo inoltre valutando la possibilità di procedere con un piano di distribuzione di medicinali salvavita, sempre a beneficio dei nostri connazionali;
   in aggiunta, la Farnesina ha proceduto al rafforzamento dell'organico di Ambasciata e Consolati per rispondere più efficacemente alle crescenti richieste di cittadini, doppi cittadini e aspiranti cittadini. In particolare, il Consolato Generale a Caracas onera con dieci dipendenti delle aree funzionali di ruolo – oltre al Console Generale – di cui nove adibite ai servizi consolari e una al settore amministrativo. Inoltre, al fine di rispondere alle delicate esigenze della numerosa collettività residente, l'Amministrazione si è avvalsa di misure di rafforzamento delle risorse a disposizione del Consolato Generale sia temporanee (con l'assegnazione di una unità in più per sei mesi, che si intende prorogare fino al massimo previsto), sia di natura permanente, con la messa in pubblicità di un ulteriore posto consolare. Per il Consolato di Maracaibo, l'Amministrazione si sta impegnando per destinarvi unità aggiuntive di personale di ruolo, in netta controtendenza rispetto al resto delle strutture consolari in America Latina. Quanto al personale con contratto regolato dalla legge locale, è stata recentemente autorizzata l'assunzione di quattro unità temporanee presso il Consolato Generale a Caracas e di tre unità a Maracaibo, di cui due a tempo determinato, a ulteriore consolidamento dei servizi consolari;
   per quanto concerne il rilascio dei passaporti, 1 attività dei Consolati di Caracas e Maracaibo è sensibilmente aumentata per venire incontro ai disagi dei connazionali dovuti alla crisi venezuelana. I passaporti rilasciati dal Consolato a Caracas nel 2017 sono stati 12.063 mentre al 31 luglio 2018 si è già registrato un totale di 9.527 rilasci. Tali dati lasciano prevedere per il 2018 un aumento percentuale del 50 per cento, per giunta a fronte di una diminuzione della popolazione residente (circa 1.000 connazionali in meno, rispetto al 2018). Il trend per il Consolato a Maracaibo e stabile con 1.884 passaporti rilasciati nel 2017 e 987 al 31 luglio 2018. Inoltre, nell'ottica di favorire i connazionali residenti in aree distanti dalle due Sedi venezuelane, sono stati inviati due dispositivi mobili per la rilevazione delle impronte digitali e l'invio telematico agli uffici consolari per il rilascio del passaporto in favore del Vice Consolato onorario di Porlamar e dell'Agenzia Consolare onoraria di Barinas. I connazionali residenti nelle predette aree possono ora recarsi presso gli uffici consolari onorari per la richiesta di passaporto, senza affrontare il viaggio per il Consolato di riferimento, dal momento che i dati vengono inviati telematicamente al Consolato, che procede all'emissione e all'invio postale del passaporto;
   infine, è stata rafforzata la sicurezza dell'Ambasciata a Caracas, per prevenire possibili azioni violente e indesiderate.

  Concludo assicurando che l'Italia, nel pieno rispetto della sovranità del Venezuela, continuerà a sostenere in coordinamento con i partner europei e in sintonia con i paesi latinoamericani, una soluzione negoziata della crisi. Soluzione, che non può certamente essere imposta dall'esterno. Solo il pacifico e costruttivo superamento della conflittualità politica potrà infatti aprire la strada alla riconciliazione nazionale e al risanamento economico e sociale, nel quadro beninteso del necessario pieno rispetto dei diritti civili e politici dei cittadini venezuelani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

relazioni economiche

disputa commerciale

intervento militare