Legislatura: 18Seduta di annuncio: 46 del 18/09/2018
Primo firmatario: MACINA ANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma AIELLO PIERA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 D'ORSO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 PERCONTI FILIPPO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 AIELLO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 ALAIMO ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 BALDINO VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 BARBUTO ELISABETTA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 BERTI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 BILOTTI ANNA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CATALDI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CATTOI MAURIZIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CORNELI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DI SARNO GIANFRANCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DORI DEVIS MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 FORCINITI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 GIULIANO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 PALMISANO VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 PARISSE MARTINA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 PERANTONI MARIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SAITTA EUGENIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SALAFIA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SCUTELLA' ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 TRIPODI ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CASA VITTORIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 CHIAZZESE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 GIARRIZZO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 MARIANI FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 TUZI MANUEL MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018 ZANICHELLI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 18/09/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 19/09/2018 Resoconto AIELLO PIERA MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 19/09/2018 Resoconto MOLTENI NICOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 19/09/2018 Resoconto AIELLO PIERA MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 19/09/2018
SVOLTO IL 19/09/2018
CONCLUSO IL 19/09/2018
MACINA, PIERA AIELLO, D'ORSO, PERCONTI, D'UVA, DIENI, BRESCIA, SARTI, DAVIDE AIELLO, ALAIMO, ASCARI, BALDINO, BARBUTO, BERTI, BILOTTI, BUSINAROLO, CATALDI, MAURIZIO CATTOI, CORNELI, DADONE, D'AMBROSIO, DI SARNO, DORI, FORCINITI, DI STASIO, GIULIANO, PALMISANO, PARISSE, PERANTONI, SAITTA, SALAFIA, SCUTELLÀ, ELISA TRIPODI, CANCELLERI, CASA, CHIAZZESE, DALL'OSSO, GIARRIZZO, MARIANI, MARTINCIGLIO, NESCI, SURIANO, TRIPIEDI, TUZI, VILLANI, ZANICHELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
gli interroganti sono venuti a conoscenza del fatto che due testimoni di giustizia, Ignazio Cutrò e Gianfranco Franciosi, sono costretti a vivere in una condizione di paura per il susseguirsi di intimidazioni che non sono capaci di fronteggiare in quanto sprovvisti delle misure di protezione adeguate;
Ignazio Cutrò, testimone di giustizia dal 2006, ha visto, nell'ottobre 2016, revocarsi la proroga delle speciali misure di protezione come deliberato dalla Commissione centrale ex articolo 10 della legge n. 82 del 1991; successivamente, l'UCIS, con determinazione del 4 aprile 2018, ha disposto, per i familiari, la revoca del dispositivo di 4° livello «tutela su auto non protetta» e l'attivazione della misura «vigilanza generica radio-collegata» e per il signor Cutrò la rimodulazione dal 3° livello di rischio «tutela su auto specializzata», al 4° livello «tutela su auto non protetta». Il signor Cutrò, pur di non esporre la famiglia, rinuncia al servizio di tutela;
Franciosi, oggi privo di tutela, è un ex infiltrato civile in un cartello transnazionale di narcotrafficanti colombiani che ha supportato l'attività delle Forze dell'ordine e delle autorità giudiziarie («corriere.it» 8 aprile 2015) nelle loro importanti operazioni di repressione;
l'incolumità di queste persone è in grave pericolo, come provato da recenti atti intimidatori;
da passi delle intercettazioni relative all'inchiesta giudiziaria «Mafia della Montagna», rese pubbliche sui giornali (vedi www.antimafiaduemila.com 10 settembre 2018) è emerso che un esponente della mafia agrigentina (soggetto all'articolo 41-bis dell'ordinamento penale) – parlando di Cutrò – avrebbe riferito: «Appena lo Stato si stanca... che toglie la scorta poi vedi che poi...»;
l'altro episodio intimidatorio è avvenuto ai danni di Franciosi il 7 settembre 2018 ignoti hanno distrutto l'impianto di videosorveglianza della sua abitazione;
la normativa vigente prevede che i testimoni di giustizia e i familiari debbano essere tutelati con misure adeguate al rischio concreto a cui sono soggetti fino alla cessazione dello stesso;
la lotta alla criminalità organizzata non può prescindere dalla tutela e dalla valorizzazione dei testimoni di giustizia –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti riferiti in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare, urgentemente, per garantire l'incolumità personale di questi testimoni di giustizia e dei loro familiari.
(5-00462)
Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, gli onorevoli interroganti pongono l'attenzione sulla questione riguardante l'incolumità personale dei testimoni di giustizia ed in particolare sui provvedimenti disposti nei confronti del signor Ignazio Cutrò e del signor Gianfranco Franciosi.
La delicatezza del tema in discussione mi impone di riferire i passaggi che le Autorità tecniche hanno posto in essere, sulla base degli elementi di valutazione raccolti, in relazione alle due vicende. Infatti, i provvedimenti che dispongono o revocano misure di protezione sono esclusivamente basati su valutazioni di ordine tecnico, ancorate ad analisi circa la sussistenza di rischi attuali e concreti, e, pertanto, sottratti a valutazioni di tipo discrezionale.
Il 9 dicembre 2010, Ignazio Cutrò è stato proposto quale testimone di giustizia dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo per aver riferito su danneggiamenti e incendi subiti da lui e da altri imprenditori della c.d. bassa Quisquina, ed aver consentito in tal modo al GIP di quel Tribunale di emettere, il 14 luglio 2008, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione a carico del capomafia storico di Santo Stefano di Quisquina, Ferranti Vincenzo, nonché dei tre fratelli Panepinto e di altri congiunti.
Con delibera dell'11 gennaio 2011 della Commissione Centrale per le speciali misure di protezione, il predetto è stato sottoposto alle speciali misure di protezione in località di origine, unitamente al suo nucleo familiare.
Il 12 ottobre 2016, la stessa Commissione – vista la nota della D.D.A. di Palermo, a firma del Procuratore della Repubblica, con la quale si chiedeva la revoca delle speciali misure di protezione nei confronti del testimone e dei suoi familiari, per il venir meno delle condizioni che ne avevano portato all'adozione ma anche in ragione delle reiterate condotte in palese violazione delle disposizioni di sicurezza, e preso atto del concorde parere della Direzione Nazionale Antimafia – ha deliberato di non prorogare le speciali misure di protezione nei confronti di Cutrò e del suo nucleo familiare. Contestualmente è stato incaricato il Servizio Centrale di Protezione presso il Ministero dell'interno di segnalare la loro posizione alle competenti Autorità di Pubblica Sicurezza ai fini dell'adozione delle ordinarie misure di protezione ritenute adeguate al concreto livello di rischio.
La decisione è stata impugnata innanzi al T.A.R. del Lazio che, nel gennaio del 2018, ha respinto il ricorso confermando la legittimità del provvedimento.
Allo stato, a far data dal 4 aprile 2018, sono comunque attive le misure di protezione personali corrispondenti al 4o livello di rischio per il Cutrò integrate da altre misure di vigilanza disposte presso l'abitazione privata.
Da ultimo, informo che l'interessato è stato convocato, in data 8 agosto 2018, dal Prefetto di Agrigento, al fine di persuaderlo a collaborare ai servizi predisposti per la sua tutela. Il Cutrò ha affermato di non desiderare alcun servizio di scorta, ritenendo del tutto improbabile il rischio di ritorsione ai suoi danni, richiedendo invece l'estensione della tutela a protezione anche dei suoi familiari, per il timore di una vendetta mafiosa.
Per quanto riguarda invece la posizione tutoria del signor Gianfranco Franciosi, si rappresenta che con delibera del 13 marzo 2013, la predetta Commissione centrale, nel valutare la richiesta dell'interessato di uscire dallo «speciale programma di protezione» cui era sottoposto dal 21 novembre 2011 unitamente al suo nucleo familiare, e di capitalizzare le misure assistenziali, nonché il progetto di reinserimento, ha disposto la cessazione del dispositivo tutorio concedendo la relativa capitalizzazione.
Nel giugno del 2013 sono state comunque disposte misure ordinarie di tutela consistenti nella vigilanza generica radiocollegata presso l'abitazione unitamente ad un sistema di videosorveglianza; misure periodicamente riesaminate nelle riunioni tecniche di coordinamento interforze svoltesi presso la competente Prefettura di La Spezia dalle quali, tuttavia, non sono emersi concreti pericoli per l'incolumità dell'interessato inducendo pertanto alla reiterazione nei suoi riguardi della citata misura di tutela.
Premesso quanto sopra, agli atti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, non risultano pervenuti, fino alla data di ieri, da parte delle competenti Prefetture di Agrigento e La Spezia, aggiornati elementi informativi di rischio rilevanti sotto il profilo della sicurezza personale sul conto sia di Ignazio Cutrò, il cui nome sarebbe emerso nel corso di intercettazioni telefoniche da parte di un esponente della mafia agrigentina e pubblicate dai giornali, sia di Gianfranco Franciosi, riguardo alla distruzione dell'impianto di videosorveglianza, ad opera di ignoti, il 9 settembre 2018.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):automobile
mafia
sicurezza e sorveglianza