ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00448

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 45 del 17/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 17/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI 17/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 17/09/2018
Stato iter:
18/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/09/2018
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 18/09/2018
Resoconto PESCE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
 
REPLICA 18/09/2018
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/09/2018

SVOLTO IL 18/09/2018

CONCLUSO IL 18/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00448
presentato da
FORNARO Federico
testo di
Lunedì 17 settembre 2018, seduta n. 45

   FORNARO e MURONI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il grano Cappelli è una varietà di grano duro molto antica, risalente al 1915. Negli ultimi 20, 25 anni è stato usato soprattutto in agricoltura biologica, in quanto sembra che il seme si adatti molto bene a questa tecnica;

   fino al 2016 gli agricoltori interessati al grano Senatore Cappelli acquistavano il seme presso due ditte sementiere italiane che si occupavano della sua moltiplicazione, quindi lo coltivavano e il grano ottenuto veniva o venduto come prodotto a società di trasformazione o trasformato in altri prodotti;

   il Cappelli è iscritto nel registro delle varietà di specie agrarie (codice Sian 1297) tenuto presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, mentre i diritti patrimoniali derivanti dallo sfruttamento della varietà sono riconosciuti al Crea;

   a luglio 2016 il Crea, con un bando pubblico, ha affidato la licenza esclusiva per 15 anni alla Società italiana sementi (Sis) che ha quindi ora i diritti di moltiplicazione e commercializzazione del seme, che vende agli stessi agricoltori;

   sembrerebbe che la Sis abbia stipulato con gli agricoltori accordi che prevedono precisi obblighi a carico dei coltivatori relativamente alla consegna della totalità della granella prodotta, la quale verrebbe, secondo tali accordi, destinata, in quota parte, alla riproduzione in purezza e, in quota parte, al mercato della trasformazione;

   il Cappelli, con ben oltre 1.000 ettari coltivati nel nostro Paese, è la qualità di grano duro antico più seminato in Italia con una produzione, nel 2017, di circa 2,5 milioni di chilogrammi;

   l'eventuale monopolio di questo importante alimento conosciuto e usato da persone con intolleranze al glutine potrebbe far lievitare di molto il prezzo e di fatto non renderlo accessibile a tutti;

   è pertanto necessario trovare urgentemente una soluzione a questa mancanza di semente ed evitare che, per il terzo anno consecutivo, le imprese siano poste nelle condizioni di non poter realizzare o continuare le filiere volte alla produzione di pasta grano duro Cappelli –:

   in vista delle prossime semine di ottobre/novembre 2018, se il Ministro interrogato non intenda assumere urgentemente iniziative, per quanto di competenza, per permettere a tutti gli agricoltori di accedere alle sementi di grano Cappelli ed evitare per il terzo anno consecutivo un grave danno economico per centinaia di agricoltori, e in particolare per quelli biologici, con una conseguente insoddisfazione per i consumatori.
(5-00448)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00448

  Premetto che il grano duro «Cappelli» è una varietà storica costituita prima della metà del Novecento che fu iscritta al Registro nazionale delle varietà di specie di piante agrarie con decreto del 3 maggio 1969.
  L'iscrizione era subordinata all'emanazione delle direttive comunitarie che stabiliscono i registri obbligatori necessari per la commercializzazione delle sementi e la varietà fu iscritta con procedura «d'ufficio», vista la sua ampia notorietà al momento dell'istituzione dei registri delle varietà, configurandosi come varietà di pubblico dominio.
  Per tale ragione, nel prospetto d'iscrizione non è stato riportato il costitutore ed è stato identificato l'attuale CREA-CI di Foggia, quale responsabile della conservazione in purezza, cioè quella figura cui spetta il compito di mantenere nel tempo la varietà senza che questa subisca modificazioni apprezzabili.
  Da tutto ciò consegue che ai materiali di propagazione della varietà non può essere associato alcun diritto del costitutore, quantomeno nella forma di privativa vegetale oggi conosciuta – sia essa nazionale che comunitaria – in quanto la privativa protegge la varietà e, per essere tutelata, uno dei requisiti è la novità, come stabilito dall'articolo 5 del regolamento comunitario n. 2100/94.
  In assenza di diritti di proprietà intellettuale, si può far riferimento solamente alle disposizioni che disciplinano la commercializzazione delle sementi (legge 25 novembre 1971 n. 1096 e decreto del Presidente della Repubblica 8 ottobre 1973 n. 1065).
  Questo Ministero, sin dal momento dell'iscrizione, ha indicato il CREA (già CRA) come unico soggetto responsabile del mantenimento della purezza genetica della varietà. In tale contesto il CREA ha anche il diritto di sviluppare licenze con terzi cui affidare la riproduzione del seme per la moltiplicazione, ai fini della successiva diffusione e commercializzazione e i ricavi derivati sono totalmente reinvestiti nell'attività di ricerca nel comparto di riferimento.
  Tali profili scongiurano pertanto il rischio paventato dagli interroganti, sia in termini di possibili conflitti di interesse, che di costituzione di situazioni di monopolio.
  Ad oggi, la licenza per la moltiplicazione ai fini della commercializzazione della varietà «Cappelli», per l'Italia, è stata concessa dal CREA alla Società Italiana Sementi (S.I.S.) per il periodo 23 dicembre 2016 – 22 dicembre 2031, previo avviso pubblico per l'acquisizione di manifestazioni d'interesse da parte di ditte sementiere.
  La S.I.S. ha dato avvio all'attività di moltiplicazione con la campagna del 2017, ricevendo dal CREA la quantità di seme prebase disponibile. La licenza concessa a S.I.S. limita l'esclusiva alla sola moltiplicazione del seme certificato per ottenere il seme di seconda riproduzione, di libera vendita.
  Con riferimento alla campagna di commercializzazione 2017, si evidenzia che l'organismo incaricato della certificazione ufficiale delle sementi (CREA-DC) ha approvato, complessivamente, 64 mila ettari destinati alla produzione di frumento duro.
  Di questi, 393 ettari afferiscono alla varietà «Cappelli», mentre, in termini di confronto, per la varietà «Simeto», sono stati approvati 3700 ettari.
  Va inoltre considerato che le varietà certificate nel corso dell'annata 2017 sono state oltre 180, di cui alcune classificate come varietà da conservazione, differentemente dalle specificità della varietà «Cappelli».
  In particolare – sulla singola semente e con riferimento alla campagna di semina 2017/2018 – dai dati forniti dal CREA, gli ettari destinati alla produzione poco meno di 5000 e quasi 500 gli agricoltori coinvolti, valori circa 5 volte superiori al precedente contratto di licenza, realizzandosi contestualmente un'offerta di prezzo d'acquisto del grano «Cappelli» di 60 e 80 euro al quintale, rispettivamente per il prodotto convenzionale e biologico, valori quasi doppi rispetto al passato.
  In ogni caso, per evitare qualsiasi problema sulla tematica, questo Ministero procedere quanto prima ad un confronto articolato con il CREA e i vari portatori d'interesse del comparto produttivo nell'ambito del Gruppo di lavoro per la protezione delle piante-sezione sementi, in cui sono presenti tutti gli attori della produzione agricola, ferma restando la necessità di tutelare e mantenere il seme in purezza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

orientamento produttivo agricolo

agricoltura biologica

cerealicoltura