ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00388

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 42 del 11/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 07/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 10/09/2018
Stato iter:
07/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2018
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 07/11/2018
Resoconto GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/09/2018

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 07/11/2018

DISCUSSIONE IL 07/11/2018

SVOLTO IL 07/11/2018

CONCLUSO IL 07/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00388
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Martedì 11 settembre 2018
modificato
Mercoledì 7 novembre 2018, seduta n. 78

   RIZZETTO, GEMMATO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   in Friuli Venezia Giulia, la politica di accorpamento delle aziende sanitarie e le decisioni applicative della riforma regionale sanitaria, stanno incidendo negativamente sull'organizzazione della rete e degli ambiti operativi dei medici di base, determinandone una presenza non sufficiente su tutti i territori della montagna in danno ai cittadini;

   il problema è aggravato in conseguenza del pensionamento di alcuni medici di base, che rende ancor più insufficiente la loro presenza;

   a titolo di esempio, a Tarvisio (Ud), con l'ampliamento degli ambiti territoriali operativi dei medici di base, si stima che, nel breve, gli stessi vedranno un raddoppiamento del numero dei propri assistiti, poiché verrà ampliato il loro ambito operativo fino a distanze di oltre 70 chilometri;

   pertanto, ai cittadini dei territori montani, vasti e poco popolati, a parere dell'interrogante, non sarà garantita un'adeguata assistenza sanitaria;

   si ricorda, al riguardo, che tali dinamiche organizzative degli ambiti operativi, determinarono in Valcanale addirittura la scomparsa del servizio pediatrico;

   si ritiene, quindi, urgente l'adozione di iniziative da parte dell'amministrazione centrale per escludere che i territori di montagna del Friuli Venezia Giulia siano penalizzati a causa della scarsa presenza di medici di base –:

   se e quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato, per quanto di competenza e comunque in concertazione con l'istituzione regionale competente, affinché sia assicurata un'adeguata presenza dei medici di base ai cittadini, in particolare, nei territori di montagna, troppo spesso pregiudicati da un'inadeguata distribuzione della rete dei medici.
(5-00388)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 7 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00388

  In merito alla problematica segnalata nell'interrogazione parlamentare, avente ad oggetto una questione attinente l'organizzazione dei servizi sanitari in ambito regionale, devo preliminarmente segnalare che il Ministero della salute ha dovuto acquisire le necessarie informazioni dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha inteso precisare quanto segue.
  Preliminarmente la Regione ha voluto rimarcare che il vigente Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale, esecutivo dal 2009, all'articolo 33, comma 3, prevede che: «Le Regioni, sulla base delle indicazioni del piano sanitario o di altra determinazione, possono articolare il livello organizzativo dell'assistenza primaria in ambiti territoriali di comuni, gruppo di comuni o distretti».
  Il successivo comma 5 dispone che: «L'ambito territoriale ai fini dell'acquisizione delle scelte deve comprendere popolazione non inferiore a 7.000 abitanti anagraficamente residenti. Per motivi geografici, di viabilità, di distanza tra comuni, di difficile percorrenza delle vie di comunicazione, di parcellizzazione degli insediamenti abitativi o per altre valide condizioni, le Regioni possono individuare ambiti territoriali con popolazione inferiore a 7.000 unità ma comunque non inferiore a 5.000».
  Inoltre, il comma 9 dell'articolo 33 stabilisce che: «Per ciascun ambito territoriale può essere iscritto solamente un medico ogni 1.000 abitanti residenti o frazione di 1.000 superiore a 500» ma «le Regioni possono indicare per ambiti territoriali dell'assistenza primaria e per l'intero territorio regionale un diverso rapporto medico/popolazione residente (rapporto ottimale). La variabilità di tale rapporto deve essere concordata nell'ambito degli Accordi regionali e comunque fino ad un aumento massimo del 30 per cento».
  La Regione segnala inoltre che, a seguito dell'Accordo del 6 dicembre 2011 con le Organizzazioni Sindacali di categoria, reso esecutivo con Delibera di Giunta Regionale (DGR) n. 2479/2011, in considerazione della bassa densità della popolazione friulana, della distanza tra comuni e della difficile percorrenza delle vie di comunicazione, soprattutto nelle zone montane, le Aziende Sanitarie sono state autorizzate ad individuare ambiti territoriali inferiori a 7.000 abitanti residenti, ma mai comunque inferiori a 5.000.
  Inoltre, viene prevista la possibilità, nelle zone «disagiatissime», di incentivare la presenza del medico attraverso accordi aziendali che favoriscano l'esercizio delle attività professionali a condizioni agevolate.
  A tal riguardo, nella Regione Friuli Venezia Giulia, con la DGR n. 3131/2005, sono state individuate le zone «disagiatissime» e «disagiate a popolazione sparsa», e per favorire in tali zone l'insediamento di medici, sono stati definiti a loro vantaggio dei compensi accessori annui « pro capite».
  Allo scopo di evitare una eccessiva frammentazione dell'assistenza primaria, il citato Accordo del 6 dicembre 2011 ha definito per il territorio regionale un rapporto ottimale di 1 medico ogni 1.300 abitanti residenti o frazione di 1.300 superiore a 650 abitanti, fatto salvo per gli ambiti che presentino congiuntamente almeno un comune «disagiatissimo» e tutti i comuni compresi nell'ambito con popolazione inferiore a 5.000 residenti, dove viene applicato, invece, un rapporto ottimale di 1 medico ogni 1.000 abitanti residenti o frazione di 1.000 superiore a 500.
  Nel contempo, vengono anche confermate le deroghe al rapporto ottimale, inferiore a 1/1.000, già concesse per situazioni particolari, come ad esempio, le zone montane e a popolazione sparsa.
  Pertanto, la Regione Friuli Venezia Giulia non può in ogni caso intervenire unilateralmente per apportare eventuali modifiche all'attuale rapporto ottimale, se non a seguito di ulteriori contrattazioni con le Organizzazioni Sindacali di categoria.
  Quanto alla procedura di copertura degli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria, la Regione rammenta che essa viene attualmente regolata dal citato ACN del 2009: l'articolo 34 prevede la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale regionale dell'elenco degli ambiti carenti, individuati dalle Aziende Sanitarie, due volte ogni anno, alla data del 1o marzo e del 1o settembre.
  Peraltro, per effetto del recente ACN del 21 giugno 2018, a partire dal 1o gennaio 2019, la procedura per l'assegnazione degli incarichi di assistenza primaria viene modificata allo scopo di favorire l'inserimento dei medici, con la previsione, entro la fine di marzo di ogni anno, della pubblicazione dell'elenco degli ambiti territoriali carenti e di quelli che si renderanno disponibili nel corso dell'anno, individuati dalle Aziende Sanitarie.
  Dette disposizioni, derivanti dalla contrattazione nazionale, non sono oggetto di diversa contrattazione di livello decentrato.
  Inoltre, il medico è libero di presentare o meno la domanda per l'assegnazione di un determinato ambito territoriale carente pubblicato.
  Da ultimo, la Regione ha segnalato che, sulla base delle indicazioni della Conferenza Stato-Regioni e del Coordinamento tecnico della Commissione salute, ha provveduto ad aumentare, con proprio finanziamento, il numero dei posti a concorso per l'ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2018/2021, portandolo a 40 posti.
  Detto ciò in relazione al quesito specifico posto dall'onorevole interrogante, desidero, tuttavia, precisare che la più ampia problematica della carenza dei medici di medicina generale sul territorio nazionale rientra tra le priorità di intervento in ambito sanitario di questo Governo.
  Ciò è dimostrato dall'intervento già effettuato in seno di disegno di legge di bilancio finalizzato al finanziamento, con 10 milioni di euro, di ulteriori borse di studio (circa 250 in più) per i medici di medicina generale che partecipano ai corsi di formazione a decorrere dall'anno 2019, nonché da ulteriori e più complessive misure di sistema – che verranno presentate a breve in sede parlamentare – finalizzate ad agevolare la copertura delle sedi carenti senza che sia in alcun modo pregiudicato il percorso di alto accrescimento professionale richiesto per l'esercizio del ruolo di medico di medicina generale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

medico