ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00381

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 42 del 06/09/2018
Abbinamenti
Atto 5/00382 abbinato in data 06/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: D'IPPOLITO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
ROSPI GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
TRAVERSI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
VARRICA ADRIANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/09/2018
Stato iter:
06/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/09/2018
Resoconto D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/09/2018
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 06/09/2018
Resoconto D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/09/2018

DISCUSSIONE IL 06/09/2018

SVOLTO IL 06/09/2018

CONCLUSO IL 06/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00381
presentato da
D'IPPOLITO Giuseppe
testo di
Giovedì 6 settembre 2018 in Commissione VIII (Ambiente)

   D'IPPOLITO, DAGA, DEIANA, FEDERICO, ILARIA FONTANA, LICATINI, ALBERTO MANCA, ROSPI, RICCIARDI, TERZONI, TRAVERSI, VARRICA, VIANELLO, VIGNAROLI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   con l'ordinanza n. 4574/2018, su ricorso di numerosi comitati e associazioni, il TAR Lazio ha rimesso due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia dell'Unione europea, con riferimento all'articolo 35 del cosiddetto «Decreto Sblocca Italia», decreto-legge n. 133 del 2014, e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 2016 sulla termovalorizzazione dei rifiuti, esprimendo dubbi sulla conformità della predetta disposizione alla normativa comunitaria, senza sospenderne l'efficacia;
   il TAR richiama la Comunicazione COM(2017)/34 della Commissione europea sulla termovalorizzazione ove è riportato che «tassi così elevati di incenerimento non sono coerenti con obiettivi di riciclaggio più ambiziosi» e che sia indicato nell'ambito delle misure nazionali consentite a ciascuno Stato membro, di «abolire gradualmente i regimi di sostegno per l'incenerimento dei rifiuti e, se del caso, reindirizzare gli aiuti verso processi che occupano posti più alti nella gerarchia dei rifiuti» ovvero «introdurre una moratoria sui nuovi impianti e smantellare quelli più vecchi e meno efficienti.»;
   il Tar ha, altresì, rilevato che dalla relazione difensiva dell'amministrazione emerge una generica posizione a difesa della conformità del dettato normativo alla competenza statale e alla direttiva 2008/98/CE per quanto riguarda l'ottimizzazione e il potenziamento delle infrastrutture di incenerimento con recupero energetico, ritenuto genericamente rispettoso del principio della «gerarchia dei rifiuti»;
   il TAR Lazio rileva, inoltre, come tutte le norme rinviate appaiono contrastare con la gerarchia d'intervento comunitario in materia di rifiuti che vede riduzione, recupero di materia e riciclo come interventi prioritari rispetto all'incenerimento di rifiuti e che l'ordinanza di rimessione crea una situazione d'incertezza legislativa e potrebbe produrre l'anomalo e indesiderato effetto di accelerare le richieste di autorizzazione per la realizzazione/completamento di nuovi inceneritori, sfruttando il periodo, presumibilmente non breve, entro il quale dovrà pronunciarsi la Corte del Lussemburgo –:
   se il Governo non ritenga necessario adottare iniziative normative urgenti per l'abrogazione dell'articolo 35 della legge n. 164 del 2014, al fine di evitare che il nostro Paese incorra in un'ennesima condanna da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea, emanando in subordine un provvedimento urgente di moratoria della vigenza dell'articolo 35 della legge n. 164 del 2014 e, in ogni caso, disponendo l'abrogazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 2016, in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia dell'Unione europea. (5-00381)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00381

  In merito alle questioni poste dagli Onorevoli interroganti, poiché vertenti, sulla medesima tematica, si fornisce un'unica risposta.
  Occorre evidenziare in linea generale che gli articoli della Direttiva 2008/98/CE non ostano ad una normativa interna primaria e alla sua correlata normativa secondaria di attuazione – quali l'articolo 35, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014 e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 2016 – che qualificano solo gli impianti di incenerimento ivi considerati quali infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale, allo scopo di superare e prevenire ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme di settore, oltre che al fine di limitare il conferimento dei rifiuti in discarica. Tale qualificazione ha il precipuo scopo di accelerare le tempistiche di realizzazione di un sistema adeguato di gestione dei rifiuti, necessario per ottemperare alle condanne pronunciate dalla Corte di Giustizia e senza che venga in alcun modo alterato o violato il principio di gerarchia dei rifiuti.
  D'altro canto, le Direttive comunitarie del cosiddetto «pacchetto economia circolare» pongono obiettivi ambiziosi per il riutilizzo, riciclaggio e raccolta differenziata da raggiungere nei prossimi anni.
  In tale contesto normativo, al fine di ridurre la produzione dei rifiuti e favorire l'aumento della raccolta differenziata, tenuto conto che attiene allo Stato la competenza in materia di gestione integrata dei rifiuti, il Ministro Costa ha dato disposizione agli uffici legislativi affinché sia modificato l'articolo 35 dello «Sblocca Italia», contro cui tantissimi cittadini e comitati si sono sempre battuti. È arrivato il momento di non puntare più sull'incenerimento ma sulla differenziata di qualità e sull'economia circolare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incenerimento dei rifiuti

abrogazione

rifiuti