ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00251

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 34 del 30/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/07/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/07/2018
Stato iter:
05/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2019
Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 05/06/2019
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/07/2018

DISCUSSIONE IL 05/06/2019

SVOLTO IL 05/06/2019

CONCLUSO IL 05/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00251
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Lunedì 30 luglio 2018, seduta n. 34

   CENNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la legge 29 ottobre 2016, n. 199, recante «Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo» ha introdotto norme per garantire una maggiore efficacia all'azione di prevenzione e contrasto, con significative modifiche al quadro vigente, prevedendo la repressione penale del caporalato, la tutela delle vittime e dei lavoratori agricoli;

   secondo i dati emersi dal Quarto rapporto sulle agromafie e il caporalato, è ancora comunque rilevante la frequenza di tale crimine nel nostro Paese: un'azienda agricola su quattro in Italia ricorre all'intermediazione del caporale per reclutare la forza lavoro (30 mila su tutto il territorio nazionale), mentre sono tra i 400 e i 430 mila i lavoratori agricoli esposti al rischio di un ingaggio irregolare. Di questi più di 132 mila vivono in condizione di vulnerabilità sociale. Lo sfruttamento e il caporalato in agricoltura producono inoltre un giro d'affari pari a 4,8 miliardi di euro. Altri 1,8 miliardi di euro all'anno, invece, riguardano l'evasione contributiva;

   sono continui gli episodi di caporalato denunciati dai media: ultimo in ordine di tempo quello relativo ad alcuni territori della provincia di Caserta (ed in particolare Mondragone) dove verrebbero sfruttati complessivamente circa 2000 persone tra uomini, donne ed addirittura bambini;

   i nuclei familiari sarebbero alloggiati in edifici fatiscenti, con paghe orarie nettamente inferiori alle 7,5 euro previste dal contratto nazionale (nello specifico dai 2 ai 4 euro per gli uomini, tra 1 e 1,5 euro per le donne ed 1 euro per i bambini). I turni giornalieri sarebbero inoltre massacranti: 12 ore (quasi il doppio delle 6,5 previste dalla legge);

   a gestire il caporalato, sempre secondo la stampa, vi sarebbero associazioni criminali come confermerebbero alcuni gravi episodi registrati nel territorio ed in particolare incendi di furgoni ed aggressioni. Per le associazioni sindacali locali, nel periodo tra aprile e settembre 2018, i controlli delle autorità preposte sarebbero pochissimi;

   tale episodio assume caratteristiche maggiormente allarmanti perché, oltre ad infrangere l'intero impianto normativo disposto dalla legge 29 ottobre 2016, n. 199, coinvolgerebbe minori a cui sarebbe impedita anche la regolare frequenza delle scuole dell'obbligo;

   il lavoro minorile trova infatti una speciale tutela nella Costituzione della Repubblica italiana attraverso alcuni articoli che stabiliscono una normativa particolare che riguarda il lavoro salariato di fanciulli e adolescenti. Inoltre, la direttiva 94/33 della Comunità europea e la legge n. 977 del 1967 vieta ogni attività lavorativa ai soggetti di età inferiore a 15 anni e che, comunque, non abbiano ancora concluso il periodo di istruzione obbligatoria –:

   se i ministri interrogati siano a conoscenza dell'episodio citato in premessa; se ciò che viene riportato sulla stampa corrisponda al vero, conseguentemente, quali iniziative urgenti intendano assumere al fine di attuare pienamente le disposizioni presenti nella legge 29 ottobre 2016, n. 199 e nella legge n. 977 del 1967.
(5-00251)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 giugno 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00251

  Per questo Esecutivo la lotta al fenomeno del caporalato rappresenta uno degli obiettivi primari dell'agenda di governo, motivo per il quale lo stesso Ministro Di Maio ha ritenuto di dover convocare, io scorso settembre, un apposito vertice nella sede della Prefettura di Foggia, aperto alla partecipazione dei sindacati dei lavoratori agricoli.
  Sebbene i fatti di cronaca riportati dai media tendono assai spesso ad accostare queste situazioni di sfruttamento alle regioni del meridione d'Italia, è bene precisare che il lavoro sommerso e irregolare rappresenta, purtroppo, un problema per diverse aree territoriali del nostro Paese, e che trova terreno fertile non soltanto nel settore dell'agricoltura, bensì in diversi ambiti dell'economia nazionale.
  Il nostro obiettivo è quello di arginare la piaga del lavoro sommerso e del caporalato, mettendo in campo una strategia comune e partecipata, capace di garantire una risposta definitiva a tale drammatico fenomeno.
  L'esigenza è quella di individuare nuovi strumenti di contrasto al fenomeno, garantendo, al tempo stesso, una più rigorosa applicazione della normativa già vigente.
  Inutile dire che per perseguire in modo efficace questo risultato occorre intensificare le attività di prevenzione, vigilanza e repressione del fenomeno.
  A tal riguardo, dai dati trasmessi dall'ispettorato territoriale di Caserta e aggiornati al 31 dicembre scorso, risultano effettuati 1.959 accessi ispettivi, con la definizione di 2.051 pratiche, di cui 1.538 irregolari (circa il 75 per cento), con l'emersione di 1.201 lavoratori in nero (35 dei quali clandestini).
  Questi numeri testimoniano purtroppo la gravità della situazione. Dagli accessi ispettivi condotti dal citato Ispettorato territoriale nessun bambino è stato in ogni caso trovato intento al lavoro.
  Oltre quanto sopra detto, il Governo sta per varare il decreto relativo all'istituzione del «Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura», con l'obiettivo di promuovere la programmazione di una proficua strategia per il contrasto al fenomeno del caporalato e del connesso sfruttamento lavorativo in agricoltura.
  Il Tavolo, fortemente voluto dal Ministro Di Maio e da lui presieduto, è composto dai rappresentanti delle altre Istituzioni interessate come il Ministero dell'interno, il Ministero della giustizia, il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'ANPAL, l'ispettorato nazionale del lavoro, l'INPS, il Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, la Guardia di Finanza, nonché rappresentanti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e dell'Associazione nazionale dei comuni italiani.
  Una volta individuate le macro aree d'intervento sulle quali concentrare l'azione dei soggetti istituzionali competenti, si procederà alla pianificazione di tutte le attività sottese alla redazione del Piano triennale per il contrasto al fenomeno del lavoro nero e irregolare.
  L'obiettivo è quello di predisporre un piano triennale di contrasto al caporalato, in cui le attività di prevenzione, vigilanza e repressione rivestano un'importanza centrale. In tal senso, fondamentale sarà il ruolo dei centri per l'impiego, importanti filtri legali per l'impiego di manodopera.
  Nell'ambito di una complessiva strategia a livello nazionale perseguita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fondamentale sarà continuare sulla strada della puntuale pianificazione delle azioni ispettive mirate a contrastare non solo i fenomeni del lavoro nero e del caporalato, ma anche quello dell'interposizione illecita di manodopera e delle altre forme di sfruttamento che si traducono in fattispecie di dumping connesse all'utilizzo, a scopo elusivo, degli istituti previsti dalla vigente normativa in materia lavoristica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto alle vittime

salariato

settore agricolo