Legislatura: 18Seduta di annuncio: 29 del 18/07/2018
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 18/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 18/07/2018 TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 18/07/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 19/07/2018 Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA RISPOSTA GOVERNO 19/07/2018 Resoconto SANTANGELO VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 19/07/2018 Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE IL 19/07/2018
SVOLTO IL 19/07/2018
CONCLUSO IL 19/07/2018
FOTI, BUTTI e TRANCASSINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
con nota n. 10045 del 1° luglio 2016 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare confermava alle regioni la facoltà di definire, in assenza di regolamenti comunitari o ministeriali, criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto in sede di rilancio delle autorizzazioni;
con sentenza n. 1229/2018, la sezione quarta del Consiglio di Stato ha, invece, negato che enti e organizzazioni interne allo Stato possano vedersi riconosciuto potere alcuno di «declassificazione» del rifiuto in sede di autorizzazione;
ad avviso dell'interrogante, la decisione del Consiglio di Stato influisce negativamente sullo sviluppo dell'economia circolare: negando che i criteri per l'end of waste possano essere definiti in autorizzazione, paralizza – di fatto – qualsiasi attività di recupero in procedura ordinaria che non rientri in quelle già oggetto di disciplina europea o nazionale, tant'è che, allo scadere delle autorizzazioni uniche per il trattamento dei rifiuti e delle autorizzazioni integrate ambientali, gli impianti esistenti non potranno più trasformare i rifiuti in prodotti o in materie prime;
la Conferenza delle regioni e delle province autonome, nella seduta del 19 aprile 2018, ha approvato, al riguardo, un ordine del giorno in cui si chiede esplicitamente al Governo di proporre la seguente modifica dell'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006: «6. Per ciascuna tipologia di rifiuto, fino alla data di entrata in vigore del relativo decreto di cui al comma 2, i criteri specifici di cui al comma 1 possono essere stabiliti dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano per il singolo caso [...]. Restano ferme le autorizzazioni già rilasciate, alla data di entrata in vigore della presente disposizione [...]»;
secondo l'Unione delle imprese di settore l'impossibilità per gli impianti di riciclo di trasformare i flussi di rifiuti non ancora regolamentati in «end of waste» limiterà drasticamente gli sbocchi di mercato per quanto riciclato. Centinaia di impianti che oggi riciclano rifiuti grazie ai criteri «EoW» stabiliti nei provvedimenti autorizzativi dalle autorità locali – che ora potrebbero non rinnovarli o addirittura revocarli in autotutela – rischiano di subire il blocco delle attività svolte: un vero e proprio macigno sulla strada del reale sviluppo dell'economia circolare italiana –:
quali urgenti iniziative intenda assumere al riguardo il Ministro interrogato e, in particolare, se ritenga di procedere – attraverso opportuna iniziativa normativa – in conformità alla richiamata richiesta della Conferenza Stato-regioni, ciò anche al fine di evitare situazioni di vero e proprio blocco dell'attività che qui interessa.
(5-00187)
Con riferimento alle questioni poste, inerenti la determinazione dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto, ed in particolare alla situazione determinatasi in seguito alla decisione adottata dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 1229/2018, si ritiene necessario un intervento normativo che disciplini le modalità – alternative all'emanazione di specifici decreti ministeriali e immediatamente utilizzabili sino alla data di entrata in vigore di questi ultimi – attraverso cui istituire meccanismi per la cessazione della qualifica di rifiuto «caso per caso». Tale intervento consentirà la massima diffusione dell'istituto dell’End of Waste, l'attuazione dei principi europei in materia di economia circolare e «società del recupero e riciclo», il rispetto della gerarchia dei rifiuti.
L'intervento normativo consentirà, più precisamente, alle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni previste dagli articoli 208, 209 e 211 del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché alle autorizzazioni disciplinate dal titolo IlI-bis della parte seconda del predetto decreto, la facoltà di stabilire – previo espletamento di adeguate istruttorie – i criteri specifici per la cessazione della qualifica di rifiuto, da adottare in conformità alle condizioni fissate al comma 1 dell'articolo 184-ter, del Codice dell'ambiente.
La proposta di emendamento del richiamato articolo permetterà, nelle more dell'emanazione dei decreti ministeriali, di attuare meccanismi End of Waste immediatamente operativi, evitando così di procrastinare ulteriormente la realizzazione dell'economia circolare e la riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica, in linea, peraltro, con le disposizioni, sullo stesso tema, di cui all'appena pubblicata direttiva 2018/851 (UE), in fase di recepimento.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):gestione dei rifiuti
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