ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00164

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 28 del 17/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 17/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MILANATO LORENA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 17/07/2018
Stato iter:
18/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/09/2018
Resoconto PESCE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
 
REPLICA 18/09/2018
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/07/2018

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/09/2018

DISCUSSIONE IL 18/09/2018

SVOLTO IL 18/09/2018

CONCLUSO IL 18/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00164
presentato da
SAVINO Sandra
testo presentato
Martedì 17 luglio 2018
modificato
Martedì 18 settembre 2018, seduta n. 46

   SANDRA SAVINO, MILANATO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   nelle regioni del Nord Italia, in particolar modo nel Nord-est soprattutto tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, si sta riproponendo la situazione emergenziale dovuta dall'invasione della cimice marmorata asiatica, insetto particolarmente infestante (nome scientifico Halyomorpha halys) proveniente da Cina, Giappone, Taiwan e Corea;

   la cimice asiatica è un insetto polifago che attacca qualsiasi tipo di raccolto tra luglio e settembre e, non avendo antagonisti naturali nel territorio, si moltiplica velocemente con 300-400 esemplari alla volta, deponendo le uova anche due volte l'anno;

   la Halyomorpha halys ha inoltre evidenziato una elevatissima capacità di adattamento all'ambiente nazionale con forte tendenza all'espansione in nuovi territori;

   questi insetti costituiscono un grave pericolo per la tenuta del tessuto agricolo locale, sia per la frutticoltura che per l'orticoltura, perché nessuna coltura sembra essere immune e sono ormai anni che la loro invasione si presenta come l'ennesima emergenza fitosanitaria per l'agricoltura italiana;

   nel Medio Friuli e nel Collinare la situazione si presenta più drammatica degli anni precedenti: l'invasione dei questi insetti sta determinando la distruzione dei raccolti di ciliegie, albicocche e pesche e le piante di alto fusto sono già ricoperte da piccole cimici che in 30-40 giorni diventeranno adulte, in grado quindi di provocare ulteriori danni;

   le misure adottate dalla regione Friuli Venezia Giulia si sono rilevate del tutto inadeguate e insufficienti, in quanto i due regolamenti emanati in maggio 2018, finalizzati a sostenere le imprese agricole con contributi per l'acquisto di reti e relative strutture quale misura preventiva per evitare la diffusione delle cimice asiatica, sono stati stigmatizzati dagli stessi produttori agricoli che rilevano come tali sistemi non riescano in alcun modo a contenere i danni del 10 per cento come ipotizzato;

   a questo si aggiunge che con l'abbassamento della temperatura gli insetti torneranno a cercare riparo per svernare all'interno delle case, determinando grandi disagi alla popolazione che è costretta a tenere porte e finestre chiuse per evitare di ritrovarsi i muri delle case ricoperti di milioni di esemplari di queste insetti;

   l'utilizzo degli insetticidi nelle abitazioni risulta poco efficace e gli stessi, se utilizzati in modo incontrollato nelle abitazioni, possono divenire dannosi per le persone; a questo si aggiunge che le temperature ormai più calde delle medie stagionali autunnali favoriscono la loro diffusione e sopravvivenza, considerato che tali insetti non resistono ad una temperatura inferiore ai 10 gradi;

   la cimice asiatica rappresenta una delle emergenze derivanti dalla presenza di parassiti e insetti esogeni arrivati in Italia attraverso lo scambio delle merci che stanno provocando ingenti danni alle coltivazioni: dalla popillia japonica alla drosophila suzukii, dal dryocosmus kuriphilus alla xylella;

   interrogato in materia nella scorsa legislatura il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali pro tempore aveva annunciato l'avvio, con strutture tecniche territoriali, di sperimentazioni per individuare le sostanze attive più idonee in grado di controllare tale fenomeno, ma, anche qualora le misure sopra citate siano state realmente adottate, esse sembrano non aver determinato alcun miglioramento della situazione emergenziale;

   il fenomeno si presenta particolarmente di rilievo e non è pensabile che se ne possa affidare la risoluzione alle regioni, sollevando in questo modo il Governo da ogni tipo di responsabilità –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative urgenti, per quanto di competenza, al fine di arginare la situazione di emergenza determinata dall'invasione della cimice asiatica, per salvaguardare l'agricoltura e l'economia del settore ortofrutticolo delle zone interessate e per tutelare la salute dei cittadini.
(5-00164)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-00164

  Premetto che l’Halymorpha halys o cimice marmorata – un insetto originario dell'Asia orientale che è stato rinvenuto per la prima volta in Europa a partire dal 2004 e la cui presenza è attualmente accertata anche nel continente nordamericano – ha un'elevata polifagia, tant’è che si segnalano più di cento ospiti vegetali.
  L'insetto – che arreca danni su vari fruttiferi e colture erbacee – ha dimostrato un'elevata capacità di diffusione nel Mediterraneo e nell'areale europeo, pur non venendo poi incluso tra gli organismi nocivi da quarantena per l'Unione, visto che la sua rapida distribuzione su una vasta area geografica ne ha precluso ogni tempestivo intervento di eradicazione.
  Nel novero delle misure di contrasto al parassita – che devono includere interventi di lotta mirati e correlati a strategie di intervento integrate, – fondamentale risulta un'attività di monitoraggio dedicata nelle singole aziende agricole e sulle diverse colture.
  D'altro canto bisogna tener presente che il successo nel contrasto al parassita non è assicurato dal ricorso esclusivo a trattamenti chimici in ragione dell'elevata mobilità della specie che può riposizionarsi su differenti colture.
  Considerata la importante dannosità rilevata in alcune zone del territorio italiano, in seno al Comitato Fitosanitario nazionale sono state identificate le azioni prioritarie volte a contrastare i danni del parassita, azioni che si sono sostanziate in mirate attività di divulgazione e monitoraggio a cura dei Servizi Fitosanitari delle Regioni interessate dal problema, in collaborazione con le strutture tecniche territoriali, per supportare gli agricoltori nella lotta all'insetto.
  In particolare il Centro di Ricerca Difesa e Certificazione (CREA-DC) è stato identificato come istituto di supporto per l'approfondimento degli aspetti scientifici e, nel contempo, sono state avviate sperimentazioni con prove di campo e laboratorio, per individuare le sostanze più idonee al contrasto.
  Armonicamente alla normativa unionale sull'emergenza fitosanitaria, il Ministero della Salute nel 2018 ha autorizzato – previo favorevole parere del Servizio Fitosanitario nazionale – l'immissione in commercio di fitosanitari basati su due principi attivi (Acetamiprid e Piretrine) per il contenimento del parassita su nocciolo, melo e pero, per un periodo massimo di 120 giorni.
  In questo stesso anno sono state rilasciate dal Ministero della salute autorizzazioni definitive per quattro principi attivi (Etofenprox, Fosmet, Lambdacialotrina e Clorpirifos metile) di comprovata efficacia per trattare e prevenire le infestazioni del parassita su ciliegio, susino, melo, albicocco, actinidia, pero, pesco, cotogno, nespolo e nespolo del Giappone.
  Inoltre, nel contesto integrato di difesa della frutticoltura nazionale, correlatamente all'esigenza di interventi idonei di lotta biologica con antagonisti naturali del parassita, questi ultimi sono stati rinvenuti nell'Italia centrale, sulla scorta di un mirato studio condotto dal citato CREA-DC.
  Nell'ambito del Progetto Nazionale ASPROPI, è stato infatti individuato un Imenottero (Ooencyrtus telenomicida) parassita delle uova della cimice marmorata, che può essere allevato in biofabbriche e che già ha dimostrato, in ambiente controllato, di poter parassitizzare efficacemente le uova della Cimice marmorata.
  Tuttavia, per condurre prove estensive in campo tese a valutare l'efficacia dell'antagonista naturale e le migliori modalità d'impiego, sarà necessario risolvere le problematiche legate al divieto di introdurre in natura specie o popolazioni non autoctone.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

politica agricola comune

diritto alla salute