ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00130

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 23 del 10/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/07/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2018
PAGANI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 10/07/2018
Stato iter:
11/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/07/2018
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 11/07/2018
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 11/07/2018
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/07/2018

SVOLTO IL 11/07/2018

CONCLUSO IL 11/07/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00130
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Martedì 10 luglio 2018, seduta n. 23

   QUARTAPELLE PROCOPIO, SCALFAROTTO e PAGANI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   è approdata a Messina una nave militare partecipante alla missione Eunavformed Sophia con 106 migranti salvati in acque internazionali;

   il soccorso di migranti non è tra i suoi obiettivi, ma l'intervento è previsto in tutti i casi necessari e sono state salvate oltre 44.800 persone;

   la partecipazione a suddetta missione permette all'Italia di trattare con Onu e Nato tutto quello che avviene nel quadrante di interesse italiano nel Mediterraneo e di avere un ruolo di leadership nelle operazioni di soccorso;

   il Ministro dell'interno ha dichiarato su Twitter: «Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l'arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo»;

   il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha dichiarato: «Ce lo impone il folle accordo europeo Sophia con cui Renzi ha svenduto gli interessi dell'Italia»;

   persino il Ministro della difesa ha dichiarato: «Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quelle che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e occorre farlo nelle sedi competenti. L'azione deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l'Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali»;

   Salvini vuole impedire l'attracco in Italia alle navi delle missioni militari internazionali, sostenendo che i Governi degli ultimi anni hanno sottoscritto accordi in base ai quali tutti i migranti salvati in mare debbano essere portati in Italia, ma questo obbligo era previsto solo nella missione Triton esclusivamente per le navi militari in essa impegnate. La missione Themis, che l'ha sostituita, ha obbligo di sbarco in un Paese dell'Unione europea, ma dipende dalla vicinanza del porto sicuro;

   le missioni Sophia e Themis contribuiscono a redistribuire in Unione europea i costi e le responsabilità dei salvataggi;

   le dichiarazioni del Ministro dell'interno appaiono agli interroganti l'ennesima operazione propagandistica basata, volutamente, sul messaggio fuorviante che si possa risolvere il fenomeno migratorio, impedendo gli attracchi, mentre la redistribuzione dei migranti passa solo attraverso l'Accordo di Dublino, approvato nel 2003 dal Governo pro tempore di centro-destra e per la cui bozza di riforma nel 2017 al Parlamento europeo il M5S ha votato contro e la Lega si è astenuta;

   anche la missione Sea Guardian della Nato, sarebbe raggiunta dal citato divieto di non attracco in caso di partecipazione alle operazioni di soccorso di migranti –:

   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per rinunciare alla partecipazione a Eunavformed Sophia, così perdendo la leadership delle operazioni nel Mediterraneo, sia operativamente in mare sia nei consessi di internazionali.
(5-00130)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 luglio 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00130

  Vorrei innanzitutto sottolineare come EUNAVFORMED Sophia abbia una rilevanza strategica fondamentale per l'Italia poiché uno dei suoi compiti più importanti, oltre al contrasto al contrabbando di armi e di petrolio in ottemperanza alle pertinenti Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU e alla disarticolazione del traffico di esseri umani (originario « core task» della missione), consiste nell'addestramento e nell'equipaggiamento della Guardia Costiera libica in materia di controllo delle frontiere marittime e di soccorso.
  Quest'ultima funzione, divenuta di fatto il compito principale della missione, è cruciale proprio per il contributo che quelle autorità stanno fornendo nel soccorso dei migranti/naufraghi e nel loro successivo accompagnamento sul territorio libico.
  Siamo consapevoli che il mancato rinnovo della missione riverserebbe l'onere di questa materia principalmente, se non esclusivamente, sull'Italia.
  La questione del porto di sbarco dei migranti/naufraghi soccorsi dalle navi militari operanti nell'ambito di Operazioni dell'UE, così come confermato dal Ministro Moavero in occasione dell'audizione programmatica di ieri, è attualmente all'attenzione del Governo italiano. Così come evidenziato dallo stesso Ministro, non è infatti intenzione dell'Italia sfilarsi dalle missioni internazionali.
  L'obiettivo è invece quello di fare chiarezza su un tema complesso anche a seguito delle modifiche intervenute dopo la scadenza del mandato di Triton e la successiva creazione della missione Themis.
  Nello specifico dell'operazione Sophia, era stato infatti adottato il meccanismo relativo all'Operazione Triton, che prevedeva l'Italia come porto di sbarco delle persone salvate nella zona che dipendeva dal comando italiano. Triton è stata poi sostituita da Themis, nell'ambito della quale questo legame immediato con i porti italiani non è più espresso. Tuttavia il regime dell'operazione Sophia si basa ancora sui meccanismi di Triton ed è nostra intenzione, ed in questo senso vanno le più recenti prese di posizione del Governo italiano, sottoporre al competente comitato a livello UE, ovvero il Comitato Politico di Sicurezza, l'adeguamento del quadro operativo.
  Lavorare nelle opportune sedi con i nostri partners per una revisione di alcuni aspetti delle missioni internazionali non significa pertanto mettere in discussione la nostra partecipazione alle stesse.
  Così come sottolineato dal Presidente del Consiglio Conte, le regole delle missioni internazionali che seguono le navi impegnate nel Mediterraneo sul fronte migranti si possono e si debbono rivedere, perché così come sono attualmente formulate contraddicono il principio di un'Europa solidale, che l'Italia intende affermare anche in materia di immigrazione. In particolare, sempre secondo il Premier, alcuni aspetti dell'operazione internazionale Sophia andrebbero riformulati. Soprattutto per operare una redistribuzione dei migranti soccorsi in area Sar tra i vari paesi europei.
  Peraltro, già nel luglio dello scorso, in occasione della revisione strategica del mandato operativo di EUNAVFORMED Sophia, l'Italia con una apposita dichiarazione unilaterale aveva manifestato le sue forti aspettative di aggiustamento, a tempo debito, delle regole contenute nel Piano Operativo di Sophia relativamente al porto di sbarco dei migranti/naufraghi soccorsi in mare, in accordo con la revisione del Piano operativo di Triton, ovvero in maniera indipendente qualora non fosse stato possibile giungere ad una revisione del Piano Operativo di Triton.
  Si ritiene pertanto che sia ora giunto il tempo di affrontare questa questione e riesaminare le regole e le procedure inerenti il porto di sbarco dei migranti/naufraghi soccorsi dalle navi militari di EUNAVFORMED Sophia. Ciò anche in linea con i principi, poi fatti propri dal mandato di Themis, che ha sostituito Triton, di una più sostenibile condivisione degli oneri derivanti dal salvataggio delle persone in mare.
  In ogni caso, l'Italia, come i suoi partners, non rigetta i principi fondamentali della salvaguardia della vita umana in mare e non intende sfilarsi dagli impegni internazionali né discostarsi dal quadro del diritto internazionale ed europeo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

nave

forze navali

migrazione