ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: PAITA RAFFAELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/04/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/04/2018
Stato iter:
19/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2018
Resoconto SANTANGELO VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 19/07/2018
Resoconto PAITA RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/05/2018

DISCUSSIONE IL 19/07/2018

SVOLTO IL 19/07/2018

CONCLUSO IL 19/07/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00009
presentato da
PAITA Raffaella
testo di
Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8

   PAITA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   dopo due anni dalla rottura di una tubazione dell'oleodotto interrato che collega i depositi petroliferi di Fegino alla raffineria Iplom di Busalla, a seguito del quale quasi 700 metri cubi di greggio sversarono prima nel rio Fegino, e poi nel Polcevera, non solo non sono stati realizzati gli interventi di bonifica previsti, ma i cittadini lamentano la totale disattenzione e inerzia da parte dell'amministrazione comunale;

   a seguito dell'incidente, l'azienda si era impegnata col comune e con la cittadinanza a eseguire tutti gli interventi necessari per bonificare acque e terreni interessati dallo sversamento, al fine di evitare conseguenze per la salute dei cittadini;

   nonostante la promessa dell'amministrazione comunale di un costante impegno a fianco dei cittadini per la sollecita soluzione dei danni all'ambiente e al territorio del comune di Fegino, attualmente, la popolazione residente denuncia la sostanziale indisponibilità dell'amministrazione stessa a dare corso a tali impegni e, addirittura, ad aver sostanzialmente interrotto ogni forma di comunicazione con la popolazione;

   anche l'azienda proprietaria dell'impianto non ha eseguito alcun intervento, né pare intenzionata a eseguirlo, sostenendo che, superata l'emergenza iniziale, la materia non sarebbe più di competenza locale, ma sarebbe divenuta di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere il Ministro interrogato al fine di superare l'attuale fase di grave inadempienza dopo un disastro di tali proporzioni, operando affinché siano messe in atto tutte le misure tese a bonificare le acque e i terreni contaminati facendo sì che sia assicurato il pieno rispetto degli impegni presi nei confronti della cittadinanza.
(5-00009)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 luglio 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00009

  Con riferimento alle problematiche ambientali rappresentate, occorre, in primo luogo evidenziare che, secondo quanto riferito dal Comune di Genova e dalla regione Liguria, la IPLOM S.p.A. ha posto in essere le attività di Messa in sicurezza d'emergenza che hanno riguardato non solo l'area prossima alla rottura dell'oleodotto ma l'intero tratto dei corsi d'acqua interessati dallo sversamento, limitando la propagazione a valle degli idrocarburi e procedendo alla rimozione dei sedimenti contaminati. Tali attività si sono concluse nel giugno 2016.
  Con specifico riferimento alle misure poste in essere dalla IPLOM, si segnala che la stessa ha avviato due procedure: una presso il Comune di Genova e relativa alla bonifica dei siti inquinati ai sensi dell'articolo 242 della Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006; l'altra presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e inerente il ripristino ambientale e il risarcimento del danno ambientale, ai sensi degli articoli 305 e 306 del predetto decreto.
  In merito alla prima procedura, la Società ha presentato il Piano di caratterizzazione che è stato definitivamente approvato dal Comune di Genova nella Conferenza di servizi a maggio 2017. Sono altresì pervenuti al Comune gli esiti delle campagne di monitoraggio delle acque e dei terreni rimasti al termine delle asportazioni previste dalla messa in sicurezza d'emergenza. I risultati di tali attività sono stati validati dall'ARPAL che ha affermato che nelle ultime campagne di monitoraggio non risultano ulteriori superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per gli idrocarburi. Allo stato attuale, il Comune di Genova ha recentemente avviato un procedimento per la bonifica del versante soggetto allo sversamento per eccedenze delle CSC su un fondo scavo. Inoltre, lo scorso 18 maggio si è tenuto un incontro tra il Comune di Genova, la regione Liguria, la Città Metropolitana e l'ARPAL, al fine di condividere un possibile percorso da adottarsi sull'intero territorio regionale.
  Il Comune di Genova ha segnalato, altresì, che le attività poste in essere finora sono state condivise con i cittadini sia attraverso incontri sul territorio che mediante commissioni consigliari dedicate all'argomento (la più recente è del 16 maggio 2018). Lo scopo di questi incontri è stato proprio quello di condividere le modalità operative e le evidenze riscontrate nell'ambito delle verifiche eseguite.
  Per quanto concerne, invece, la procedura inerente il danno ambientale ed il ripristino ambientale, attualmente in corso presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'ISPRA nel giugno 2017 ha rappresentato, anche a seguito di una interlocuzione con l'ARPA Liguria e di un sopralluogo, la necessità di realizzare, a cura dell'operatore, un apposito piano di accertamento dell'entità del danno ambientale. Alla luce di tali prescrizioni, nel dicembre 2017 l'operatore ha presentato un nuovo progetto concernente le iniziative per circoscrivere, controllare ed eliminare i fattori di danno e le possibili misure per il ripristino ambientale. Nel febbraio 2018 l'ISPRA ha valutato la sostanziale conformità di tale progetto, salva la prescrizione di integrarlo con una nuova stazione di monitoraggio. L'operatore ha effettuato l'integrazione, pervenendo a marzo 2018 ad un progetto che l'ISPRA ha valutato condivisibile ed approvabile, sulla base di motivazioni nelle quali trovano riscontro anche le osservazioni pervenute dalla regione Liguria e dall'ARPA Liguria.
  Si segnala, infine, che tra le prescrizioni poste a carico dell'operatore è stato stabilito di protrarre le attività di monitoraggio per un periodo minimo di tre anni dall'approvazione delle misure di ripristino, nonché la presentazione di una relazione tecnica semestrale riguardante gli interventi realizzati, i campionamenti effettuati e i relativi esiti.
  Attualmente, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sta predisponendo la proposta di invito a presentare osservazioni ai sensi dell'articolo 306, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero rassicura pertanto che, per quanto di competenza, continuerà a svolgere le proprie attività, mantenendo alto il livello di attenzione sulla questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione locale

inquinamento dei corsi d'acqua

sanita' pubblica