ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01764

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 397 del 22/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: PORCHIETTO CLAUDIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
GIACOMETTO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
ROSSO ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
CARRARA MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/09/2020
Stato iter:
23/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/09/2020
Resoconto SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 23/09/2020
Resoconto PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/09/2020
Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/09/2020

SVOLTO IL 23/09/2020

CONCLUSO IL 23/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01764
presentato da
PORCHIETTO Claudia
testo presentato
Martedì 22 settembre 2020
modificato
Mercoledì 23 settembre 2020, seduta n. 398

   PORCHIETTO, GELMINI, SOZZANI, GIACOMETTO, ROSSO, BARELLI, CARRARA, POLIDORI e SQUERI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   all'annuncio della fusione tra Fca e Psa Forza Italia aveva osservato che lo sbilanciamento in termini di quota di controllo del nuovo gruppo automobilistico, Stellantis, avrebbe avuto conseguenze per la filiera automotive italiana;
   il 4 agosto 2020 dalla stampa si è appreso che Fca avrebbe inviato una lettera a circa 1.000 fornitori italiani, chiedendo di interrompere tutte le attività di ricerca e sviluppo sulle auto di segmento B (utilitarie), che, secondo la missiva, «saranno costruite su piattaforma Psa–Cmp»; questa decisione potrebbe creare un vantaggio per gli attuali fornitori Peugeot;
   a inizio settembre 2020 la stampa ha reso noto che la nuova Punto sarà costruita in Polonia su piattaforma Psa–Cmp. È prevista anche la progressiva uscita di Fca dal segmento A (citycar), dichiarata dallo stesso amministratore delegato, Manley;
   Fca occupa in Italia 53 mila addetti in 16 stabilimenti. La filiera automotive italiana conta oltre 260 mila lavoratori, rappresenta più del 7 per cento degli occupati del settore manifatturiero, ha un fatturato di quasi 106 miliardi di euro, pari all'11 per cento della manifattura e al 6,2 per cento del prodotto interno lordo. Se si aggiungono anche gli indiretti impiegati nei servizi si arriva a oltre 1,2 milioni di persone occupate nel comparto;
   dal 1999 al 2018, la produzione di auto in Italia si è ridotta dai 10,2 milioni del periodo 1999-2008 ai 5,6 milioni nel periodo 2009-2018. Quest'anno solo 8 mila vetture sono state prodotte a Mirafiori;
   a fronte del disimpegno nei segmenti A e B, che per la Fiat erano centrali, il recente prestito di 6,3 miliardi di euro garantito Sace, destinato, secondo Fca, ad assicurare la prosecuzione dell'operatività delle filiere italiane, appare povero di connotati strategici;
   nel giugno 2020 la Commissione europea ha autonomamente aperto un'indagine sulla fusione Fca–Psa, interessandone l’Antitrust europeo, che dovrebbe rispondere entro ottobre 2020;
   in merito all'iniziativa dell'Unione europea, i due gruppi hanno ribadito che la fusione prosegue, contrariamente a quanto accaduto per i cantieri Stx, rispetto ai quali la Commissione europea aveva aperto un dossier Antitrust a gennaio 2019, su richiesta franco-tedesca, bloccando, di fatto, l'acquisizione di Fincantieri;
   tramite BpiFrance, società pubblica al 100 per cento, lo Stato francese detiene il 12,7 per cento di Psa –:
   se non ritenga di dover avviare, a tutela della strategica filiera automotive nazionale, interventi più decisi, nonché iniziative, anche a livello di Unione europea, volte a scongiurare i possibili impatti negativi del processo di fusione sui livelli produttivi e occupazionali in Italia.
(3-01764)