ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01633

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 360 del 23/06/2020
Firmatari
Primo firmatario: MELICCHIO ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 23/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
BARBUTO ELISABETTA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
MISITI CARMELO MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 23/06/2020
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/06/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/06/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 26/06/2020
Stato iter:
17/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/11/2020
Resoconto CASTALDI GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 17/11/2020
Resoconto MELICCHIO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/06/2020

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 26/06/2020

SOLLECITO IL 08/10/2020

DISCUSSIONE IL 17/11/2020

SVOLTO IL 17/11/2020

CONCLUSO IL 17/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01633
presentato da
MELICCHIO Alessandro
testo presentato
Martedì 23 giugno 2020
modificato
Martedì 17 novembre 2020, seduta n. 428

   MELICCHIO, SAPIA, NESCI, BARBUTO, MISITI, D'IPPOLITO e TUCCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 39 dello statuto regionale della Calabria prevede che l'iniziativa legislativa compete anche «agli elettori della regione in numero non inferiore a cinquemila». In data 14 maggio 2018, presso la sede del consiglio regionale della Calabria, è stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare denominata «Taglio privilegi», protocollo n. 22173, per la riduzione dei costi della politica regionale. In data 15 novembre 2018, i promotori hanno regolarmente depositato oltre 5.000 firme certificate, protocollo n. 45217; con deliberazione n. 76 del 21 dicembre 2018, l'ufficio di presidenza del consiglio regionale della Calabria, all'unanimità, ha dichiarato l'ammissibilità della proposta di legge;
   in data 28 febbraio 2019, si è riunita la Commissione «Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale» alla quale hanno partecipato i promotori e primi firmatari della citata proposta di legge di iniziativa popolare, che ne hanno illustrato il contenuto, così come previsto dall'articolo 12 della legge regionale n. 13 del 1983;
   l'articolo 40, comma 2, dello statuto regionale dispone che i progetti di legge di iniziativa popolare «sono portati all'esame del Consiglio regionale entro tre mesi dalla data di presentazione. Scaduto tale termine, il progetto è iscritto all'ordine del giorno della prima seduta del Consiglio e discusso con precedenza su ogni altro argomento». Tale disposizione viene ripresa anche dall'articolo 11 della legge regionale n. 13 del 1983, anche se, stranamente, questa stabilisce un termine differente: sei mesi;
   ad oggi, nonostante i termini abbondantemente scaduti, il consiglio regionale calabrese non ha inteso provvedere a iscrivere la proposta all'ordine del giorno, in spregio alle norme statutarie e di legge, nonostante le diffide inviate sia al precedente consiglio regionale, il 7 giugno 2019, sia al nuovo nell'attuale composizione, il 13 maggio 2020. L'articolo 39, comma 4, dello statuto prevede che le proposte di iniziativa popolare non decadono con la fine della legislatura. Anche i presidenti dei gruppi non hanno provveduto ad adempiere a quanto previsto dalla legge, posto che l'articolo 38 del regolamento interno del consiglio regionale prevede che la conferenza dei presidenti dei gruppi approvi il programma trimestrale dei lavori del consiglio, nella cui formulazione deve tener conto delle proposte di legge di iniziativa popolare (comma 2, lettera b));
   l'articolo 126 della Costituzione prevede che: «Con decreto motivato del Presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge». E statuisce altresì che tale decreto «è adottato sentita una Commissione di deputati e senatori costituita, per le questioni regionali, nei modi stabiliti con legge della Repubblica»;
   il mancato inserimento all'ordine del giorno della proposta di legge costituisce, ad avviso degli interroganti, una grave violazione statutaria e di legge, in quanto viene inibito il potere di iniziativa popolare dei cittadini calabresi, un potere garantito dallo statuto e dunque anche dall'articolo 123 della Costituzione. La Corte costituzionale, nella sentenza n. 219 del 2013, ha chiarito il significato di «violazione di legge» dell'articolo 126 della Costituzione, descrivendola come «un'ipotesi tipica di trasgressione agli obblighi di fonte primaria o statutaria cui soggiace la stessa autonomia regionale e a cui debbono prestare obbedienza, nell'ambito delle rispettive competenze, il Consiglio e il Presidente della Giunta»;
   la gravità della violazione è ancora più evidente al cospetto dell'articolo 2, comma 2, lettera m), dello statuto regionale che indica «la partecipazione popolare» come uno degli obiettivi cui la regione Calabria ispira la sua azione. L'applicazione dell'articolo 126 della Costituzione, ad avviso degli interroganti, costituisce lo strumento più adeguato per poter restituire ai calabresi il potere di iniziativa legislativa –:
   se il Governo sia a conoscenza delle gravi violazioni in atto da parte del consiglio regionale della Calabria;
   se il Governo intenda diffidare la regione Calabria dal non rispettare lo statuto e, in caso di inerzia, valutare se sussistono i presupposti per avviare la procedura per lo scioglimento, ex articolo 126 della Costituzione, previo parere della Commissione parlamentare per le questioni regionali. (3-01633)