Legislatura: 18Seduta di annuncio: 353 del 09/06/2020
Primo firmatario: MIGLIORE GENNARO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 09/06/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA 09/06/2020 FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 09/06/2020 D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 09/06/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 09/06/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 10/06/2020 Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA RISPOSTA GOVERNO 10/06/2020 Resoconto DI MAIO LUIGI MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.) REPLICA 10/06/2020 Resoconto MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
DISCUSSIONE IL 10/06/2020
SVOLTO IL 10/06/2020
CONCLUSO IL 10/06/2020
MIGLIORE, UNGARO, FREGOLENT e D'ALESSANDRO. –
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
. – Per sapere – premesso che:
dal 4 aprile 2019 in Libia c’è una guerra conclamata. In questi ultimi 14 mesi Russia, Egitto ed Emirati Arabi sono stati a sostegno del generale Haftar, mentre la Turchia si è schierata dalla parte del Governo di unità nazionale (Gna) di Tripoli guidato da al-Sarraj. Un coinvolgimento crescente di potenze straniere che ha esasperato il confronto bellico, portando i due contendenti ad essere convinti di poter prevalere militarmente;
in questo contesto c’è stata una corsa agli armamenti da parte di entrambi gli schieramenti che ha visto persino la sperimentazione di nuovi e letali sistemi d'arma (dai droni kamikaze ai lanciagranate incendiari), con una crescita drammatica di vittime civili;
allo stato l'embargo delle forniture di armi è stato sistematicamente violato e per questo si auspica che la missione Irini, alla quale aderiscono 20 Paesi europei, possa essere efficace, vista anche la preoccupante ingerenza turca, come dimostra la nave proveniente da Istanbul con un carico di carri armati M-60 in dotazione dell'esercito turco giunta nel porto di Misurata nei giorni scorsi;
il Presidente egiziano al-Sisi, con accanto Haftar, annunciava il 6 giugno 2020 la proposta di un cessate il fuoco a partire dalle ore 6 di lunedì 8 giugno 2020, lo smantellamento delle milizie e la consegna delle loro armi all'Esercito nazionale libico e l'espulsione dei mercenari stranieri, sulla base di quanto stabilito dal vertice di Berlino di gennaio 2020 e dalla commissione militare congiunta del 5+5 sotto l'egida dell'Onu;
dopo il gradimento per l'iniziativa egiziana espresso da Stati Uniti, Francia, Grecia e Italia, immediato è stato il rifiuto della Turchia e di al-Sarraj;
nel mentre la situazione dei profughi presenti nei campi, spesso target militari, è sempre più drammatica e lo stesso Segretario generale delle Nazioni Unite ha ammonito a non considerare la Libia un porto sicuro verso il quale riportare i migranti salvati in mare –:
se non ritenga, per quanto detto in premessa, di dover adottare iniziative volte a modificare radicalmente il Memorandum d'intesa (Memorandum of understanding, Mou) siglato nel 2017 e di tutelare l'interesse dell'Italia, intraprendendo un'iniziativa più incisiva, di concerto con i partner europei e in prosecuzione della Conferenza di Berlino, affinché la Libia non diventi né un protettorato di potenze interessate a stabilire un'egemonia militare ed economica nel Mediterraneo orientale né uno «Stato fallito», sul modello somalo, nel quale guadagnino spazio organizzazioni terroriste. (3-01590)