Legislatura: 18Seduta di annuncio: 324 del 08/04/2020
Primo firmatario: BOSCHI MARIA ELENA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 07/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA 07/04/2020 FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA 07/04/2020 GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA 07/04/2020 MARATTIN LUIGI ITALIA VIVA 07/04/2020 ANZALDI MICHELE ITALIA VIVA 07/04/2020 BENDINELLI DAVIDE ITALIA VIVA 07/04/2020 DEL BARBA MAURO ITALIA VIVA 07/04/2020 CARE' NICOLA ITALIA VIVA 07/04/2020 COLANINNO MATTEO ITALIA VIVA 07/04/2020 D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 07/04/2020 DE FILIPPO VITO ITALIA VIVA 07/04/2020 DI MAIO MARCO ITALIA VIVA 07/04/2020 FERRI COSIMO MARIA ITALIA VIVA 07/04/2020 GIACHETTI ROBERTO ITALIA VIVA 07/04/2020 LIBRANDI GIANFRANCO ITALIA VIVA 07/04/2020 MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA 07/04/2020 MOR MATTIA ITALIA VIVA 07/04/2020 MORETTO SARA ITALIA VIVA 07/04/2020 NOBILI LUCIANO ITALIA VIVA 07/04/2020 NOJA LISA ITALIA VIVA 07/04/2020 OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA 07/04/2020 PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA 07/04/2020 PORTAS GIACOMO ITALIA VIVA 07/04/2020 ROSATO ETTORE ITALIA VIVA 07/04/2020 ROSTAN MICHELA ITALIA VIVA 07/04/2020 TOCCAFONDI GABRIELE ITALIA VIVA 07/04/2020 UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA 07/04/2020 VITIELLO CATELLO ITALIA VIVA 07/04/2020
Ministero destinatario:
- MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA delegato in data 07/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 08/04/2020 Resoconto GADDA MARIA CHIARA ITALIA VIVA RISPOSTA GOVERNO 08/04/2020 Resoconto BONETTI ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (PARI OPPORTUNITA' E FAMIGLIA) REPLICA 08/04/2020 Resoconto ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA
DISCUSSIONE IL 08/04/2020
SVOLTO IL 08/04/2020
CONCLUSO IL 08/04/2020
BOSCHI, ANNIBALI, FREGOLENT, GADDA, MARATTIN, ANZALDI, BENDINELLI, DEL BARBA, CARÈ, COLANINNO, D'ALESSANDRO, DE FILIPPO, MARCO DI MAIO, FERRI, GIACHETTI, LIBRANDI, MIGLIORE, MOR, MORETTO, NOBILI, NOJA, OCCHIONERO, PAITA, PORTAS, ROSATO, ROSTAN, TOCCAFONDI, UNGARO e VITIELLO. –
Al Ministro per le pari opportunità e la famiglia
. – Per sapere – premesso che:
le misure restrittive imposte dalla crescente diffusione del COVID-19 per le donne vittime di violenza rischiano di trasformarsi in un incubo. La necessità di limitare le possibilità di spostamento, evidenziata dal celebre slogan #iorestoacasa, porta anche con sé il timore di non potersi allontanare dalla propria abitazione e di non riuscire a mettere in condizioni di sicurezza se stesse ed i propri figli;
secondo il Dipartimento per le pari opportunità, nella fase successiva alle misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo 2020, si è registrato un evidente calo delle telefonate al numero 1522, segno di un'iniziale crescente paura, data dall'impossibilità di allontanarsi dal proprio domicilio in caso di pericolo, tendenza che è andata poi ad invertirsi nei giorni seguenti anche grazie alla campagna informativa portata avanti dal Dipartimento medesimo;
a tale fine fondamentale è stata la pubblicità istituzionale volta ad incoraggiare le donne a rivolgersi al 1522 in caso di pericolo, anche tramite l'utilizzo dell'apposita app, nonché l'informazione circa la prosecuzione delle attività dei centri antiviolenza e delle case rifugio, che in questo periodo non si sono fermate. Strumenti questi che sicuramente dovrebbero essere incentivati per tutto il periodo di limitazione degli spostamenti previsto dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e dalla decretazione d'urgenza;
il diffondersi del virus, però, necessità di forme di sicurezza e di prevenzione che devono riguardare anche i centri antiviolenza e le case rifugio e le loro ospiti, le quali, a tale scopo, dovrebbero essere incluse tra i destinatari dei dispositivi di protezione individuale, così come l'accoglienza delle donne ed eventualmente dei loro figli sia nei centri antiviolenza che nelle case rifugio dovrà prevedere delle forme di isolamento o quarantena in caso si presenti la necessità di allontanamento dalla propria di residenza;
il momento straordinario che stiamo vivendo ripropone con evidente forza, inoltre, il problema dell'erogazione dei fondi stanziati, sia ordinari che straordinari, per la prosecuzione delle attività dei centri, che lamentano di non ricevere gli aiuti da parte delle regioni da quasi due anni. Una situazione che potrebbe prevedere una forma di erogazione tramite una procedura straordinaria –:
quali iniziative siano state intraprese, in questa eccezionale situazione connessa alla diffusione del COVID-19, affinché le donne vittime di violenza o abuso possano continuare a sentirsi protette, anche in relazione al proseguimento dell'attività dei centri, inclusa l'erogazione effettiva dei fondi stanziati, e alle misure previste per rispettare le disposizioni relative alla prevenzione e diffusione del virus. (3-01435)