ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00676

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 157 del 05/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: BERGAMINI DEBORAH
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORINI BENEDETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/04/2019
ZANELLA FEDERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/04/2019
MULE' GIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/04/2019
SOZZANI DIEGO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/04/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/04/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/04/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 06/05/2019
Stato iter:
16/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2019
Resoconto FERRARESI VITTORIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 16/07/2019
Resoconto BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 11/04/2019

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 06/05/2019

DISCUSSIONE IL 16/07/2019

SVOLTO IL 16/07/2019

CONCLUSO IL 16/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00676
presentato da
BERGAMINI Deborah
testo presentato
Venerdì 5 aprile 2019
modificato
Martedì 16 luglio 2019, seduta n. 209

   BERGAMINI, FIORINI, ZANELLA, MULÈ e SOZZANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   risulta che la procura della Repubblica di Napoli, nell'ambito di una indagine sulla presunta attività di spionaggio ai danni di alcune centinaia di cittadini non colpevoli di alcun reato né interessati da inchieste giudiziarie, ha chiesto e ottenuto il sequestro delle società eSurv srl e Stm srl, produttrici di software di videosorveglianza e spyware;
   risultano indagati i titolari delle due aziende, Marisa Aquino e Vito Tignanelli (Stm) e Giuseppe Fasano e Salvatore Ansani (eSurv), con l'accusa di violazione delle norme sul trattamento dei dati personali e la frode in pubblica attività;
   la Esurv, con sede a Catanzaro, ha iniziato le attività a febbraio 2015, gestendo, fra l'altro, le intercettazioni decise dalle procure di Benevento, Roma, Milano, Napoli e altri numerosi uffici giudiziari attraverso il software Exodus;
   Startmag.it segnala che dal 2015 sono «oltre 150 le installazioni in Italia di eSurv tra pubblica amministrazione, industrie e sanità. Tra i clienti si contavano Eni, Sogei, John Richmond, il comune di Salerno, la regione Basilicata, il comando dei vigili urbani del comune di Roma, il comune di Domodossola, il comune di Nova Milanese, l'azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo». Lo stesso sito riporta come eSurv srl abbia registrato una crescita rilevante: l'utile d'esercizio è passato tra il 2016 e il 2017 da 18.936 a 115.863 euro, mentre il patrimonio netto è più che quadruplicato da 32.345 a 148.207 euro;
   attraverso Exodus, una volta scaricato e installato nel dispositivo telefonico, è possibile carpire un ampio ventaglio di dati e informazioni, permettendo in sostanza non solo la registrazione delle chiamate vocali, ma anche il pieno accesso in remoto dei contenuti di messaggistica (comprese le varie chat), di immagini e video, finanche la possibilità di svolgere intercettazioni ambientali attraverso il microfono dello stesso dispositivo, al pari di qualsiasi microspia;
   l'impiego di Exodus da parte della magistratura prevedeva che, a seguito della necessaria autorizzazione, venisse inviato al dispositivo telefonico del soggetto indagato un messaggio promozionale attraverso il quale sarebbe stato scaricato e installato lo spyware per intercettarne e captarne comunicazioni, dati e informazioni;
   Ansani avrebbe ammesso di «aver creato e inserito in rete in via preventiva e senza alcuna autorizzazione una serie di “app mascherate” apparentemente innocue e di comune utilizzo ma che in realtà contenevano il “virus” che consentiva il funzionamento al captatore informatico e, quindi, chiunque sino ad oggi abbia scaricato l'applicazione avrebbe introdotto anche il captatore informatico, con la conseguenza di essere esposto a intercettazione dei propri dati e delle proprie comunicazioni»;
   dalle indagini in corso starebbe emergendo, altresì, che svariate applicazioni, acquistabili e scaricabili gratuitamente su piattaforme come Google Play store, conterrebbero il medesimo spyware Exodus, rappresentando quindi un rischio concreto per centinaia di migliaia di cittadini e utenti, come ampiamente denunciato dal Garante per la protezione dei dati personali –:
   se il Governo intenda chiarire se si possa escludere che Exodus abbia messo a rischio la sicurezza nazionale;
   quali iniziative urgenti di competenza, anche di natura normativa, il Governo intenda assumere per affrontare le problematiche di cui in premessa e per rimuovere i software spia diffusi dalle piattaforme come fossero comuni applicativi e prevenirne l'immissione in rete;
   se non intendano svolgere approfondimenti, nell'ambito delle proprie competenze, in ordine a eventuali turbative delle inchieste per le quali è stato impiegato Exodus. (3-00676)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

software

sicurezza pubblica

protezione delle comunicazioni