Legislatura: 18Seduta di annuncio: 69 del 23/10/2018
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 23/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SPERANZA ROBERTO LIBERI E UGUALI 23/10/2018 FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 23/10/2018
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 23/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 24/10/2018 Resoconto MURONI ROSSELLA LIBERI E UGUALI RISPOSTA GOVERNO 24/10/2018 Resoconto DI MAIO LUIGI MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 24/10/2018 Resoconto SPERANZA ROBERTO LIBERI E UGUALI
DISCUSSIONE IL 24/10/2018
SVOLTO IL 24/10/2018
CONCLUSO IL 24/10/2018
MURONI, SPERANZA e FORNARO. —
Al Ministro dello sviluppo economico
. — Per sapere – premesso che:
le fonti fossili sono la principale causa del riscaldamento globale, dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento. Eppure agli interroganti non sembra che questo Governo voglia cessare di finanziare tale settore con ricchi sussidi. Nel 2016 i sussidi erogati dallo Stato alle grandi compagnie petrolifere sono stati 14 miliardi di euro, in forma diretta o indiretta. Le aziende pagano solo il 10 per cento di royalty per le trivellazioni su terra ferma e il 7 per cento per quelle marine;
le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi, alle quali si ricorda che il movimento politico a cui appartiene il Ministro interrogato si è sempre opposto, mettono a rischio anche i mari italiani, con progetti estesi per oltre 120 mila chilometri quadrati. Sono 67 le concessioni di coltivazione, 138 le piattaforme, 24 i permessi di ricerca attivi a cui se ne potrebbero aggiungere ulteriori 34;
le piattaforme estrattive non solo rappresentano un rischio per la salute, per l'ambiente e per i mari italiani, ma hanno anche impatti molto importanti sulla fauna marina e sulla pesca. Le prospezioni di ricerca spesso utilizzano la tecnica dell’airgun che provoca gravi danni agli organismi marini, in particolare ai cetacei, mentre la pesca può diminuire fino al 50 per cento, con conseguenti danni all'economia e al turismo dei territori interessati;
queste attività impattanti portano a quantità di idrocarburi che soddisfano meno del 10 per cento dei consumi energetici del nostro Paese: un modello illogico e antieconomico;
si è, invece, ancora in attesa dell'emanazione del decreto «Fer» (fonti energie rinnovabili) che continua ad essere oggetto di rimpallo tra il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
dalla lettura del documento programmatico di bilancio si evince che l’«ecobonus» viene prorogato solo fino al 31 dicembre 2019, mentre esponenti delle forze politiche di Governo avevano assicurato la sua stabilizzazione. Non c’è invece traccia del «sismabonus», cioè della detrazione introdotta nel 2017 per gli interventi di ristrutturazione in funzione antisismica;
si ricorda che solo grazie all’«ecobonus» le famiglie italiane hanno investito nel 2017 oltre 3,7 miliardi di euro per realizzare 420 mila interventi di riqualificazione energetica, con un risparmio di oltre 1.300 GWh/anno –:
se intenda tenere fede all'impegno assunto personalmente di fermare le attività di ricerca ed estrazione, anche attraverso l'adozione del piano delle aree, di cancellare i sussidi alle fonti fossili e di spostare le agevolazioni verso le fonti rinnovabili, eliminando le barriere che oggi le limitano, nonché verso la stabilizzazione dell’«ecobonus» e del «sismabonus». (3-00262)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):conseguenza economica
energia rinnovabile
piano di sviluppo