ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00203

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 52 del 28/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: SPENA MARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 28/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/09/2018
BATTILOCCHIO ALESSANDRO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/09/2018
GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/09/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 28/09/2018
Stato iter:
29/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/01/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 29/01/2019
Resoconto SPENA MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/01/2019

SVOLTO IL 29/01/2019

CONCLUSO IL 29/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00203
presentato da
SPENA Maria
testo presentato
Venerdì 28 settembre 2018
modificato
Martedì 29 gennaio 2019, seduta n. 116

   SPENA, BARELLI, BATTILOCCHIO e GIACOMONI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   Unicoop Tirreno, società cooperativa a responsabilità limitata, è una delle grandi cooperative di consumatori del sistema Coop, con sede legale a Livorno. Conta numerosi punti vendita in Toscana, Lazio, Campania;
   in crisi dal 2015, la società ha messo in atto processi di riorganizzazione aziendale, interessando tutti i punti vendita della rete;
   si è trattato di: cessioni di ramo d'azienda, che hanno interessato i punti vendita in Campania; cessioni di affitto, che hanno interessato i punti vendita di Frosinone e Fiuggi (Frosinone), successivamente riacquisiti in Unicoop Tirreno; la chiusura definitiva, come quella subita dal punto vendita di Terracina (Latina), con il collocamento di 34 lavoratori presso altri punti vendita e il licenziamento di altri; processi di fusione e cessione verso altre cooperative a livello nazionale, come con l'accordo stipulato nel marzo 2016 con Coop Alleanza 3.0 per la cessione di alcuni punti vendita in Umbria, Lazio, Campania;
   ad aprile 2016, viene costituita la Dlu srl (Distribuzione Lazio Umbria), controllata al 100 per cento da Unicoop Tirreno, che raggruppa tutti i punti vendita del Lazio. Tale scelta appare poco comprensibile in considerazione del regime agevolato di maggior favore di cui godono le società cooperative rispetto alle altre, come quelle a responsabilità limitata;
   ancora nel 2016 il consiglio di amministrazione dà mandato al presidente Marco Lami per individuare una figura esterna al mondo cooperativo per risanare il bilancio. Viene così nominato Piero Canova a direttore generale di Unicoop Tirreno, che decide di sostituire e modificare l’asset di governance societario;
   a maggio 2017 azienda e organizzazioni sindacali siglano un piano industriale articolato nel triennio 2017-2019, che punta al pareggio di bilancio nel 2019 e a una chiusura in utile nel 2020;
   il piano industriale, con efficacia fino al 30 giugno 2020, prevede: esuberi in quantità prevalente in sede; ricorso alla cassa integrazione; ricorso ai contratti di solidarietà; incentivi all'esodo. Gli interroganti segnalano che, a differenza di quanto previsto dal piano richiamato, nei vari punti vendita l'azienda ha impiegato lavoratori in somministrazione;
   a giugno 2018 la società comunica che le condizioni dei punti vendita del basso Lazio non presentavano grandi criticità ed erano da considerarsi in linea con l'andamento degli altri punti vendita della regione;

   nel settembre 2018 il consiglio di amministrazione dà mandato a direttore generale e presidente per la cessione di otto punti vendita del basso Lazio: Fiuggi, Frosinone, Colleferro, Genzano, Velletri, Aprilia e due punti vendita a Pomezia, per un numero complessivo di 270 lavoratori diretti e circa 40 dell'indotto;

   tale decisione, estranea al piano industriale, non viene comunicata ai lavoratori che, a quanto risulta, ancora oggi ricevono notizie ufficiose e ombrose sul proprio futuro;

   il 26 settembre 2018 si è svolto un tavolo sulle condizioni di lavoratori e azienda presso il Ministero dello sviluppo economico, che ha visto anche la partecipazione di ben 1.500 lavoratrici e lavoratori allo sciopero e alla manifestazione svolta di fronte al Ministero;

   l'incontro si è concluso con l'impegno delle istituzioni a «intimare all'azienda il blocco di un piano industriale senza alcun senso logico e l'imminente cessione dei punti vendita interessati», nonché l'invito a ricercare una soluzione condivisa e volta a tutelare i lavoratori e le lavoratrici dei punti vendita e dell'indotto;

   le stesse organizzazioni sindacali hanno annunciato che «è solo l'inizio» nell'attesa che l'azienda faccia luce sulle scelte che intende effettivamente assumere –:

   se e quali iniziative urgenti, anche sul piano normativo, il Governo intenda assumere al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e far sì che l'azienda garantisca il concreto e pieno rispetto della dignità dei lavoratori. (3-00203)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

punto di vendita

politica industriale

cooperativa di consumo