ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01181

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 490 del 20/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2021
BAZOLI ALFREDO PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2021
CIAGA' GRAZIELLA LEYLA PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2021
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 20/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/04/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/04/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 21/04/2021
Stato iter:
23/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/04/2021
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 23/04/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 23/04/2021
Resoconto CIAGA' GRAZIELLA LEYLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/04/2021

SVOLTO IL 23/04/2021

CONCLUSO IL 23/04/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01181
presentato da
CARNEVALI Elena
testo presentato
Martedì 20 aprile 2021
modificato
Venerdì 23 aprile 2021, seduta n. 493

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della transizione ecologica, per sapere – premesso che:
   desta preoccupazione l'evolversi della situazione in Lombardia, lungo un versante del lago d'Iseo in agro di Tavernola Bergamasca (Bergamo), dove un fenomeno franoso in atto, la cui pericolosità varia in funzione della sua evoluzione e velocità di spostamento, finendo nel lago d'Iseo, potrebbe generare un'onda anomala tale da mettere in pericolo i centri abitati;
   la frana, monitorata dalla società Italsacci da ormai più di 15 anni, ha subìto una significativa riattivazione a partire dalla seconda metà del mese di febbraio 2021. Questa fase, avviatasi in condizioni meteorologiche di sostanziale tempo sereno e tuttora in corso, ha comportato la formazione di nuove fessurazioni superficiali e un incremento repentino delle velocità rilevate dalla strumentazione geotecnica da valori generalmente inferiori a 1 millimetro al giorno a valori ben superiori a 1 centimetro al giorno;
   il 27 febbraio 2021 il professor Nicola Casagli, presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, ha effettuato con il Centro per la protezione civile dell'Università degli studi di Firenze un sopralluogo sulla frana situata sul versante sud-orientale del Monte Saresano;
   tenuto conto della relazione del citato sopralluogo, pubblicata il 4 marzo 2021, l'Università di Milano-Bicocca ha eseguito uno studio sui possibili scenari di rischio che potrebbero verificarsi in virtù dell'espandimento della frana del Monte Saresano;
   gli scenari di rischio in caso di collasso catastrofico della frana sono molteplici. In quello peggiore la frana (o almeno parte di essa) si propagherebbe fino al lago d'Iseo, generando un'onda anomala che potrebbe potenzialmente raggiungere le aree limitrofe all'abitato di Tavernola Bergamasca, la costa orientale di Monte Isola, oltre che altre località rivierasche;
   in generale, il lago di Iseo è soggetto al rischio di frane lungo tutto il suo perimetro. Si ricorda che Tavernola Bergamasca fu colpita già nel 1906 da una frana costiera (denominata «avvallamento») che fece rovinare nel lago alcune delle case più vicine alla riva. Si ricordano poi gli eventi di crollo nel cantiere Ognoli in data 23 dicembre 1970 e quello nel cantiere Scapioni in data 25 marzo 1986, fino al dissesto avvenuto in data 22 novembre 2010 sulla strada di collegamento tra Tavernola Bergamasca e Parzanica;
   il fenomeno franoso è controllato sin dal 2004 e, a partire dal giorno 22 febbraio 2021, in concomitanza con l'inizio della recente fase di intensa riattivazione, l'attività di monitoraggio è stata intensificata;
   la riattivazione della frana si è manifestata in assenza di precipitazioni e sotto forma di un repentino incremento degli spostamenti secondo un andamento esponenziale, destando pertanto un notevole livello di preoccupazione tra le autorità preposte alla sicurezza dei luoghi;
   successivamente, lo stato di attività del fenomeno sembra essersi impostato su una tendenza debolmente regressiva. Parrebbe, infatti, che la frana sia stata rallentata dalla presenza di uno strato roccioso profondo che fungerebbe da ancoraggio alla massa in movimento; dalla relazione del citato sopralluogo di monitoraggio del 4 marzo 2021 si legge, inoltre, che: «In caso di collasso catastrofico la frana potrebbe raggiungere lo stabilimento cementifero Italsacci, le strade che la attraversano, la strada litoranea e il lago d'Iseo, con tutte le conseguenze che un'eventuale onda anomala indotta potrebbe comportare. Sulla base delle risultanze del sopralluogo, delle caratteristiche del fenomeno investigato e della documentazione condivisa, si ritiene che il sistema di monitoraggio attualmente in funzione sia idoneo, completo e in grado di individuare anomalie significative nello stile deformativo del fenomeno»;
   dalla medesima relazione si evince che: «È tuttavia presumibile che un evento di tale portata sia preceduto da una sensibile accelerazione dei movimenti ben rilevabile con la strumentazione di monitoraggio già attivata, garantendo così un sufficiente preavviso per l'attuazione delle necessarie azioni e procedure di protezione civile»;
   permane, quindi, al momento, nell'ambito della classificazione riportante le fasi operative e i rispettivi criteri di attivazione su cui basare la predisposizione del piano speditivo di protezione civile, una situazione di attenzione che corrisponde a «significativi movimenti della frana con velocità mediamente costante»;
   in seguito, il 19 marzo 2021 si è tenuto in videoconferenza un incontro con i tecnici incaricati dalle comunità montane del Basso Sebino e dei Laghi bergamaschi che stanno coordinando la pianificazione di emergenza di protezione civile per gli abitati interessati dalla potenziale frana del Monte Saresano;
   come dichiarato dall'assessore regionale alla protezione civile della regione Lombardia Pietro Foroni (www.lombardianotizie.online), «il quadro complessivo emerso dalle simulazioni di maremoto – che è ancora da validare ed approfondire – è comunque decisamente più rassicurante rispetto alle notizie uscite nei giorni scorsi sulla stampa. A ciò si aggiunge il fatto che anche la frana sta costantemente decelerando sino a uscire dalla “fase di attenzione” prevista nelle procedure di gestione del rischio»;
   tuttavia, il pericolo non è scongiurato e, anche se costantemente monitorato, deve essere garantita, in termini di risorse e di mezzi, un'adeguata pianificazione dell'emergenza che consenta la pronta messa in sicurezza degli abitanti nel caso in cui si dovesse verificare l'improbabile, ma possibile, scenario peggiore;
   si ritiene, inoltre, fondamentale garantire un efficace e costante monitoraggio dell'attività franosa, sia con riferimento al Monte Saresano, sia in generale per tutte le montagne che circondano il Lago di Iseo, che consenta l'attivazione di misure di messa in sicurezza dei territori –:
   quali iniziative intendano adottare per garantire, per quanto di competenza, un costante e approfondito studio e monitoraggio dei fenomeni franosi in atto, sia per quanto riguarda il Monte Saresano sia, in generale, le montagne che circondano il Lago di Iseo, anche in relazione alla predisposizione dei diversi scenari di rischio;
   se abbiano verificato, per quanto di competenza, se siano stati adottati i piani di emergenza e se gli stessi siano pienamente idonei, in relazione ai diversi scenari di rischio, in termini di risorse e mezzi, a garantire la messa in sicurezza della popolazione in caso di evento disastroso e se siano presenti in loco idonee risorse per la migliore e tempestiva attuazione della pianificazione di emergenza;
   quali iniziative urgenti intendano adottare per la messa in sicurezza del territorio mediante azioni concrete di contenimento, mitigazione e stabilizzazione del rischio di frane, anche con particolare riguardo alla frana in zona Tavernola-Parzanica.
(2-01181) «Carnevali, Berlinghieri, Bazoli, Ciagà, Fiano».