ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01167

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 480 del 06/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 06/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 06/04/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI delegato in data 06/04/2021
Stato iter:
09/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/04/2021
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 09/04/2021
Resoconto MORELLI ALESSANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI)
 
REPLICA 09/04/2021
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/04/2021

SVOLTO IL 09/04/2021

CONCLUSO IL 09/04/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01167
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Martedì 6 aprile 2021
modificato
Venerdì 9 aprile 2021, seduta n. 483

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   da anni ormai residenti, turisti e lavoratori denunciano lo stato di intollerabile abbandono e conseguente degrado in cui versano le aree attigue ai valli ferroviari, aree demaniali o aree concesse, le stazioni ferroviarie, le autostrade e i viadotti, compromettendo il decoro urbano, il paesaggio e l'immagine complessiva dell'Italia e offrendo un pessimo biglietto da visita per le grandi aree metropolitane a visitatori e pendolari;
   tale situazione si registra, in particolar modo, nelle grandi città, ancorché le stesse rappresentino città d'arte o aree urbane dove maggiormente si concentrano attività economiche del terziario o dell'industria con conseguente maggiore afflusso di utenti: Roma, Milano, Firenze, Napoli, Bologna, Torino, solo per fare alcuni esempi;
   il degrado generato si trasforma in crollo dei coefficienti di sicurezza, trasformando aree e manufatti di proprietà dello Stato e concessi a soggetti terzi in ricettacolo di rifiuti speciali, in obiettivi per occupazioni abusive da parte di sbandati e senza fissa dimora, in luoghi utili all'esercizio di attività illegali come spaccio e stoccaggio di droga e armi, prostituzione, basi logistiche per il controllo di attività criminose; pezzi di città assaliti da ogni forma di declino sociale e urbano fino alla quotidiana attività di graffitari che deprezzano i valori immobiliari e aggiungono al degrado sociale e ambientale un danno economico per i residenti e per le attività economiche;
   in particolare, l'area a Roma che parte dalla stazione Tuscolana e attraversa piazza Ragusa proseguendo per Via della Stazione Tuscolana, è totalmente fuori controllo con proprietà demaniali, di competenza del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, dove persistono manufatti edilizi e baracche mai mantenuti, con coperture in Eternit a quanto risulta agli interpellanti, mai bonificate, abitati abusivamente da clandestini e senza fissa dimora di cui viene messa in pericolo l'incolumità fisica, presidiati da un circuito di criminalità, con la presenza, a quanto consta agli interpellanti, di barriere in cemento armato tipo «new jersey» adibite a protezione delle attività illegali, piazzali trasformati in discariche a cielo aperto e in luoghi di selezione e smistamento per refurtiva proveniente da furti in appartamento di auto, con situazione di allarme continuo tale da poter sfociare in qualunque momento in tragedia;
   a nulla sono valse fin qui le rimostranze e le iniziative dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni locali, che si sono organizzati anche in comitati di quartiere, per cercare di affrontare le problematiche della zona;
   come denunciato con precedenti atti di sindacato ispettivo, a cui non è mai stato dato riscontro, si tratta di vere bombe ambientali e sociali con aggiunta di fumi nocivi legati alla presenza continua di motrici, gru e macchinari di varia natura e in continua attività diurna e notturna; persiste, secondo quanto riferito all'interrogante e denunciato dai comitati di zona, la presenza di amianto su cui Rfi intervenne anni fa con parziali e inidonee bonifiche che non hanno risolto l'annoso problema. Si legge in un volantino che i vecchi capannoni abbandonati, gestiti da Rete Ferroviaria Italiana, minacciano seriamente la salute dei residenti, disperdendo nell'aria polveri contenenti fibre d'amianto. Al veleno si somma anche il pericolo per la sicurezza derivato dall'incuria e dall'occupazione da parte di irregolari, extracomunitari e non, di tali manufatti. Taluni svolgerebbero attività commerciali mascherate da aggregazioni ludiche e sociali, facendo concorrenza sleale nei confronti di analoghe attività svolte da imprenditori che invece pagano affitti, tasse, personale, bollette. Una parte di queste attività si riversano all'interno della Stazione Tuscolana, luogo sempre più insicuro e incustodito;
   si ribadisce nel volantino che all'interno della zona di pertinenza del gruppo Ferrovie dello Stato vi sono, infatti, insediamenti abusivi, spesso legati a situazioni sociali di degrado e di emergenza abitativa e attività criminali, quali spaccio e prostituzione; in tutta la zona limitrofa si segnalano furti d'auto, scippi, furti nelle abitazioni del quartiere;
   in particolare, di notte la stazione e le aree circostanti diventano «terra di nessuno»;
   nonostante le numerose proteste e i reclami rivolti dai cittadini a Rfi, la situazione non ha trovato ancora alcuna risposta positiva, eccezion fatta per i giganteschi progetti di trasformazione urbanistica realizzabili in venti anni e tutt'altro che indirizzati agli obiettivi di manutenzione responsabile dei beni concessi dallo Stato;
   a conferma di tale situazione, solo un anno fa, l'assessore all'urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, in occasione dell'approvazione della variante al Piano regolatore generale per la riqualificazione dell'area della stazione Tuscolana, aveva dichiarato: «Abbiamo già avuto diversi confronti con cittadini, comitati di quartiere e associazioni, ci sarà una dismissione progressiva di attività inquinanti, capannoni o accatastamenti di materiali di scarto e il recupero dell'area con attività interessanti per il quartiere e ampi spazi pedonali. Il tutto all'interno di una visione di sistema delle stazioni dell'anello ferroviario come porte di accesso alla città»;
   a parere degli interpellanti non si può più continuare a rinviare il problema, ma è necessario intervenire immediatamente anche per scongiurare tragedie fortuite o premeditate con conseguenti onerose richieste di risarcimento a danno di Rfi, ovvero l'esplosione di conflitti sociali sul territorio –:
   se e quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda adottare per sanare la grave situazione esposta in premessa, garantendo la riqualificazione immediata dell'intera area, la rimozione del materiale in amianto rilevato, con annessa bonifica a garanzia di livelli minimi di qualità della vita;
   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini residenti nelle zone degradate adiacenti alle aree ferroviarie, dislocate in tutta Italia, e, nello specifico, nell'area della stazione Tuscolana di cui in premessa, deturpata da scritte murali e teatro di violenze, occupazioni e attività commerciali abusive, discariche a cielo aperto, attività di spaccio e traffico di droga.
(2-01167) «Rampelli, Lollobrigida».