ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01116

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 463 del 03/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 03/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 03/03/2021
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 03/03/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/03/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/03/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/03/2021
Stato iter:
26/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/03/2021
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 26/03/2021
Resoconto SISTO FRANCESCO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 26/03/2021
Resoconto BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/03/2021

DISCUSSIONE IL 26/03/2021

SVOLTO IL 26/03/2021

CONCLUSO IL 26/03/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01116
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo presentato
Mercoledì 3 marzo 2021
modificato
Venerdì 26 marzo 2021, seduta n. 475

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, per sapere – premesso che:
   ci sono storie difficili da leggere, storie impossibili da accettare, come quella di «Violetta», una bambina di dieci anni allontanata l'11 febbraio 2020 dal padre e dalle sorelle in nome di una presunta alienazione parentale;
   secondo numerose fonti di stampa, tutto è iniziato quando il padre, con il quale la piccola viveva insieme alle sorelle, in attesa del processo per maltrattamenti nei confronti della madre, si è rivolto agli assistenti sociali, per essere aiutato a comprendere e gestire le difficoltà psicologiche della figlia, ma i servizi sociali, invece di supportarlo, hanno deciso inaspettatamente di prelevare la bambina da scuola e affidarla ad una comunità;
   la decisione del tribunale dei minorenni sarebbe stata assunta sulla base della relazione della consulenza tecnica d'ufficio, che ha ritenuto che la piccola provasse risentimento verso la madre perché manipolata dal padre, ma, secondo l'avvocato Miraglia, al quale il padre si è rivolto, «la bambina è stata allontanata dal papà ancor prima che venisse depositata la Ctu»;
   la decisione di rinchiudere Violetta in una comunità sarebbe stata assunta, come accertato dal consulente tecnico della famiglia, la professoressa Vincenza Palmieri, «senza avere mai incontrato padre e bambina insieme o la bambina con il suo nucleo familiare, in assenza oggettiva di alcun malessere o alcun disagio manifestato dalla bambina che invece stava benissimo»;
   tale caso ha, peraltro, portato alla luce un fenomeno finora sconosciuto, il « reset» del minore e dei suoi affetti, quale forma più crudele di tortura per un bambino: secondo la professoressa Palmieri, infatti, Violetta è stata allontanata dal padre sulla base della «necessità di resettare la bambina per evitare ipotetici rischi futuri alla sua salute psico-fisica; provocandole, invece, un danno certo e reale»;
   usando le parole del legale, Violetta «vive in uno stato di “infelicità cronica”, sentendosi la figlia “sbagliata” in quanto l'unica ad essere stata allontanata dal papà e dalle sorelle, alle quali è molto legata. È stata poi costretta ad interrompere i corsi di danza che seguiva, il tutto senza alcuna plausibile spiegazione. Ha subito un netto calo nel rendimento scolastico dal momento in cui ha fatto il suo ingresso nella comunità, dove non è seguita a dovere dal punto di vista medico e sanitario»;
   il padre, che da febbraio 2021 ha sentito la figlia due volte e solo tramite messaggi, ha assistito impotente alle violenze subite all'interno della comunità: «Dopo qualche settimana mi hanno chiamato dicendomi che la bambina era stata spinta ed aveva subito un trauma cranico. Inoltre, in seguito ad una visita pediatrica, è stato riscontrato che mia figlia ha eruzioni cutanee, una scarsa igiene personale ed un soffio al cuore, che non aveva assolutamente alla nascita. Per riuscire a fare visitare la bambina da un cardiologo ho dovuto fare un esposto ai carabinieri. Violetta è stata maltrattata da chi l'ha messa al mondo ed ora continua ad essere maltrattata dallo Stato»;
   sempre secondo l'avvocato Miraglia, che ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Torino per accendere i riflettori su modus operandi opaco dei servizi sociali, del tribunale di Torino e di tutto ciò che ruota intorno, «molte case famiglie a Torino sono gestite da giudici onorari, con un conflitto di interesse evidente. Ci sono allontanamenti facili tanto che la regione Piemonte ha istituito una commissione»: solo a titolo esemplificativo, Franca Seniga, referente del consorzio intercomunale dei servizi alla persona dei comuni di Collegno e Grugliasco, è anche giudice onorario presso il tribunale dei minori, referente Cismai Piemonte; il dottor Enzo Genco, consigliere onorario della sezione per i minorenni della Corte d'appello di Torino, è anche responsabile del servizio minori del comune;
   della stessa idea la professoressa Palmieri, che ha parlato di un vero e proprio «sistema Piemonte»: «La situazione Minori del Piemonte è affine a quella di tutte le regioni italiane. Ma emerge per alcune specificità particolari. [...] Intanto, una infinità di casi di cui mi sono occupata, sempre qui in Piemonte, di una crudeltà ed efferatezza inusitate a cui è seguita una totale chiusura delle Istituzioni. Episodi in cui abbiamo visto ragazzini portati via davanti ad una scuola da un plotone di operatori e rinchiusi in comunità psichiatriche solo perché “litigavano con i genitori”. Al di là di questi fatti specifici, in Piemonte abbiamo registrato la presenza di ben 531 strutture per minori e 146 enti che gestiscono tali strutture. Il dato più significativo, tra i tanti, è quello di ben 52 strutture psichiatriche per minori: il Piemonte è la regione con il maggior numero di comunità psichiatriche in Italia ! [...] Attualmente, in Piemonte si contano 2.700 posti letto per bambini sottratti alla propria famiglia. Ognuno di questi posti, quando resta vuoto, rappresenta un mancato guadagno. Ecco, allora, che spesso vengono occupati anche da bambini provenienti da altre regioni. A tutto ciò dobbiamo aggiungere un elemento ulteriore, importantissimo. Il fitto sistema della formazione regionale, all'interno di tale sistema. [...]. E allora è tutta una filiera, che si snoda lungo un percorso che ci indica persone che ricoprono ruoli importanti, nodali, CTU, CTP, servizi sociali che alimentano il sistema. [...] È il sistema di connivenza tra potere politico, autorità giudiziaria e lobby psichiatriche e della formazione; ed è questo che, con coraggio, va scardinato»;
   in numerosi altri casi denunciati con atti di sindacato ispettivo, è stata attivata una procedura d'urgenza, salvo dover poi aspettare anni per verificare, magari, che non vi fossero i presupposti per un intervento del genere: spesso si strappa un bambino alla propria famiglia per un ipotetico rischio e lo si consegna ad una certezza di infelicità –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali immediate iniziative di competenza intenda adottare anche in relazione alla vicenda di Violetta e scardinare definitivamente un eventuale «sistema Piemonte» o qualunque altro analogo «sistema» sul territorio nazionale;
   se sia a conoscenza della portata del preoccupante fenomeno del « reset» dei minori citato in premessa e quali immediate iniziative di competenza intenda assumere in merito.
(2-01116) «Bellucci, Lollobrigida, Montaruli».