ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZO RINA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/01/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI 12/01/2021


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI E PER IL TURISMO delegato in data 07/01/2021
Stato iter:
15/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/01/2021
Resoconto DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2021
Resoconto ORRICO ANNA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 15/01/2021
Resoconto DE LORENZO RINA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/01/2021

SVOLTO IL 15/01/2021

CONCLUSO IL 15/01/2021

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01067
presentato da
DE LORENZO Rina
testo presentato
Martedì 12 gennaio 2021
modificato
Venerdì 15 gennaio 2021, seduta n. 452

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   il 2 gennaio 2021 il lungomare di via Partenope ha perso uno dei simboli più noti: il cosiddetto arco borbonico risalente al 1800, ritratto in decine di dipinti da tre secoli a questa parte, che ricordava il vecchio approdo per i pescatori del borgo Santa Lucia, è crollato nelle acque del lungomare di Napoli, sotto il peso del tempo e dell'incuria. Un'opera in pietra per la quale l'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale (Adsp), in qualità di ente concessionario, nel maggio 2020 aveva ricevuto dalla soprintendenza di Napoli comunicazione attraverso la quale si imponeva «l'obbligo di eseguire i necessari interventi di messa in sicurezza e restauro», considerate le precarie condizioni statiche del bene «di eccezionale valore artistico e culturale» tali da rendere «urgenti e improcrastinabili interventi di consolidamento e restauro»;
   nel luglio 2020 l'Autorità portuale provvedeva soltanto a recintare l'approdo delimitandolo con tubi innocenti del tutto inefficaci, senza mai procedere con gli interventi di messa in sicurezza e restauro per i quali la soprintendenza imponeva all'Autorità portuale la presentazione di un progetto nel termine di 30 giorni;
   ai sensi dell'articolo 33 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, commi 5 e 6 «se il proprietario, possessore o detentore del bene non adempie all'obbligo di presentazione del progetto, ... si procede con l'esecuzione diretta» e ancora «in caso di urgenza, il soprintendente può adottare immediatamente le misure conservative necessarie»;
   nonostante la situazione di pericolo imminente, le autorità competenti non sono intervenute fino al crollo della struttura, per il quale sono in corso accertamenti da parte dell'autorità giudiziaria –:
   alla luce di quanto esposto in premessa, quali iniziative i Ministri interpellati intendano adottare al fine di consentire la ricostruzione di una testimonianza di grande valore storico, facendo chiarezza, per quanto di competenza, sulle responsabilità degli enti preposti alla tutela del patrimonio artistico-culturale italiano.
(2-01067) «De Lorenzo, Fornaro».