ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00886

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: STUMPO NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 28/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
16/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 16/03/2021
Resoconto STUMPO NICOLA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 16/03/2021
Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 16/03/2021
Resoconto STUMPO NICOLA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/03/2021

SVOLTO IL 16/03/2021

CONCLUSO IL 16/03/2021

Atto Camera

Interpellanza 2-00886
presentato da
STUMPO Nicola
testo presentato
Martedì 28 luglio 2020
modificato
Martedì 16 marzo 2021, seduta n. 469

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   la città di Messina – come si legge nella relazione del Ministro dell'interno al Parlamento sulle attività svolte e i risultati della Direzione investigativa antimafia relativa al periodo luglio-dicembre 2019 – si caratterizza per «l'operatività e la posizione di indiscussa supremazia di una “cellula” di Cosa nostra catanese, nei confronti della quale i clan locali – stabili nei singoli quartieri secondo una consolidata geografia – tendono a non entrare in contrasto. Questa “cellula” era espressione del sodalizio denominato “Romeo-Santapaola”, che, in maniera silente, ha proiettato i propri interessi in diversi settori dell'imprenditoria e della pubblica amministrazione. (...) Ferma restando l'estensione della cosiddetta cellula Romeo-Santapaola su tutta la città di Messina, la criminalità organizzata storica della città continua a strutturarsi secondo competenze rionali, con gruppi a connotazione familiare, che tendono ad agire in autonomia»;
   le mafie esercitano il controllo del territorio, non solo attraverso le tradizionali attività di racket, estorsioni e usura, ma anche attraverso azioni dalla forte valenza simbolica, nei territori in cui alla presenza strutturata si affianca una mentalità criminogena diffusa;
   assumono particolare rilevanza le corse clandestine dei cavalli che, insieme agli aspetti legati alle scommesse illegali e al rischio per l'incolumità di persone e animali, si caratterizzano come una manifestazione dello strapotere delle mafie che si appropriano di porzioni del territorio coinvolgendo decine di giovani, realizzando un vero e proprio rito collettivo che esalta l'illegalità e un sistema di disvalori pericolosamente capace di coinvolgere e aggregare, anche attraverso l'uso spregiudicato dei social network;
   diverse operazioni delle forze dell'ordine e procedimenti penali segnalano questa evidenza:
    a) il processo denominato «Totem» (aprile 2020) seguito all'inchiesta, coordinata dalla Direzione investigativa antimafia di Messina guidata da Maurizio De Lucia, ha svelato che, nella zona nord della città di Messina – quartiere Giostra – opera il gruppo criminale dei Galli-Tibia, storicamente dedito alla gestione delle gare clandestine di cavalli e alle relative scommesse, oltre che all'istallazione illegale di videopoker e al controllo di locali notturni nella riviera nord del capoluogo;
    b) nelle motivazioni della sentenza «Beta 2», del settembre 2019, dal giudice per le udienze preliminari Monica Marino si legge «La presente associazione (famiglia Romeo-Santapaola) ha diversificato le proprie attività dividendo i compiti fra gli affiliati, ognuno specializzato in uno specifico settore (corse clandestine di cavalli e scommesse, (...) gioco on line, (...) raccolta di scommesse illegali su eventi sportivi, tramite piattaforme informatiche straniere non autorizzate ad operare in Italia, investimenti e controllo di attività del settore farmaceutico)»;
    c) il processo (2018) seguito all'operazione «Zikka», l'inchiesta dei carabinieri sul giro di scommesse clandestine intorno alle corse di cavalli nelle zone di Santa Margherita, nell'area in cui si trovano gli edifici del Coordinamento di edilizia popolare in viale Giostra e Gazzi, ha evidenziato una rete di soggetti che organizzavano il «palio» clandestino e ne gestivano le scommesse. Al centro degli accertamenti, la gestione dei cavalli e di tutte le fasi «preparatorie», dagli allenamenti al contatto con i veterinari, che poi somministravano agli animali sostanze dopanti per aumentarne le prestazioni. Alcuni soggetti avevano anche il compito di fantini, mentre altri si occupavano di raccogliere le scommesse e incassare i proventi;
    d) ancora il 25 giugno 2020, come segnalato da testate giornalistiche e come rintracciabile da diversi video pubblicati sui principali social network, si è svolta l'ennesima corsa clandestina di cavalli nel quartiere Giostra della città di Messina, coinvolgendo decine di scooter che, di fatto, delimitavano il «circuito» sottratto alle regole dello Stato di diritto e privatizzato a beneficio delle mafie;
    e) solo per un puro caso fortuito uno dei due «fantini», caduto dal calesse, in mezzo ai motorini in corsa, dopo che il cavallo era andato a finire contro un guard rail, non ha subito lesioni gravi o messo a rischio la propria incolumità;
   il perpetuarsi di tali manifestazioni, oltre a generare un flusso di proventi illeciti legati alle scommesse illegali e a mettere in serio pericolo la salute di animali pesantemente dopati e persone in una condizione di sostanziale rischio per la velocità e la vicinanza con scooter e motorini, riafferma in maniera inequivocabile il potere delle cosche e il loro predominio sul territorio;
   dalle immagini e da alcune segnalazioni emerge come la presenza di giovani e giovanissimi, in taluni casi anche minorenni, trasformi questa manifestazione di illegalità in una sorta di rito iniziatico rispetto all'adesione ai disvalori delle mafie;
   infine, non è tollerabile né accettabile che porzioni di territorio possano essere sottratte alla giurisdizione dello Stato per diventare zone franche senza regole e leggi –:
   quali iniziative di controllo del territorio e di prevenzione e di contrasto della criminalità abbia messo o intenda mettere in atto, per il tramite della prefettura di Messina, anche attraverso l'attivazione delle competenze e delle risorse del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, con il pieno coinvolgimento degli enti pubblici e delle amministrazioni locali.
(2-00886) «Stumpo».