ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00878

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 28/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIONERO GIUSEPPINA ITALIA VIVA 28/07/2020
PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA 28/07/2020
NOJA LISA ITALIA VIVA 28/07/2020


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
07/08/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/08/2020
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 07/08/2020
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/08/2020

SVOLTO IL 07/08/2020

CONCLUSO IL 07/08/2020

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00878
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo presentato
Martedì 28 luglio 2020
modificato
Venerdì 7 agosto 2020, seduta n. 388

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   nel 2014, il Governo Renzi aveva istituito (con il decreto del Presidente del Consiglio – Dpcm – del 27 maggio di quell'anno) un'apposita unità di missione presso la Presidenza del Consiglio, chiamata ItaliaSicura, con il compito di curare coordinamento, pianificazione e gestione del rischio idrogeologico in Italia di concerto con le regioni, al fine di mettere in sicurezza il Paese e contrastare il dissesto idrogeologico (che interessa quasi l'80 per cento del territorio italiano), individuando gli interventi necessari ed i relativi fondi;
   in tre anni tale struttura ha investito 9 miliardi di euro e aperto 1.334 cantieri; con la legge di bilancio per il 2018 erano stati inoltre individuati circa 1.150 milioni di euro e raggiunto un programma di intervento con le regioni;
   con il decreto-legge n. 86 del 2018, approvato dal precedente Governo, tale struttura di missione è stata poi soppressa, affidando al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare i relativi compiti;
   il Ministro interpellato, intervistato dal quotidiano La Repubblica il 24 luglio 2020, ha motivato la chiusura della unità di missione con gli alti costi di gestione valutati intorno a «900 milioni di euro». La questione era già stata oggetto di un'interrogazione parlamentare l'11 gennaio 2017, quando il presidente della Commissione ambiente del Senato Giuseppe Mannello (Nuovo centrodestra) aveva chiesto, tra le altre cose, «quali siano i costi di funzionamento della struttura e su quali capitoli di bilancio gravino»;
   il rappresentante del Governo pro tempore, allora il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luciano Pizzetti (Pd), aveva risposto che le spese della struttura di missione «sono state sostenute a valere sui capitoli di spesa n. 170 e n. 172 del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri, su cui sono stati stanziati, dal 2014 ad oggi, 1.383.876 euro»;
   dai bilanci di previsione della Presidenza del Consiglio negli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, emerge che in tutti questi anni è stata prevista una «spesa per il funzionamento della struttura di missione» (capitolo di spesa n. 170) compresa tra i 190 e i 200 mila euro all'anno, e «retribuzioni del personale in servizio presso la struttura di missione» (capitolo di spesa n. 172) pari, nel complesso, a 595.763 euro all'anno. Si tratta dunque, in totale, di poco meno di 800 mila euro all'anno, una cifra, dunque, ben lontana dai 900 milioni di euro denunciata dal Ministro Costa;
   in virtù della soppressione dell'unità di missione in questione sono stati conseguentemente bloccati 12 miliardi di euro di investimenti già programmati anche con fondi europei e con accordi di programma sottoscritti con tutte le regioni per interventi su infrastrutture, scuole e territori a rischio;
   le esondazioni avvenute nelle ultime settimane in numerose territori del nostro Paese hanno confermato la necessità di apportare interventi mirati ed efficaci per contrastare il dissesto idrogeologico alimentato anche dai cambiamenti climatici;
   recenti studi hanno rilevato infatti che, dall'inizio del 2020 ad oggi, lungo la penisola si sono verificati 66 nubifragi con precipitazioni violente e bombe d'acqua, con un aumento del 22 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno;
   in una recente intervista il Ministro interpellato ha confermato che molte risorse stanziate per contrastare il dissesto idrogeologico non sono state ancora spese e che nel 2018 tali investimenti non utilizzati ammontavano a circa 11 miliardi di euro, individuando inoltre che tali ritardi sarebbero da attribuire soprattutto agli adempimenti burocratici causati proprio da «Italia Sicura» –:
   se i costi effettivamente sostenuti per l'unità di missione Italia Sicura siano quelli riportati in premessa e indicati in occasione della risposta all'interrogazione l'11 gennaio 2017 al Senato o se, invece, siano quelli citati dal Ministro interpellato al quotidiano la Repubblica il 24 luglio 2020;
   quanti cantieri siano stati effettivamente avviati e conclusi dal 1o giugno 2018, data della chiusura della unità di missione, ad oggi.
(2-00878) «Fregolent, Occhionero, Paita, Noja».