ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00223

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 108 del 15/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: ROTTA ALESSIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 15/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/01/2019
Stato iter:
01/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/03/2019
Resoconto ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 01/03/2019
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 01/03/2019
Resoconto ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/03/2019

SVOLTO IL 01/03/2019

CONCLUSO IL 01/03/2019

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00223
presentato da
ROTTA Alessia
testo presentato
Martedì 15 gennaio 2019
modificato
Venerdì 1 marzo 2019, seduta n. 135

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   il 13 dicembre 2017, la Ministra della salute pro tempore ha risposto all'interrogazione n. 3-03430 in cui si chiedeva se esistessero specifiche linee guida circa l'efficacia della plasmaferesi sulla rimozione delle sostanze Pfas, nonché se vi fosse un protocollo scientifico clinicamente validato e un'autorizzazione di un comitato etico per l'adozione della plasmaferesi su larga scala con il coinvolgimento anche di minori di anni 14, così come avviene nella regione Veneto;
   la popolazione di tre province del Veneto (Vicenza, Verona e Padova) da alcuni anni convive con la preoccupazione di abitare in un territorio inquinato dalle sostanze perfluoroalchiliche, conosciute come Pfas;
   nel mese di giugno del 2017 la regione Veneto aveva dato avvio a una procedura su larga scala, appunto la plasmaferesi, con l'obiettivo di abbattere la quantità di Pfas riscontrata nel sangue della popolazione a seguito di un piano di biomonitoraggio avviato sempre dalla stessa regione;
   la Ministra pro tempore, rispondendo all'interrogazione, ha precisato che il Ministero della salute e l'Istituto superiore di sanità non sono stati mai formalmente interessati dalla regione Veneto circa l'utilizzo di questa terapia e ha chiarito che non risultano evidenze scientifiche in ordine alla possibilità di rimuovere gli Pfas o gli Pfoa attraverso l'uso della plasmaferesi;
   la Ministra pro tempore ha specificato ulteriormente che «le più recenti linee guida non includono detti contaminanti tra gli agenti inquinanti che possono essere rimossi con tale tecnica. Il ricorso alla plasmaferesi è fortemente sconsigliato proprio in quelle situazioni particolari e rare (ed è questo il caso dell'inquinamento da Pfas e Pfoa, presente nella sola regione Veneto) in cui si registra una specifica tipologia di inquinamento ambientale»;
   per tali ragioni, e in considerazione anche del fatto che la plasmaferesi è una terapia fortemente invasiva, la regione Veneto, prima di sottoporre le persone a tale trattamento, avrebbe dovuto procedere a una preventiva sperimentazione;
   la Ministra pro tempore ha concluso rassicurando di aver già chiesto alla regione Veneto maggiori e più dettagliate informazioni in merito, al fine di poter valutare l'adozione di un'iniziativa volta a tutelare la salute dei cittadini veneti;
   sebbene sia importante cercare soluzioni al problema Pfas nel sangue, è tuttavia doveroso farlo nel rispetto della scienza e a garanzia della salute. Non è di certo responsabile proporre un trattamento senza aver verificato se è utile, quali effetti produce e se davvero valga la pena di investire milioni di euro senza dati chiari e precisi;
   la regione Veneto sta continuando le operazioni di screening, ma, una volta consegnati i referti e in presenza di elevati valori di plasmaferesi, non offre alcuna soluzione concreta: a quanto consta agli interpellanti in alcune lettere inviate dall'azienda ospedaliera di Padova (unità operativa immunotrasfusionale) si indicherebbe semplicemente un recapito telefonico da contattare dell'azienda ospedaliera e una nota informativa che descrive in cosa consiste la procedura;
   tuttavia, secondo quanto riferito agli interpellanti, contattando il numero di telefono indicato per fissare un appuntamento per eseguire i trattamenti, l'operatore dichiarerebbe che essi sono sospesi in seguito al blocco stabilito dal Ministero della salute;
   è del tutto evidente che fare lo screening, senza offrire soluzioni concrete ai cittadini, stia producendo tra la popolazione uno stato di grande agitazione;
   la regione Veneto ha ricevuto dal Ministero della salute una circolare recante «applicazione delle procedure di plasmocentesi», in cui si ribadisce la disponibilità del Centro nazionale sangue e dell'Istituto superiore di sanità a ogni forma di collaborazione tecnico-scientifica sul tema dell'impegno della plasmocentesi terapeutica in questa specifica situazione clinica, per la quale è necessario procedere sulla base di solide evidenze scientifiche –:
   quali iniziative intenda mettere in campo, per quanto di competenza, per garantire il diritto alla salute dei cittadini veneti che devono rimuovere le sostanze Pfas dal loro sangue.
(2-00223) «Rotta, Zardini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

diritto alla salute

agente inquinante