ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00510

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 566 del 17/09/2021
Abbinamenti
Atto 1/00511 abbinato in data 22/09/2021
Atto 1/00513 abbinato in data 22/09/2021
Atto 1/00518 abbinato in data 23/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/09/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 22/09/2021
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2021
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/09/2021
MORETTO SARA ITALIA VIVA 22/09/2021
BALDINI MARIA TERESA CORAGGIO ITALIA 22/09/2021
TIMBRO MARIA FLAVIA LIBERI E UGUALI 22/09/2021
SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 22/09/2021


Stato iter:
23/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/09/2021
Resoconto SUT LUCA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/09/2021
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
Resoconto BOND DARIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BERARDINI FABIO CORAGGIO ITALIA
Resoconto BINELLI DIEGO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 23/09/2021
Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 23/09/2021
Resoconto VALLASCAS ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Resoconto FORNARO FEDERICO LIBERI E UGUALI
Resoconto VIETINA SIMONA CORAGGIO ITALIA
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 22/09/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/09/2021

DISCUSSIONE IL 22/09/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/09/2021

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/09/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 23/09/2021

ACCOLTO IL 23/09/2021

PARERE GOVERNO IL 23/09/2021

DISCUSSIONE IL 23/09/2021

VOTATO PER PARTI IL 23/09/2021

APPROVATO IL 23/09/2021

CONCLUSO IL 23/09/2021

Atto Camera

Mozione 1-00510
presentato da
CRIPPA Davide
testo presentato
Venerdì 17 settembre 2021
modificato
Giovedì 23 settembre 2021, seduta n. 570

   La Camera,

   premesso che:

    nei giorni scorsi l'escalation dei prezzi dell'energia elettrica ha raggiunto il massimo storico di 200 €/MWh, estremamente elevato rispetto sia al prezzo medio 2020, pari a 38,1 €/MWh, sia a quello del periodo gennaio-agosto 2021, pari a 77,06 €/MWh; l'ammontare del costo della bolletta elettrica nazionale rischia di attestarsi il prossimo anno a 53 miliardi di euro, al netto delle imposte (accise + IVA), contro una media degli ultimi anni (a parte il 2020 caratterizzato dall'emergenza Covid-19) di circa 43 miliardi di euro;

    i pesanti aumenti dell'energia colpiscono pesantemente le famiglie, sia direttamente con gli aumenti in bolletta e sia per gli inevitabili aumenti dei prezzi dei beni di consumo per effetto degli aumenti dei costi di produzione, e le attività economiche italiane che vedono ulteriormente indebolita la propria competitività sui mercati europei e internazionali che da anni beneficiano di prezzi dell'energia inferiori di quelli italiani;

    l'aumento paventato dei costi dell'energia, di luce e gas, nel quarto trimestre del 2021, risulta molto maggiore di quello atteso nel terzo quadrimestre quando il Governo è già intervenuto con provvedimenti d'urgenza e impegnando 1,2 miliardi di euro per calmierare i potenziali rincari, contenendo al 15,3 per cento gli aumenti del gas e al 9,9 per cento quelli dell'elettricità; dei 1,2 miliardi impegnati a luglio circa 700 milioni erano i proventi delle aste ETS dell'anidride carbonica;

    la politica energetica dell'Unione europea, la cui base giuridica è rinvenibile già nell'articolo 194 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, si è rafforzata con l'avvio del «Green Deal europeo» nel dicembre 2019, che ha dato impulso alla decarbonizzazione del sistema energetico dell'Unione europea, con una forte spinta su rinnovabili ed efficienza energetica di edifici, industria e mobilità;

    il documento, che riformula su nuove basi l'impegno europeo ad affrontare il cambiamento climatico, andando oltre il Clean Energy Package avviato nel 2016, ricomprende un ambizioso piano d'azione per trasformare l'Unione in un'economia competitiva, con l'obiettivo di azzerare le emissioni nette di gas serra entro la metà del secolo;

    nell'ambito del Green Deal europeo, i leader dell'Unione europea hanno approvato, nel dicembre 2020, un obiettivo riveduto di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. In particolare, per conseguire tale ambizioso obiettivo, la Commissione europea ha preso in considerazione le azioni necessarie in tutti i settori, compresi un aumento dell'efficienza energetica e dell'energia da fonti rinnovabili;

    arrestare il cambiamento climatico attraverso una transizione energetica equa e sostenibile resta obiettivo prioritario delle politiche dell'Unione europea, anche dopo la crisi provocata dalla pandemia da Covid-19, ed è parte centrale dell'azione di medio periodo che l'Europa si prefigge con il Next generation EU (NGEU), in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile (SDGs) e con gli impegni del richiamato Accordo di Parigi del 2015;

    il Green New Deal europeo si fonda su un'Europa a impatto climatico zero per un'economia più moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva a livello internazionale, in cui la priorità è rappresentata dalla decarbonizzazione del settore energetico attraverso un massiccio ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, così come definite dall'articolo 2, comma 1, numero 1), della direttiva (UE) 2018/2001 (energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare (solare termico e fotovoltaico) e geotermica, energia dell'ambiente, energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina, energia idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas);

    entro il 2030, il 70 per cento dei consumi elettrici italiani dovrà essere coperto da energie pulite (quasi il doppio rispetto alla quota attuale del 38 per cento) e dovranno essere installati 65 gigawatt di nuova potenza rinnovabile, soprattutto alla luce dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dal 40 per cento al 55 per cento rispetto al 1990;

    la crescente penetrazione delle rinnovabili, che dovrà proseguire ulteriormente negli anni a venire, tende a produrre scompensi di mercato (con fasi di prezzi nulli o negativi in presenza di ore ad alto contributo delle rinnovabili seguite da fasi di prezzi eccessivamente alti nelle ore di basso contributo), così come squilibri fisici di rete (alterazioni della tensione, della frequenza ed aumento dei costi per la gestione della sicurezza del sistema);

    la decarbonizzazione, prevedendo l'aumento dell'efficienza energetica e l'incremento della produzione elettrica da fonti rinnovabili, deve essere necessariamente accompagnata dallo sviluppo e la diffusione di sistemi di accumulo necessari per compensare la non programmabilità degli impianti a fonti rinnovabili e, dunque, garantire la sicurezza del sistema e la continuità dell'approvvigionamento di energia elettrica;

    appare conseguentemente necessario integrare nel mercato sistemi di accumulo che consentano di compensare la non programmabilità degli impianti a fonti rinnovabili – e dunque garantire l'efficiente sicurezza del sistema e la continuità dell'approvvigionamento di energia elettrica –, nonché fornire i servizi di flessibilità necessari stabilizzando i due fenomeni prima citati;

    valutata la necessità di ridurre la dipendenza del nostro Paese, appare opportuna una diversificazione delle fonti, nonché il rafforzamento della resilienza e della sicurezza del sistema energetico;

    lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la promozione dell'efficienza energetica devono, tuttavia, essere accompagnati da un percorso di adeguamento del sistema elettrico esistente – intervento necessario a ridurre concretamente il ruolo strategico delle fonti fossili –, nonché da misure regolatorie che assicurino mercati concorrenziali, prezzi accessibili, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti e sicurezza dell'approvvigionamento, realizzando un modello di transizione energetica che consenta di coniugare innovazione tecnologica, rispetto dell'ambiente e benefici occupazionali ed economici per cittadini ed imprese, tenuto conto della necessità di riduzione dei costi delle bollette a carico delle famiglie;

    l'integrazione della crescente quota di generazione da fonti rinnovabili e le misure di cambiamento del sistema energetico nazionale e di accompagnamento alla transizione energetica devono tenere adeguatamente conto di un tessuto economico, produttivo ed occupazionale ancora non pienamente maturo, scongiurando il rischio di conseguenze sociali, tenuto conto delle ricadute sulle condizioni di vita e di sostenibilità economica delle famiglie;

    l'aumento dei prezzi delle materie prime energetiche continua a generare conseguenze che rischiano di frenare la ripresa economica in atto: l'inflazione rischia infatti di danneggiare in particolare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali – che scontano prezzi dell'energia storicamente inferiori a quelli italiani – con impatti significativi anche sulla stabilità dei lavoratori e sulle nuove assunzioni, così come l'aumento dei prezzi e l'inflazione incidono significativamente sui redditi delle famiglie;

    il timore maggiore è che la questione delle materie prime energetiche – in continuo aumento da inizio 2021 per la ripresa economica dopo i ribassi dovuti alla pandemia – inneschi un pericoloso circolo vizioso: il persistente incremento dei prezzi potrebbe infatti condurre ad una difficoltà di approvvigionamento, con conseguenti costi fissi imprevisti e gravi ripercussioni economiche, sociali e sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto per i clienti finali;

    se il Governo non fosse già intervenuto con provvedimenti d'urgenza tesi a sterilizzare parzialmente i potenziali rincari, l'incremento della bolletta dell'elettricità, per la famiglia tipo in tutela, nel terzo trimestre del 2021, sarebbe stato circa del 20 per cento anziché essere contenuto a + 9,9 per cento per la bolletta dell'elettricità e a + 15,3 per cento per quella del gas;

    alla luce della transizione ecologica in atto, l'impiego e la diffusione di sistemi di generazione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili, nonché l'installazione di nuova potenza rinnovabile richiedono un intervento sulla riscossione degli oneri di sistema;

    tale meccanismo dovrà essere più affidabile ed efficace possibile ed allineato tra fabbisogno e gettito, al fine di riuscire a mantenere la certezza dell'erogazione degli incentivi nei settori delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, distribuendo «equamente» gli oneri;

    come noto, gli oneri di sistema sono quei corrispettivi, pagati da tutti i clienti finali del servizio, destinati alla copertura dei costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, tra i quali rientrano anche la promozione dell'efficienza energetica, e il finanziamento alla produzione da fonti rinnovabili, nonché i bonus sociali che, soprattutto nel corso della crisi sanitaria ed economica conseguita all'emergenza epidemiologica da Covid-19, hanno scongiurato un ulteriore impatto sulle condizioni di vulnerabilità e di disuguaglianza preesistenti delle famiglie che già si trovavano impossibilitate a far fronte al pagamento delle spese relative alle utenze di elettricità e gas;

    gli oneri di sistema hanno permesso lo sviluppo e la diffusione di fonti di energia pulita, consentendo al nostro Paese di essere in linea con gli obiettivi posti dagli accordi internazionali in termini di quota minima di produzione di energia rinnovabile;

    è necessario e imprescindibile, pertanto, adottare misure straordinarie e soprattutto di lunga prospettiva in grado non solo di mantenere alta l'attenzione anche sul tema della riduzione delle emissioni di CO2, ma altresì implementare un modello efficace di esazione degli oneri generali afferenti al sistema elettrico, conciliando la certezza una maggiore sicurezza del gettito con la tutela delle famiglie, in particolare delle famiglie vulnerabili e di quelle che versano in condizioni di povertà energetica;

    una soluzione plausibile e di lungo respiro potrebbe consistere nel sovvenzionare gli oneri di sistema presenti in bolletta con altre fonti di finanziamento come sta accadendo, per esempio, in Spagna, Gran Bretagna e Germania;

    in Gran Bretagna, il cosiddetto «caro-bollette» ha portato il Governo ad attivare un sistema di alert di prezzo sul libero mercato come salvagente per quei clienti fedeli ad un fornitore che sarebbero così esposti a rincari eccessivi: lo strumento avvisa il consumatore dell'esistenza di offerte più convenienti. Si è poi pensato di prorogare la tutela di prezzo oltre la scadenza prevista, al fine di non lasciare il consumatore in balìa della tensione sui prezzi e di un mercato eccessivamente aggressivo;

    sarebbe opportuno, pertanto, anche nel nostro Paese, attuare misure che agiscano sulla fiscalità inerente alle bollette, ad esempio mediante una riduzione dell'imposta sul valore aggiunto sull'energia elettrica e sul gas (attualmente la media elettrica è 10 per cento e quella del gas il 15 per cento);

    si potrebbe inoltre proseguire sulla strada dell'utilizzo del maggior gettito derivante dalla vendita all'asta delle quote di anidride carbonica per calmierare i prezzi,

impegna il Governo:

1) a proseguire nell'utilizzo equilibrato del maggior gettito derivante dalla vendita all'asta delle quote di anidride carbonica per calmierare i prezzi delle bollette per cittadini e piccole e medie imprese, ferme restando le risorse destinate a interventi strutturali per la decarbonizzazione anche dei settori industriali manifatturieri;

2) ad adottare iniziative per introdurre, in questa fase emergenziale, nel prossimo provvedimento utile, un meccanismo volto ad abbattere il costo delle bollette di energia elettrica e gas, sia operando sugli oneri di sistema, sia mediante una riduzione dell'imposta sul valore aggiunto applicata oggi sul totale del costo finale del servizio, incluse le accise che già concorrono ad aumentare il prezzo finale;

3) ad attuare celermente, per quanto di competenza, il superamento del modello di riscossione degli oneri di sistema nella disponibilità ai venditori, previsto dalla legislazione vigente, al fine di garantire un sistema di finanziamento degli stessi efficace, equo e socialmente sostenibile, nonché per intervenire in sede europea per migliorare la normativa in tema di certificati ETS al fine di sostenere la ripresa economica italiana;

4) ad adottare iniziative per adeguare l'importo dei bonus sociali, anche prevedendo sistemi di compensazione economica, al fine di evitare un eccessivo aggravio dei costi per i clienti finali;

5) a verificare, per quanto di competenza, con adeguato e periodico monitoraggio che l'aumento dei prezzi finali delle bollette derivi effettivamente da aumento dei costi di produzione dell'energia.
(1-00510) (Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) «Davide Crippa, Patassini, Benamati, Squeri, Moretto, Baldini, Timbro, Sut».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

energia rinnovabile

rendimento energetico

inquinamento stratosferico