ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00463

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 486 del 14/04/2021
Abbinamenti
Atto 1/00413 abbinato in data 05/05/2021
Atto 1/00465 abbinato in data 05/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
ALBANO LUCIA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
BELLUCCI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
BIGNAMI GALEAZZO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
DONZELLI GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
SILVESTRI RACHELE FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 14/04/2021


Stato iter:
05/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 05/05/2021
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/05/2021
Resoconto ANGIOLA NUNZIO MISTO-AZIONE-+EUROPA-RADICALI ITALIANI
Resoconto TRANO RAFFAELE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
Resoconto LIBRANDI GIANFRANCO ITALIA VIVA
Resoconto FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BITONCI MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/05/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/05/2021

ACCOLTO IL 05/05/2021

PARERE GOVERNO IL 05/05/2021

DISCUSSIONE IL 05/05/2021

APPROVATO IL 05/05/2021

CONCLUSO IL 05/05/2021

Atto Camera

Mozione 1-00463
presentato da
LOLLOBRIGIDA Francesco
testo presentato
Mercoledì 14 aprile 2021
modificato
Mercoledì 5 maggio 2021, seduta n. 501

   La Camera,
   premesso che:
    dal 1o gennaio 2021 sono in vigore le nuove regole in base alle quali le banche classificano in stato di default prudenziale i debitori, previste dal regolamento delegato (UE) n. 171/2018 della Commissione europea del 19 ottobre 2017, che individua la soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato, riducendo sensibilmente – dal 5 all'1 per cento – la cosiddetta soglia relativa;
    il regolamento delegato (UE) 2018/171 stabilisce che un'esposizione creditizia scaduta va considerata rilevante quando l'ammontare dell'arretrato supera entrambe le seguenti soglie: la cosiddetta soglia assoluta, fissata in 100 euro per le esposizioni al dettaglio e 500 euro per le esposizioni diverse da quelle al dettaglio, e la cosiddetta soglia relativa, fissata all'1 per cento dell'esposizione complessiva verso una controparte;
    superate entrambe le soglie, prende avvio il conteggio dei novanta giorni consecutivi di scaduto oltre i quali il debitore è classificato in stato di default, che permarrà per almeno ulteriori novanta giorni a far data dal momento in cui il cliente regolarizza verso la banca l'arretrato di pagamento e/o rientra dallo sconfinamento di conto corrente;
    è opportuno, inoltre, ricordare che le nuove regole si applicano singolarmente a ciascuno dei rapporti di credito con la banca e, pertanto, uno sconfinamento su un conto potrebbe condurre alla classificazione in default anche in presenza di giacenze su altri rapporti presso il medesimo istituto;
    la nuova definizione di default non modifica nella sostanza i criteri sottostanti alle segnalazioni alla Centrale dei rischi, utilizzate dagli intermediari nel processo di valutazione del «merito di credito» della clientela, ma può avere riflessi sulle relazioni creditizie fra gli intermediari e la loro clientela, la cui gestione, come in tutte le situazioni di default, può comportare l'adozione di iniziative per assicurare la regolarizzazione del rapporto creditizio;
    l'Associazione bancaria italiana, Unimpresa e altre associazioni di imprese e consumatori hanno fatto presente che sin dal momento in cui nel 2015 sono state avviate da parte dell'autorità bancaria europea le attività dirette alla definizione delle nuove regole in materia di default, erano emerse in modo evidente, nelle risposte alle consultazioni pubbliche, l'eccessiva rigidità delle soglie indicate, le potenziali ricadute negative e i rischi connessi all'eventuale applicazione delle nuove regole;
    ora, con la vigenza delle nuove norme, sia per le famiglie che per le piccole e medie imprese c’è il rischio concreto non solo di un'improvvisa mancanza di piccola liquidità, derivante dallo «stop» improvviso ai conti in rosso, ma anche di una significativa stretta al credito, oltre al fatto che l'entrata in vigore dei nuovi parametri può avere comportato una condizione di insolvenza per le imprese anche laddove la situazione debitoria sia rimasta invariata;
    secondo una stima di Confesercenti effettuata rispetto ai dati dell'ultimo trimestre del 2020, le piccole e medie imprese a rischio di default a causa delle nuove regole ammonterebbero a quarantaduemila, un numero enorme che avrà conseguenze drammatiche anche in termini occupazionali;
    nella sua audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, svolta il 10 febbraio 2021, il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha affermato che «maggiori margini di flessibilità nell'applicazione delle regole prudenziali, anche in materia di crediti deteriorati, sono stati introdotti negli ultimi mesi; altri se ne possono individuare. È tuttavia essenziale che essi non mettano in discussione la capacità delle banche di finanziare adeguatamente l'economia, in particolare nella fase complessa dell'uscita dall'emergenza sanitaria»;
    in merito all'entrata in vigore della nuova disciplina, inoltre, Visco ha evidenziato come questa sia «coincisa con un periodo di incertezza economica legata alla pandemia da COVID-19. A fronte dell'impossibilità di posporre la sua applicazione a causa della mancanza di sostegno da parte degli altri Paesi europei, nei quali in molti casi già si applicavano criteri più severi rispetto a quelli in vigore in Italia, la Banca d'Italia ha utilizzato le leve a sua disposizione per facilitare, nell'attuale quadro congiunturale, la transizione al nuovo regime. Per gli intermediari finanziari non appartenenti a gruppi bancari e per i gruppi finanziari è stato previsto un periodo transitorio in base al quale alcuni dei criteri antecedenti la nuova norma rimangono in vigore fino al 31 dicembre 2021»;
    le nuove regole europee sul debito si risolveranno in un ulteriore aggravio della condizione patrimoniale di cittadini e imprese, già duramente colpiti dalla pandemia, e, in ultima analisi, incideranno in maniera molto negativa sulla stabilità dell'intero sistema economico e produttivo nazionale;
    dopo anni in cui il rapporto tra nuovi non performing loans (npl) e totale dei prestiti era rimasto su valori molto bassi, attorno all'1 per cento, contro i picchi attorno al 6 per cento registrati nel 2009 e nel 2013, e in un momento in cui i bilanci bancari non hanno ancora risentito in misura significativa della crisi pandemica, si teme ora una nuova ondata di crediti deteriorati;
    sinora infatti, l'aumento dei crediti deteriorati è stato contenuto da diversi fattori: in primo luogo i crediti deteriorati si manifestano fisiologicamente con un certo ritardo rispetto alle difficoltà dell'economia; inoltre, le moratorie – sia quelle ex lege sia quelle concesse autonomamente dalle banche – e l'offerta di garanzie pubbliche sui prestiti hanno evitato la trasmissione dello shock al credito e ai tassi di interesse; in terzo luogo, hanno contribuito le misure di politica economica – il sostegno ai redditi delle famiglie e all'attività di impresa – grazie alle quali il reddito disponibile si è contratto meno del prodotto interno lordo; infine, le misure espansive di politica monetaria poste in essere dalla Banca centrale europea hanno mantenuto i tassi d'interesse su livelli molto bassi, contenendo l'aumento delle spese per interessi di famiglie e imprese;
    i dati riferiti alla prima metà del 2020 evidenziano la mancata riduzione dei crediti non performanti dovuta principalmente alla riduzione delle vendite di crediti deteriorati e all'attività di ristrutturazione delle banche, nonché alle nuove insolvenze;
    all'aumento dei crediti deteriorati le banche risponderanno molto probabilmente con una nuova stretta creditizia, che rischia di infliggere il colpo di grazia a migliaia di lavoratori e ad aziende in sofferenza;
    in Italia la principale causa delle difficoltà nella riduzione dei crediti deteriorati è da rintracciare nei ritardi della giustizia civile, sia per quanto riguarda il recupero dei crediti, sia per quanto riguarda il rapido avvio delle procedure di ristrutturazione d'impresa — che si tradurrebbero anche in maggiore produzione e occupazione, sia rispetto alle procedure per la fissazione del prezzo offerto dagli acquirenti di crediti deteriorati nelle operazioni di cessione;
    nella lettera inviata il 15 marzo 2021 al Governo e al Governatore della Banca d'Italia, l'Associazione bancaria italiana ha evidenziato che «il prolungarsi della crisi sanitaria determinata dalla diffusione del COVID-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa e allontana per molte di esse la ripresa. Tale grave situazione ha evidenti rilevanti impatti non solo economici ma anche sociali (...) In questa difficile congiuntura, è quindi ancora fondamentale sostenere le imprese, evitando che esse perdano capacità produttiva in vista della soluzione della pandemia, attraverso lo sviluppo della campagna vaccinale nei Paesi membri dell'Unione europea (...). In particolare, con riferimento al tema della liquidità, è necessario che le banche possano accordare a famiglie e imprese nuove moratorie di pagamento dei finanziamenti e prorogare le moratorie in essere, senza l'obbligo di classificazione del debitore in forborne o, addirittura, in default secondo la regolamentazione europea in materia, riattivando la flessibilità che l'Eba aveva concesso alle banche europee all'inizio della crisi economica»;
    sono mancate sinora sia campagne di informazione, sensibilizzazione e assistenza ai clienti sulle implicazioni della nuova disciplina, sia l'adozione di misure tese a comprendere il cambiamento in atto al fine di prevenire possibili inadempimenti non connessi con la difficoltà finanziaria dei debitori, con particolar riguardo alla clientela che avrebbe potuto presentare un maggior rischio di classificazione in default in seguito all'entrata in vigore della nuova definizione;
    la Banca d'Italia, resasi conto della scarsità di informazioni e del quadro poco chiaro sulla reale portata delle modifiche alla definizione di default dal punto di vista della clientela, ha adottato una comunicazione rivolta alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari finanziari per chiedere agli operatori di adoperarsi per assicurare la piena consapevolezza da parte dei clienti sull'entrata in vigore delle nuove regole e sulle conseguenze relative alle dinamiche dei rapporti contrattuali; il quadro nazionale testimonia, infatti, una situazione nella quale la maggior parte degli utenti non sono stati messi a conoscenza in modo adeguato e con la dovuta tempistica degli avvenuti cambiamenti anche per favorire la comprensione dei possibili effetti dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni;
    il contesto economico dell'economia europea legato alla pandemia in atto è particolarmente critico, nel corso dello svolgimento un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea il 18 novembre 2020, il Ministro dello sviluppo economico affermava di ritenere «più che giustificate e condivise anche dal Governo le preoccupazioni» rispetto all'applicazione dei nuovi parametri;
    il 23 novembre 2020 veniva presentata dai parlamentari europei di Ecr un'interrogazione prioritaria alla Commissione europea per chiedere di rinviare l'entrata in vigore della nuova normativa Eba sui default dei creditori, prevista – come noto – per il 1o gennaio 2021;
    l'ordine del giorno 9/02670-A/023 presentato dal Gruppo Fratelli d'Italia il 1o aprile 2021 nell'ambito dell'esame parlamentare della legge europea, volto a impegnare il Governo «a intraprendere, anche in sede comunitaria, ogni misura necessaria volta a rivedere le nuove regole previste dall'Eba, al fine di scongiurare un ulteriore aggravio delle condizioni di famiglie e imprese, vessate a sufficienza dalla drammatica situazione economica e sociale dovuta alla pandemia», è stato oggetto di una secca bocciatura;
    alla luce di quanto sopra esposto, è quanto meno necessario rinviare alla conclusione della pandemia in atto la nuova regolamentazione che rischierebbe, in piena pandemia, di produrre effetti molto negativi sui risparmiatori e sulle aziende, nonché sul sistema del credito, mentre per contro occorre un sistema bancario espansivo a sostegno della ripresa economica,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi nelle sedi competenti rispetto alle problematiche sollevate in premessa e, in particolare, per sostenere il credito a favore delle piccole e medie imprese, e, con esse, una parte fondamentale del tessuto produttivo nazionale;

2) ad assumere le iniziative di competenza affinché le banche e gli istituti di credito assicurino la piena consapevolezza da parte dei clienti sull'entrata in vigore delle nuove regole e sulle conseguenze relative alle dinamiche dei rapporti contrattuali;

3) a valorizzare, anche con apposite iniziative di carattere normativo, la funzione delle banche popolari, che sono nella media le più patrimonializzate e, conoscendo il territorio, quelle caratterizzate da minori sofferenze;

4) ad adottare iniziative per tutelare il modello cooperativo di banca – una ricchezza da preservare, nell'interesse prima di tutto dell'economia e di un'economia, in particolare, come quella italiana – atteso che salvaguarda il sistema bancario dalla conquista da parte della finanza internazionale, regolarmente avvenuta dopo la riforma delle banche popolari, con conseguente trasferimento di «fiumi» di risorse in mani estere;

5) ad assumere tutte le iniziative necessarie per la riduzione dei tempi della giustizia civile, in particolare attraverso interventi di rafforzamento organizzativo, degli organici e delle dotazioni informatiche, al fine di consentire il rapido smaltimento dei crediti deteriorati in eccesso, evitando che gravino sugli istituti bancari e sul sistema produttivo nel suo complesso;

6) ad adottare iniziative per verificare, con le competenti istituzioni europee, la possibilità di modificare il Temporary framework, con l'estensione a 15 anni, rispetto agli attuali 6, del limite temporale per gli aiuti di Stato sotto forma di garanzia sui prestiti.
(1-00463)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Lollobrigida, Meloni, Foti, Albano, Bellucci, Bignami, Bucalo, Butti, Caiata, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Deidda, Delmastro Delle Vedove, De Toma, Donzelli, Ferro, Frassinetti, Galantino, Gemmato, Lucaselli, Mantovani, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Rachele Silvestri, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Vinci, Zucconi».