ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00456

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: CABRAS PINO
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLLETTI ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
MANIERO ALVISE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
TRANO RAFFAELE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
BARONI MASSIMO ENRICO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
GIULIODORI PAOLO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
SAPIA FRANCESCO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
SPESSOTTO ARIANNA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
CORDA EMANUELA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 07/04/2021
TERMINI GUIA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/04/2021
SIRAGUSA ELISA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/04/2021
SARLI DORIANA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/04/2021
TESTAMENTO ROSA ALBA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 22/04/2021
VIANELLO GIOVANNI MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2021
SURIANO SIMONA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2021
EHM YANA CHIARA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 02/12/2021
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI 02/12/2021


Stato iter:
02/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/06/2021
Resoconto CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/06/2021
Resoconto VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 02/12/2021
Resoconto BERGAMINI DEBORAH SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/12/2021
Resoconto CABRAS PINO MISTO-ALTERNATIVA
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
Resoconto PETTARIN GUIDO GERMANO CORAGGIO ITALIA
Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA
Resoconto BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/04/2021

DISCUSSIONE IL 14/06/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/06/2021

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/06/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 02/12/2021

NON ACCOLTO IL 02/12/2021

PARERE GOVERNO IL 02/12/2021

DISCUSSIONE IL 02/12/2021

VOTATO PER PARTI IL 02/12/2021

RESPINTO IL 02/12/2021

CONCLUSO IL 02/12/2021

Atto Camera

Mozione 1-00456
presentato da
CABRAS Pino
testo presentato
Mercoledì 7 aprile 2021
modificato
Giovedì 2 dicembre 2021, seduta n. 608

   La Camera,
   premesso che:
    il 28 marzo 2021 Stella Morris, moglie di Julian Assange, ha riportato la notizia della lettera inviata da Papa Francesco al marito, incarcerato nel Regno Unito dal 2019, per il tramite del prete del penitenziario;
    Julian Assange, cittadino australiano, è al centro di un caso diplomatico e giuridico che dura ormai da undici lunghissimi anni;
    giornalista, attivista e programmatore informatico, nel 2006 Assange ha fondato il sito wikileaks.org (WikiLeaks) con l'obiettivo di offrire uno spazio libero ai whistleblower disposti a pubblicare documenti sensibili e compromettenti, in forma anonima e senza la possibilità di essere rintracciati;
    il sito, negli anni, è stato curato da molti giornalisti, attivisti e scienziati, riscuotendo sempre maggiore attenzione nell'opinione pubblica, rivelando segreti e scandali, relativi, tra gli altri, a guerre, loschi affari commerciali, episodi di corruzione e di evasione fiscale;
    le rivelazioni di WikiLeaks hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza di larghi strati della pubblica opinione mondiale rispetto a Governi, uomini di potere, reti di relazioni ed eventi, ben oltre la narrazione ufficiale;
    nel 2010 Assange è assurto ad ampia notorietà internazionale per aver rivelato tramite WikiLeaks documenti classificati statunitensi, ricevuti dalla ex militare Chelsea Manning, riguardanti diversi crimini di guerra;
    nell'ottobre del 2010, pochi mesi prima delle accuse avviate contro Julian Assange in Svezia WikiLeaks pubblicò video e documenti diplomatici relativi alle guerre in Afghanistan e in Iraq. Fu una delle più grandi fughe di notizie della storia che documentarono abusi delle forze americane, compresa l'uccisione di decine di civili, compresi due giornalisti della Reuters, da parte di un elicottero da guerra statunitense Apache a Baghdad nel 2007;
    WikiLeaks, attraverso il così denominato « Cablegate», diffuse più di 300 mila documenti riservati dell'esercito statunitense che rivelarono gravi inadempienze della autorità nel perseguire abusi, torture, violenze perpetrate durante le guerre in Afghanistan e Iraq;
    durante le primarie presidenziali del Partito democratico statunitense del 2016, WikiLeaks pubblicò delle e-mail inviate e ricevute dalla candidata Hillary Clinton dal suo server di e-mail privato quando era Segretario di Stato dimostrando, tra l'altro, il coinvolgimento dell'Arabia Saudita e del Qatar in varie azioni di supporto alla formazione dello Stato Islamico in Siria e in Iraq (Isis) e ponendo concreti dubbi sul coinvolgimento statunitense in esse;
    per le sue rivelazioni, Julian Assange ha ricevuto svariati encomi da privati e personalità pubbliche, onorificenze (tra cui il Premio Sam Adams, la « Gold medal for Peace with Justice» da Sydney Peace Foundation e il « Martha Gellhorn Prize for journalism»), ed è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la pace per la sua attività di informazione e trasparenza;
    nel 2012, per sfuggire all'arresto da parte della polizia britannica, Julian Assange trovò asilo presso l'ambasciata dell'Ecuador, il cui Governo gli avrebbe riconosciuto in quello stesso anno lo status di rifugiato politico e il diritto d'asilo;
    l'11 aprile 2019, la polizia britannica ha arrestato Julian Assange all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, con il consenso delle autorità ecuadoriane dopo che, in seguito al cambio di Governo, le stesse gli avevano revocato lo status di rifugiato;
    nella serata dell'11 aprile 2019, Julian Assange è stato condotto dinanzi alla Westminster Magistrates’ Court, dove sembrerebbe sia stato riconosciuto colpevole ipso facto d'aver violato, nel 2012, i termini della cauzione: quando aveva deciso di rifugiarsi nell'ambasciata ecuadoriana e di non comparire di fronte a un giudice britannico che lo aveva convocato per conto della magistratura svedese, nell'ambito di una controversa inchiesta per presunto stupro e molestie, avviata contro di lui a Stoccolma; si tratta di accuse poi archiviate;
    oggi quindi Julian Assange risulta essere detenuto nel Regno Unito per aver violato le condizioni di una libertà vigilata imposte sulla base di un mandato poi revocato, ma la motivazione reale della sua detenzione parrebbe risiedere nella richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti;
    le autorità di Washington asseriscono, infatti, che Julian Assange e WikiLeaks avrebbero messo a repentaglio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Con questa stessa accusa Chelsea Manning, che a WikiLeaks fornì i documenti nel 2010, è stata dapprima condannata a 35 anni di prigione e, successivamente, graziata dal Presidente Obama;
    l'estradizione nei confronti di Assange troverebbe una ragione di fondamento in un atto di accusa segretamente depositato ad Alexandria, nello Stato del Virginia, che consisterebbe di un solo capo di imputazione, insieme a Chelsea Manning, relativo al reato di pirateria informatica, anche se sembrerebbe che il Ministero della giustizia statunitense abbia contestato ad Assange altri reati, tra cui quelli di cospirazione e spionaggio;
    dopo quasi undici anni, quella in atto contro Julian Assange assume i contorni di una persecuzione contro la persona e di una ritorsione contro il progetto WikiLeaks, ma rappresenta anche un pericoloso precedente per attivisti, giornalisti e whistleblower negli Stati Uniti, così come in qualunque altro Stato;
    la detenzione di Julian Assange – i cui presupposti erano già stati respinti nel 2015 dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, che si è rivelata anche avvenire in condizioni gravosamente severe –, nonché le eventualità di estradizione e persecuzione a vita negli Usa, hanno suscitato forte protesta e appelli per il suo rilascio da parte dell'opinione pubblica e di svariate organizzazioni per i diritti umani;
    nel novembre 2019, il relatore Onu sulla tortura ha dichiarato che Assange avrebbe dovuto essere rilasciato e la sua estradizione negata; si tratta di una dichiarazione successivamente fatta propria anche dal Consiglio d'Europa, di cui il Regno Unito è peraltro Stato membro fondatore;
    nel dicembre 2020 lo stesso relatore Onu sulla tortura, oltre a rinnovare l'appello per l'immediata liberazione di Assange, ha chiesto, senza esito, che questi venisse almeno trasferito dal carcere ad un contesto di arresti domiciliari;
    il 5 gennaio 2021 la giustizia inglese ha negato l'estradizione di Assange per motivi di natura medica, nello specifico per il bene della sua salute mentale, per l'alto rischio di tendenze suicide; tuttavia, nonostante quanto espresso in precedenza e nonostante le precarie condizioni di salute, Julian Assange risulta ancora detenuto in condizioni gravosamente severe presso la prigione di Belmarsh;
    per questa ragione, è opportuno esercitare la massima pressione sul Regno Unito affinché comprenda la gravità della situazione e garantisca la protezione di Julian Assange, accogliendo quanto richiesto dal relatore Onu sulla tortura e quanto fatto proprio dal Consiglio d'Europa, massima istituzione per lo Stato di diritto e per la tutela dei diritti umani di cui il Regno Unito è membro fondatore;
    finché a Julian Assange non verrà riconosciuta la piena libertà, lo status di rifugiato politico e la protezione internazionale, il rischio che egli possa andare incontro a violazioni dei diritti umani sarà sempre concreto e incombente, oltre che essere sottoposto a condizioni detentive che violerebbero il divieto assoluto di tortura e di altri maltrattamenti e ad un processo iniquo che, negli Stati Uniti, potrebbe essere seguito dalla pena di morte, a causa del suo lavoro con WikiLeaks,

impegna il Governo

1) ad intraprendere, anche in aderenza alle convenzioni internazionali e specificatamente alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ogni utile iniziativa di competenza finalizzata a garantire la protezione e l'incolumità di Julian Assange da parte delle autorità britanniche e a scongiurarne l'estradizione.
(1-00456) «Cabras, Colletti, Maniero, Trano, Massimo Enrico Baroni, Giuliodori, Sapia, Spessotto, Corda, Termini, Siragusa, Sarli, Testamento, Vianello, Suriano, Ehm, Fratoianni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

estradizione

tortura