ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 246 del 25/10/2019
Abbinamenti
Atto 1/00261 abbinato in data 28/10/2019
Atto 1/00275 abbinato in data 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: GRIMALDI NICOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2019
UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA 25/10/2019
PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI 25/10/2019
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 25/10/2019
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2019
DEL BARBA MAURO ITALIA VIVA 25/10/2019
EPIFANI ETTORE GUGLIELMO LIBERI E UGUALI 25/10/2019
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 25/10/2019
D'ALESSANDRO CAMILLO ITALIA VIVA 25/10/2019
TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 28/10/2019
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2019


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
BOSCHI MARIA ELENA ITALIA VIVA 25/10/2019 25/10/2019
Stato iter:
05/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/10/2019
Resoconto TUCCI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 28/10/2019
Resoconto LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto FREGOLENT SILVIA ITALIA VIVA
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/11/2019
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
Resoconto UNGARO MASSIMO ITALIA VIVA
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Resoconto VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GARAVAGLIA MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto GRIMALDI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 05/11/2019
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/10/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/10/2019

DISCUSSIONE IL 28/10/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/10/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 31/10/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2019

DISCUSSIONE IL 05/11/2019

ACCOLTO IL 05/11/2019

PARERE GOVERNO IL 05/11/2019

APPROVATO IL 05/11/2019

CONCLUSO IL 05/11/2019

Atto Camera

Mozione 1-00272
presentato da
GRIMALDI Nicola
testo presentato
Venerdì 25 ottobre 2019
modificato
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   La Camera,
   premesso che:
    il tema della riduzione del costo del lavoro è da anni all'attenzione delle forze politiche e sociali del nostro Paese e ha acquisito particolare rilievo all'interno del recente dibattito politico ed economico, a seguito della grave crisi che ha colpito il tessuto socio-economico-finanziario dell'Italia, al punto da rappresentare uno dei principali assi dell'accordo di maggioranza che ha portato alla formazione del Governo in carica;
    un obiettivo che ha visto la convergenza e la sollecitazione anche da parte delle associazioni di categoria più rappresentative del mondo produttivo e delle principali sigle sindacali, concordi nel destinare interamente a favore dei lavoratori gli effetti della eventuale riduzione del costo del lavoro, così aumentandone le disponibilità economiche e i potenziali consumi;
    al riguardo, a conferma di tale impostazione, in occasione delle dichiarazioni programmatiche, il Presidente del Consiglio dei ministri affermò: «Nella prospettiva di una graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione, il nostro obiettivo prioritario è ridurre le tasse sul lavoro – il cosiddetto “cuneo fiscale” – e intendiamo operare questa riduzione a totale vantaggio dei lavoratori»;
    la struttura e l'evoluzione del costo del lavoro e delle retribuzioni costituiscono elementi importanti del mercato del lavoro: per quanto concerne le imprese, il costo del lavoro è uno dei principali fattori determinanti della competitività (insieme al costo del capitale e all'innovazione tecnologica); per quanto attiene ai lavoratori dipendenti, il compenso percepito per il proprio lavoro (la retribuzione o il salario) rappresenta la principale fonte di reddito, che incide in modo rilevante sulla capacità di spesa o di risparmio;
    il costo del lavoro rappresenta un problema strutturale che sollecita interventi diretti a garantire sia maggiori margini di competitività alle imprese, sia la garanzia costituzionale della retribuzione proporzionata e dignitosa del lavoratore;
    il processo di globalizzazione, da un lato, e la sopra citata crisi economico-finanziaria dall'altro, hanno causato delle profonde trasformazioni, accelerando l'evoluzione della struttura produttiva delle economie avanzate, nonché favorendo processi che hanno aumentato la concorrenza fra i lavoratori a più basso salario e contribuito all'aumento delle diseguaglianze nella distribuzione del reddito a sfavore dei ceti medio-bassi, provocando anzi situazioni di competitività interna alla stessa economia europea;
    nel corso degli ultimi anni è stato frequentemente posto l'accento sul tema della fiscalità sui redditi da lavoro: l'esigenza di ridurre il cuneo fiscale pone al centro dell'agenda dei Governi il tema del rispettivo finanziamento;
    le strade da percorrere passano inevitabilmente per una ricomposizione della struttura fiscale o per una fase di ricomposizione e razionalizzazione della spesa pubblica;
    la situazione dell'Italia in ambito europeo si caratterizza per un'elevata incidenza della tassazione sul lavoro e degli oneri sociali, in presenza di un differenziale negativo dei livelli retributivi lordi e netti rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea;
    coerentemente con l'obiettivo di ridurre il carico fiscale sul lavoro, sia nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019, sia nel successivo documento programmatico di bilancio 2020, pur nella ristrettezza di bilancio ereditata, sono state individuate le risorse, pari a circa 3 miliardi di euro per il 2020, 4,8 miliardi di euro nel 2021 e 4,7 miliardi di euro nel 2022, per l'istituzione di un «Fondo per l'avvio di un percorso strutturale di riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori»;
    nell'ultimo decennio, tra gli unici interventi normativi volti a ridurre il costo del lavoro ed aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori, risultano: la riduzione di 5 punti di cuneo fiscale nel 2007 e nel periodo 2014-2018 la misura degli 80 euro, la deducibilità dall'imponibile Irap del costo del lavoro del personale dipendente con contratto a tempo indeterminato, gli sgravi mirati all'imprese che hanno creato buona occupazione con contratti a tempo indeterminato, i crediti d'imposta alle imprese che hanno effettuato investimenti in ricerca e sviluppo;
    secondo i dati dell'Ocse, in Italia il cuneo fiscale, calcolato sulla retribuzione di un lavoratore single e senza figli a carico, si attesta nel 2018 al 47,9 per cento, un dato che seppur non distante dalla media europea, mostra il nostro Paese nella parte alta della classifica. In relazione all'obiettivo della competitività e del rilancio della produttività è necessario pertanto intervenire al fine di ridurre il carico di oneri fiscali e contributivi che gravano su imprese e lavoratori;
    la pur auspicata riduzione del costo del lavoro, attraverso la riduzione del cuneo fiscale gravante sugli stipendi dei lavoratori, non può in ogni caso compromettere il grado di protezione sociale che caratterizza il nostro sistema di welfare;
    si rende necessario trovare strumenti e promuovere scelte di carattere politico e amministrativo che vadano nella direzione di ridurre il costo del lavoro, rispettando comunque il sistema di protezione e di tutele che caratterizza il modello sociale europeo, individuando quelle strategie che permettono di costruire sempre nuovi equilibri tra interesse economico e tutela del benessere dei cittadini, tra mercato e intervento regolatore pubblico;
    una riduzione in generale della pressione fiscale e in particolare del costo del lavoro e del cuneo fiscale non può essere perseguita se non attraverso una strategia di ricomposizione della spesa pubblica unita a una politica di lotta all'evasione fiscale, che possa liberare risorse aggiuntive restituite successivamente ai contribuenti mediante la riduzione delle aliquote;
    la riduzione del cuneo fiscale produrrebbe maggiore efficienza ed efficacia nell'impegno lavorativo dei singoli individui. Le scelte che gli individui fanno per entrare nel mercato del lavoro sono inevitabilmente influenzate dal peso delle imposte sui redditi da lavoro e, quindi, dal quantitativo di ore da lavorare, dalla tipologia di contratto da stipulare (ad esempio, part-time o full time) e l'impegno lavorativo da avere,

impegna il Governo:

1) ad assumere ogni iniziativa utile a diminuire in generale la pressione fiscale e, in particolare, quella sul lavoro, al fine di promuovere l'aumento dei salari netti, stanziando le risorse necessarie ad avviare un percorso strutturale di riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori già nel disegno di legge di bilancio per il 2020 e adottando le apposite iniziative normative attuative, favorendone, per quanto di competenza, un sollecito iter parlamentare, affinché il conseguente beneficio economico venga corrisposto ai lavoratori interessati nel più breve tempo possibile, rilanciando così i consumi e la domanda interna;
2) a pianificare la riduzione ulteriore del cuneo fiscale sia a beneficio dei lavoratori che delle imprese nei provvedimenti di politica economica dei prossimi anni;
3) ad adottare iniziative per destinare a tale finalità le risorse rivenienti dai proventi di una strategia di ricomposizione e razionalizzazione della spesa pubblica, unita a una rafforzata politica di lotta all'evasione fiscale e contributiva;
4) ad adottare iniziative per rafforzare nel tempo il processo di progressiva riduzione del carico fiscale sul lavoro attraverso una complessiva e organica riforma dell'imposizione sui redditi personali da realizzare entro il triennio di programmazione, con l'obbiettivo di razionalizzare il vigente sistema di detrazioni e deduzioni per sostenere la progressività dell'imposizione, eliminando aliquote marginali troppo elevate che disincentivano l'offerta di lavoro;
5) a promuovere efficaci politiche per aumentare l'offerta di lavoro e ridurre la disoccupazione, a partire da quella giovanile e femminile, e più in generale le diseguaglianze sociali, territoriali e di genere, anche mediante l'introduzione di misure fiscali che riducano i costi per le imprese;
6) a concentrare la politica economica su un piano strategico di iniziative che abbiano un effetto visibile e tangibile per una platea di cittadini più larga possibile in un contesto di riforme strutturali di lungo termine, economicamente sostenibili e di giustizia inter-generazionale;
7) ad adottare iniziative per razionalizzare e per investire risorse aggiuntive per le politiche attive del mercato del lavoro e l'attivazione della spesa sociale a favore delle pari opportunità di tutti i cittadini e per promuovere l'occupazione.
(1-00272) «Grimaldi, Fragomeli, Ungaro, Pastorino, Siragusa, Serracchiani, Del Barba, Epifani, Lepri, D'Alessandro, Tucci, Gribaudo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica fiscale

retribuzione del lavoro

contratto di lavoro