ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00017

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: del 14/02/2019
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00065
Firmatari
Primo firmatario: DEIANA PAOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
MARAIA GENEROSO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
VARRICA ADRIANO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
TRAVERSI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
ROSPI GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 14/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
14/02/2019
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 14/02/2019

APPROVATO IL 14/02/2019

CONCLUSO IL 14/02/2019

Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00017
presentato da
DEIANA Paola
testo di
Giovedì 14 febbraio 2019 in Commissione VIII (Ambiente)

7-00065 Deiana: Salvaguardia della specie marina Pinna Nobilis.

TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   premesso che:
    la specie Pinna nobilis (meglio conosciuta come nacchera) è il mollusco bivalve endemico più grande del Mediterraneo ed è una specie protetta, non solo dal nostro ordinamento ma, a livello di diritto dell'Unione europea dalla «direttiva habitat» dell'Unione europea (43/92 annesso IV) e a livello di diritto internazionale dalla Convenzione quadro di Barcellona (1995, protocollo Aspim, annesso II), ratificata dallo Stato italiano con la legge n. 175 del 25 maggio 1999;
    la Pinna nobilis, è considerata una specie bandiera, capace di accogliere numerose specie del benthos sessili adese all'esterno delle sue valve e commensali speciali nel suo interno. Per tali motivi, si può considerare la Pinna nobilis come un ecosistema nell'ecosistema;
    l'importanza di questo mollusco non si limita all'ambiente marino, ma si estende ad elementi storici, sociali ed economici radicati sul territorio italiano, e in particolar modo alla Sardegna, basti pensare all'importanza del bisso prodotto dal mollusco utilizzato per la realizzazione di un filato di elevato pregio, meglio noto con il nome di «seta del mare»;
    in seguito al suo inserimento nella succitata convenzione di Barcellona, la specie ha mostrato segni di ripresa, presentando popolazioni numericamente abbondanti e con elevati livelli di variabilità genetica;
    attualmente, così come per altre specie di interesse comunitario, lo stato di conservazione della Pinna nobilis viene valutato attraverso le azioni previste dal programma di monitoraggio per la strategia marina (articolo 11, del decreto legislativo n. 190 del 2010). Tale programma prevede un censimento mediante un protocollo ad hoc per ogni specie in diverse aree a intervalli di tempo regolari, al fine di apprezzare eventuali oscillazioni nella dimensione e/o nell'estensione delle popolazioni. La direttiva su cui si basa la strategia marina ha l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 il «buono stato ambientale» (GES, «Good Environmental Status») per le acque marine, che include la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l'utilizzo dell'ambiente marino ad un livello sostenibile;
    tuttavia, negli ultimi mesi, durante i lavori per la strategia marina 2018, in alcune aree marine protette della Sardegna è stata rilevata un'elevata mortalità di esemplari che oscilla tra il 50 per cento e il 90 per cento, al pari di quanto verificatosi in Spagna. Le popolazioni spagnole sono state infettate dal Protista appartenente al genere Haplosporidioum. Inizialmente si pensava che fosse la stessa specie che infetta le ostriche, Haplosporidium nelsoni, ma uno studio appena pubblicato indica che individui già morti e altri morenti campionati nel Mediterraneo occidentale risultano infettati da una nuova specie specie-specifica, Haplosporidium pinnae;
    va tenuto in considerazione il fatto che il rischio di estinzione potrebbe aumentare se, a questa nefasta epidemia, andranno a sommarsi fattori antropici o ulteriori fattori stocastici;
    poiché la somma di tutti questi fattori può portare alla riduzione del numero di individui in una popolazione fino a causare quella che viene definita perdita di diversità genetica, che come è noto riduce sensibilmente la capacità delle popolazioni di adattarsi a cambiamenti ambientali attraverso la selezione naturale, partendo dal presupposto fondamentale che tutta la diversità genetica ha origine proprio dalle mutazioni e che questa diversità sia alla base della sopravvivenza e dell'evoluzione, si è arrivati alla conclusione che per salvaguardare dall'estinzione questa specie, sia necessario modificare il protocollo nell'ambito del progetto marine strategy (attualmente di controllo e monitoraggio della specie) che a questo stadio dell'epidemia risulta inefficace;
    il primo passo di tale integrazione dovrebbe essere la verifica che tale tasso di mortalità sia interamente attribuibile al protista H. pinnae, come nel caso delle popolazioni spagnole, e che non derivi piuttosto da una serie di concause. Successivamente, è fondamentale risalire all'origine dell'infezione anche per capire se vi siano stati periodi di latenza in popolazioni apparentemente sane;
    parallelamente, risulta irrinunciabile poter monitorare i pochi esemplari sopravvissuti durante l'anno così da poter procedere con un'analisi genetica necessaria per capire se esistano lignaggi resistenti. Nel caso, che tutti si augurano, vengano riconosciuti tali lignaggi, si procederebbe con la loro conservazione in acquario allo scopo di garantirne la riproduzione e scongiurare l'estinzione;
    non solo le norme eurounitarie e internazionali, ma l'impegno che il Movimento ha sempre garantito a tutela dell'ambiente, impongono la massima operatività e attenzione,

impegna il Governo:

   a valutare ulteriori iniziative, con il coinvolgimento del Ministero della salute, di Ispra e dell'Istituto superiore di sanità, volte a integrare, ove occorrente, l'esistente monitoraggio ambientale con profili di natura veterinaria ed epidemiologica di competenza del Ministero della salute;
   ad assumere le iniziative necessarie a prevedere, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, risorse per promuovere ricerche scientifiche volte a preservare dall'estinzione la Pinna nobilis.
(8-00017) Deiana, Alberto Manca, Vianello, Daga, Ilaria Fontana, D'Ippolito, Maraia, Terzoni, Federico, Vignaroli, Licatini, Varrica, Traversi, Rospi, Ricciardi, Zolezzi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento marino

prevenzione dell'inquinamento

genetica